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Le tartarughe palustri : la Trachemys scripta e la Trachemys scripta scripta
mercoledì 28 aprile 2021
Sarà capitato a moltissime persone dall’essere tentati di acquistare per noi o per i nostri figli una piccola tartaruga dai colori verdeggianti comunemente in vendita presso i rivenditori di animali. Ebbene sappiate che, se siete in procinto di acquistarne una, è bene conoscere con che tipo di animale si avrà a che fare. Innanzitutto queste deliziose tartarughe d’acqua dolce appartengono al genere Trachemys, una sottospecie si chiama Trachemys scripta elegans: denominata tartaruga dalle orecchie rosse a causa delle macchie di colore rosso poste sulle membrane timpaniche, l’altra detta, Trachemys scripta scripta, presenta invece una colorazione delle macchie timpaniche di colore giallo (tartaruga dalle orecchie gialle).
Le Trachemys scripta sono originarie del centro e del sud degli Stati Uniti, in particolare della valle del Mississippi e dei suoi affluenti; questi rettili occupano un’ampia varietà di habitat, dai piccoli stagni ai fiumi. Le dimensioni degli animali adulti variano in funzione del sesso. Il carapace degli individui di sesso maschile, nella Trachemys s. scripta può raggiungere la dimensione massima di 13 cm, mentre nella T. s. elegans raggiunge maggiori dimensioni (fino a 21 cm). In entrambe le sottospecie le femmine arrivano a misurare anche 28 cm.
Questi rettili possono vivere molto a lungo, anche 30 anni, pertanto l’allevamento in cattività risulta essere molto impegnativo e non solo a causa della longevità della specie ma anche perché crescendo necessitano di un acquaterrario proporzionalmente più ampio. Se la profondità dell’acqua per le neonate tartarughe si aggira intorno ai 5 cm, per gli esemplari adulti, dovrebbe essere pari alla lunghezza del carapace. Le dimensioni minime di un acquaterrario per un esemplare adulto sono: 120cmX60cmX60cm!
Per i proprietari di questi rettili, i problemi quindi possono sorgere nel momento in cui questi animali raggiungono dimensioni tali per cui è necessario attrezzarsi in maniera adeguata! A questo punto, per i detentori risulta spesso più facile, veloce ed economico liberarsi di un tale “ingombro” abbandonando le tartarughe in laghetti, fiumi, canali, fontane ed altri luoghi (parcheggi, cassonetti, strade, ecc.)
FONTE : Campagna contro l’abbandono delle tartarughe a cura di
AAE Associazione Animali Esotici ONLUS
(in collaborazione con l´Ufficio Diritti Animali del comune di Milano).
Mentre al di fuori della nostra regione questi animali riescono a sopravvivere al periodo invernale, in Valle d’Aosta esistono pochi ambienti, con microclimi estremamente particolari, dove queste tartarughe riescono a passare indenni l’inverno. Negli altri casi questi animali vanno incontro a morte per congelamento nel corso dei mesi più rigidi. In effetti la maggior parte dei ritrovamenti da parte del personale del Corpo forestale sono di esemplari già morti! Da segnalare, inoltre, che queste tartarughe compromettono la biodiversità dei laghi e laghetti naturali in cui vengono abbandonate portando così ad un importante depauperamento biologico di questi ambienti.
Precisando che la vendita di esemplari di Trachemys scripta è attualmente vietata, il Corpo Forestale della Valle d’Aosta consiglia a tutti coloro che intendono comunque comprare una tartaruga palustre appartenente ad altra specie di essere ben consci del fatto che questo animale necessiterà di particolari e prolungate “attenzioni”; acquistatela quindi solo se siete disposti ad occuparvene per parecchi anni, a crearle un habitat idoneo, ad alimentarla e curarla in maniera adeguata, altrimenti è meglio evitare di acquistarne una.
Nel caso in cui siate già in possesso di un esemplare di Trachemys scripta e non riusciate più a gestirlo in maniera corretta, sarà vostra cura contattare un centro autorizzato alla sua detenzione ed idoneo all’etologia della specie! A tal proposito si segnala che in Valle d’Aosta è presente un´unica struttura idonea ed autorizzata al ricovero di tali esemplari gestita dall´Amministrazione Regionale.
Infine il Corpo Forestale della Valle d´Aosta vi rammenta che l’abbandono degli animali è previsto come reato dal Codice Penale ed è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 €.
Per qualsiasi informazione in merito è possibile contattare il personale dell’Ufficio CITES Territoriale del Corpo forestale della Valle d’Aosta o il personale dell?Ufficio per la Fauna selvatica e ittica della Regione mentre in caso di ritrovamento di esemplari di tartarughe chiamare il numero verde 1515 del Corpo forestale della Valle ´Aosta.
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