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L´Air –Crane S64 prova le vasche antincendio del Nucleo AIB
mercoledì 1 settembre 2021
Sulla scorta della collaborazione fra il Corpo forestale della Valle d’Aosta e il Corpo Nazionale Vigili del fuoco nell’ambito del settore antincendio boschivo, è stata effettuata una sperimentazione/verifica per l’utilizzo di riserve idriche portatili (vasche portatili) con elicotteri pesanti.
Grazie al rischieramento dei mezzi aerei della flotta nazionale per la campagna invernale 2021, in accordo con le apposite strutture del C.N. Vigili del fuoco, si è organizzata una prova in campo con le riserve idriche in dotazione al Nucleo antincendi boschivi del Corpo forestale della Valle d’Aosta.
Va premesso che la dotazione di vasche potenzialmente utilizzabili con l’elicottero pesante Air-Crane S 64 E/F era emersa nell’anno 2005 dopo l’incendio di Nus-Verrayes del 12/3/2005. In quell’occasione si era sperimentato l’allestimento di una piazzuola di rifornimento a valle di loc. Semon in comune Saint-Denis, che tuttavia aveva mostrato alcune problematiche, illuminanti per la realizzazione di una vasca utilizzabile in maniera specifica.
In quell’occasione era stata utilizzata una vasca derivata da una mobile da 25.000 l, ridotta alla capacità di 14.000 l principalmente per diminuirne il diametro e quindi l’area pianeggiante necessaria per il suo montaggio. L’altezza dei piantoni era peraltro rimasta la medesima, cioè pari ad 1 m.
Alla luce di questa esperienza si è provveduto a far costruire una vasca su apposite specifiche. Questa, che ha la capacità di 12.000 l, è stata alzata a 1,5 m. L’intelaiatura è stata rinforzata rispetto alle altre vasche e inoltre sono stati previsti appositi puntelli per la stabilizzazione dell’intelaiatura. La vasca è entrata in servizio ma fortunatamente finora non si era mai presentata l’occasione per provarla direttamente.
In occasione di un successivo Corso per piloti di elicottero pesante tenutosi a Rieti, era stata ipotizzata da alcuni piloti anche la possibilità di utilizzare un modello di vasca autoportante. Data la disponibilità finanziaria si era provveduto all’acquisto di un prototipo potenzialmente utilizzabile per lo scopo, con la prospettiva di un suo uso anche in altri scenari.
La fase di sperimentazione è iniziata il 23/03/2021 in un’area prativa all’interno dell’aeroporto di Biella-Cerrione, dove sono state montate 3 vasche di dimensioni e morfologia diverse:
- Vasca da 10.000 l, con intelaiatura rigida alta 1 m e del diametro di 4,50 m
- Vasca da 12.000 l, con intelaiatura rigida alta 1,50 m e del diametro di 3,50 m
- Vasca da 12.000 l, autoportante con superficie di prelievo a massimo riempimento di 2,50 m.
Nell’occasione non è stato utilizzato ritardante, ma solo acqua. In accordo con l’istruttore responsabile, si è convenuto di lasciare le vasche piene per un periodo sufficiente per far provare a tutti gli equipaggi di servizio il pescaggio da riserve idriche di ridotte dimensioni con elicottero in volo stazionario (hovering). La vasca autoportante è stata smontata già il 26/03/2021 (in quanto non idonea al pescaggio con l’elicottero pesante), mentre le altre due sono rimaste in loco e sono state definitivamente smontate il 14/04/2021.
Durante le prove di rifornimento idrico con elicottero pesante Air Crane S64 le vasche si sono comportate in maniera diversa a seconda del modello considerato.
La vasca da 10.000 l alta solo 1 m ha mostrato anche in questa occasione, così come a marzo del 2005, i limiti legati all’altezza troppo ridotta dello strato d’acqua utile per il pescaggio. Inoltre nel caso osservato il diametro di 4,50 m, ha creato il sollevamento di un aerosol d’acqua durante il pescaggio, fatto che qualora l’estinguente sia rappresentato da ritardante, potrebbe creare problemi all’aeromobile.
La vasca da 12.000 l con intelaiatura rigida alta 1,50 m ha mostrato una buona rispondenza alle esigenze e la pompa è rimasta immersa durante tutta la fase di pescaggio. Al fine di permettere un efficiente rifornimento dell’elicottero, l’alimentazione idrica della vasca deve mantenere il livello di riempimento sempre vicino alla soglia massima, al fine di evitare i problemi che si verificano in quella da 10.000 l. Il diametro di 3,50 m, più ridotto rispetto al caso precedente, risulta sicuramente meno agevole per i piloti, ma nel caso in questione non ha impedito l’immersione della pompa.
Le prove effettuate con la vasca da 12.000 l autoportante hanno dato esito negativo e sono state subito sospese. In particolare durante i tentativi di pescaggio si è evidenziato che quando la quantità d’acqua diminuisce (e nel caso del pescaggio con elicottero pesante almeno della metà ad ogni rifornimento) la vasca si affloscia e l’apertura circolare diventa più irregolare e si abbassa in maniera solidale al livello dell’acqua. Le condizioni morfologiche iniziali risultano quindi alterate e la pompa durante il suo sollevamento rischia di agganciare il bordo autoportante con il conseguente grave danneggiamento della vasca. Tale tipo di riserva idrica verrà quindi destinato ad un utilizzo prevalente di rifornimento per i veicoli terrestri.
Didascalie foto
1. Avvicinamento alla vasca da 12.000 l con movimento oscillante del tubo pescante (foto Farinet).
2. Vasca A: 10.000 l.
3. Vasca B: 12.000 l.
4. Vasca C: 12.000 l.
5. Autobotti pesanti dei Vigili del fuoco e del Corpo forestale utilizzate per il rifornimento delle vasche (foto Farinet).
6. Rifornimento idrico dalla vasca da 14.000 l a Saint-Denis (2005) (foto Bombino).
7. Pescaggio dalla vasca da 10.000 l (foto Farinet).
8. Fuoriuscita di acqua durante l’avvicinamento alla vasca da 10.000 l (foto Farinet).
9. Pescaggio dalla vasca da 12.000 l (foto Farinet).
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