L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito la prevenzione al suicidio come un imperativo globale e specificatamente redatto il documento “Preventing suicide: a global imperative”, proponendo ai governi di intervenire e di implementare, attraverso politiche dedicate, le strategie esistenti e di studiarle e applicarle nell’ambito della salute pubblica.
L’Assessorato Sanità, salute e politiche sociali accoglie l’appello alla prevenzione al suicidio e alla sofferenza psichica e ne delinea le finalità, ne coordina le azioni e ne garantisce un costante monitoraggio valutandone gli esiti. Lo sforzo che si vuole compiere, in maniera partecipata e di concerto con tutte le componenti utili e necessarie, è quello di promuovere e coordinare la creazione e l’attuazione di un Progetto regionale di prevenzione al suicidio.
È dunque un fenomeno che non può essere ignorato e vi è la necessità di infrangere il silenzio deleterio che si sviluppa intorno a tale tema. Parlarne e agire significa avviare un processo di cambiamento che, seppur lungo, è necessario. Occorre abbattere i pregiudizi nei confronti della salute mentale, della sua tutela equa e partecipata. Lavorare affinché ciascuno di noi sia consapevole dell’importanza di occuparsi della propria e altrui salute mentale parallelamente e con lo stesso impegno della salute fisica. È importante citare, ad esempio, il lavoro svolto nell’ambito delle patologie oncologiche negli ultimi 50 anni: a livello sociale, il cancro non veniva nemmeno chiamato con il suo nome (brutto male...) e chi ne veniva colpito, spesso lo nascondeva o accedeva alle cure troppo tardi per scarsa informazione. Oggi, grazie ad un grande lavoro di rete, possiamo approcciarci alla malattia con cognizione e consapevolezza, la prevenzione e l’accesso precoce ai trattamenti salva molte vite e in tutti i casi ha cambiato in meglio la qualità di vita dei malati e delle loro famiglie.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito la prevenzione al suicidio come un imperativo globale e specificatamente redatto il documento “Preventing suicide: a global imperative”, proponendo ai governi di intervenire e di implementare, attraverso politiche dedicate, le strategie esistenti e di studiarle e applicarle nell’ambito della salute pubblica.
L’Assessorato Sanità, salute e politiche sociali accoglie l’appello alla prevenzione al suicidio e alla sofferenza psichica e ne delinea le finalità, ne coordina le azioni e ne garantisce un costante monitoraggio valutandone gli esiti. Lo sforzo che si vuole compiere, in maniera partecipata e di concerto con tutte le componenti utili e necessarie, è quello di promuovere e coordinare la creazione e l’attuazione di un Progetto regionale di prevenzione al suicidio.
È dunque un fenomeno che non può essere ignorato e vi è la necessità di infrangere il silenzio deleterio che si sviluppa intorno a tale tema. Parlarne e agire significa avviare un processo di cambiamento che, seppur lungo, è necessario. Occorre abbattere i pregiudizi nei confronti della salute mentale, della sua tutela equa e partecipata. Lavorare affinché ciascuno di noi sia consapevole dell’importanza di occuparsi della propria e altrui salute mentale parallelamente e con lo stesso impegno della salute fisica. È importante citare, ad esempio, il lavoro svolto nell’ambito delle patologie oncologiche negli ultimi 50 anni: a livello sociale, il cancro non veniva nemmeno chiamato con il suo nome (brutto male...) e chi ne veniva colpito, spesso lo nascondeva o accedeva alle cure troppo tardi per scarsa informazione. Oggi, grazie ad un grande lavoro di rete, possiamo approcciarci alla malattia con cognizione e consapevolezza, la prevenzione e l’accesso precoce ai trattamenti salva molte vite e in tutti i casi ha cambiato in meglio la qualità di vita dei malati e delle loro famiglie.
Con la Deliberazione della Giunta regionale n. 522, in data 9 maggio 2022, è stato approvato il Progetto regionale per la prevenzione del suicidio (allegato a tale deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale), al fine non solo di sistematizzare le attività già poste in essere per contrastare il fenomeno di cui trattasi, ma anche per avviare nuovi interventi mirati a contrastare gli atti anticonservativi e in particolare:
- una campagna di prevenzione e sensibilizzazione della popolazione
- un programma di formazione ed educazione
- l’istituzione di processi di garanzia per facilitare l’accesso alle offerte di aiuto
- un’efficace presa in carico e trattamento
- l’istituzione delle sentinelle
- la prevenzione specifica sui giovani
- il sostegno ai superstiti e alle persone coinvolte
- la riduzione delle disponibilità di mezzi suicidari
- la diffusione delle linee guida tra gli organi di informazione, per una comunicazione più responsabile.