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Piero Maggioni

Tour Fromage - Aosta
19 Aprile 2002 - 7 Luglio 2002
MOSTRA CHIUSA

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Piero Maggioni è un artista rappresentativo della seconda metà del Novecento italiano. La mostra si inscrive a pieno titolo nel progetto espositivo pluriennale della Regione Autonoma Valle d'Aosta, volto alla riproposizione delle personalità e dei movimenti che hanno contraddistinto il secolo recentemente passato.
Il lavoro di curatela è stato affidato a Paolo Levi che da anni è impegnato in una complessa ricerca sull’opera del maestro lombardo, da poco sfociata nella pubblicazione del primo volume del catalogo generale dell’opera.
Piero Maggioni (1931-1995) è stato artista eclettico che, pur nella diversificata attività, ha seguito una linea di profonda coerenza. La sua formazione avviene alla scuola di disegno del Castello Sforzesco di Milano, che contribuisce ad educare una mano già esperta: il disegno resterà la base delle sue creazioni future.
La prima attività di Maggioni è di carattere artigianale e si concretizza nello studio e nella creazione di gioielli in un laboratorio orafo a Milano. I colori sfavillanti delle pietre preziose affinano il suo gusto per il colore e lo studio delle tre dimensioni gli permette di esercitare una manualità che sarà necessaria alla scultura.
Tra la fine degli anni Cinquanta e dei primi anni Sessanta Maggioni stringe legami forti con gli artisti riuniti nel gruppo di Corrente. In questi anni il pittore soggiorna spesso in Liguria, frequentando gli artisti che lavorano ad Albisola, quali Wilfredo Lam, Mauro Reggiani, Roberto Crippa, Lucio Fontana, Agenore Fabbri, Fausto Melotti, Aligi Sassu, Mario Rossello. Maggioni condivide l’amore per la ceramica e la possibilità di trarre, attraverso l’uso di questo materiale lucido, forme impensate e sperimentazioni artistiche insolite.
Nel decennio successivo s’intensifica la riflessione di Maggioni sui grandi problemi dell’uomo, del suo rapporto con lo spirito e la sacralità. La profonda meditazione porta l’artista ad una rinnovata ricerca e raffigurazione dei temi sacri; la figura del Cristo occuperà una parte rilevante della produzione del decennio degli anni Ottanta, che si concretizzerà, tra l’altro, in un’importante opera di committenza per una statua-ritratto di Papa Paolo VI a Lecce.
Negli anni Novanta, Maggioni abbandona i temi sacri per dar vita a nuovi cicli pittorici: non è più il pittore della Brianza che usa la spatola e il colore con determinazione, ma un cronista del quotidiano che si muove con essenziale linearità, attraverso una inusitata tecnica polimaterica.
Attraverso le nature morte, i paesaggi, gli uomini rappresentati nelle più di cinquanta opere della retrospettiva di Aosta, il percorso artistico di Maggioni viene restituito in modo puntuale. Il testo critico e gli apparati bio-bibliografici presenti nel catalogo contribuiscono a ricollocare l’operato del maestro nella posizione che, per l’importanza delle opere, gli è necessariamente destinata.



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