Moehkié
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Eufrosina aveva l'anello di latta
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L'uomo degli oroscopi
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Marco Joly è nato nel 1946 ad Arnad, dove vive e lavora. A partire dal 1974 ha partecipato a tutte le edizioni della Fiera di Sant'Orso vincendo il primo premio dal 1987 al 1995, nel 1998 e nel 1999.
Il senso della scultura di Marco Joly risiede, in gran parte, nella sommessa, misurata, determinata interpretazione e trascrizione delle "storie" di vita che appartengono alla sua famiglia e, in particolare, al territorio delle "Traverse" di Arnad: una zona ormai quasi abbandonata.L’artista rievoca attraverso una narrazione pacata, suggestiva, ricca di episodi trasmessi con un dialogo sommesso, scandito dai gesti di un’intera esistenza, i volti degli uomini del paese, le donne che portano sulla testa grandi sacchi di foglie, il girotondo festoso dei bambini intorno ad un albero.Ogni figura a tutto tondo, ogni essenziale opera d’Arte Sacra, ogni percorso all’interno delle tradizioni e dei costumi valdostani, si traduce in scene mai scontate ma risolte mediante una sorta di itinerario legato alla felice resa dei cori, alle maschere del carnevale, agli interni delle stalle o alle case con il formaggio sul tavolo, al forno per il pane, al lavatoio e al negozio di commestibili.Il suo discorso appare caratterizzato da un’elaborazione puntuale, da uno scavo della materia che tende a far emergere solamente le parti significative dell’episodio evocato, mentre la materia, sia noce antico o pietra, mantiene quasi inalterata la forma di partenza con le vene, i nodi, le parti consunte del legno e dense di un vissuto che ha trasformato una porta o una finestra o una trave in una trave in segmenti in una vera e propria opera d’arte.
La mostra presenta oltre 40 opere sia a tuttotondo che bassorilievi, prevalentemente in legno di noce.
CATALOGO ESAURITO
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