Mystic Mountains
Tour Fromage - Aosta 23 Novembre 2002 - 12 Gennaio 2003 MOSTA CHIUSA
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Mystic mountains è la prima mostra della rassegna espositiva Da cima a fondo, che si articola in cinque esposizioni alla Tour Fromage di Aosta. Opere di giovani artisti italiani e stranieri sono selezionate da curatori altrettanto giovani nell'intento di mostrare come viene percepita la montagna ai giorni nostri. Le cinque mostre sono leggibili sia come progetti autonomi sia come unica riflessione su questo tema comune, i cui aspetti interagiscono l’un l’altro, rafforzandosi.
Come risulta evidente percorrendo i piani della Torre, la montagna non è più quel luogo sublime e terribile, quell' "orrida delizia" che Caspar David Friedrich amava rappresentare. Non è più neppure il luogo della scoperta geografica, positivista, il luogo nel quale l'alpinista ottocentesco apre nuove vie. E non è nemmeno il rifugio in cui cercare ristoro dai clamori della città, dove Segantini ritrovava gli autentici valori della vita e della famiglia. Da cima a fondo, un progetto ideato e coordinato da Antonella Crippa, mostra come la montagna sia un luogo della mente, su cui vengono proiettate le ossessioni, il senso di disagio ma anche le semplificazioni dell'uomo contemporaneo. Gli artisti di oggi, al pari di quelli del passato anche recente come Joseph Beuys e Giulio Paolini, usano la montagna per rendere visibile l'ipotesi della fuga dalla città, la forza della natura incontaminata, per farne una location surreale delle vacanze di massa o il simbolo di un territorio da difendere, perché minacciato dall’inquinamento e dalla speculazione.
In particolare, nel scegliere l'aspetto della montagna che intendeva far emergere da Mystic mountains, la curatrice Ilaria Bonacossa è partita dalla considerazione di come la montagna abbia ispirato agli esseri umani un timore reverenziale e un senso di rispetto legato alla maestosità dei luoghi naturali e alla forza e alla violenza che possono scatenare. "E' noto a tutti il fatto che uomini e donne abbiano scelto la montagna come luogo per raggiungere una dimensione spirituale o una maggior vicinanza al divino. La montagna può essere considerata quindi la metafora di un desiderio di misticismo e rappresenta i desideri verso cui tutti aneliamo. Per questo motivo molti artisti contemporanei hanno cercato, attraverso l’immagine della montagna, di rappresentare un bisogno di sogni che la città contemporanea ha represso e soffocato. Questa mostra, quindi, intende dimostrare come ancora nel 21esimo secolo la montagna resti luogo di forte spiritualità."
Per Mystic mountains sono stati invitati artisti giovani ed emergenti, ma anche personalità note dell'arte contemporanea quali:Ari Markopoulos, Rudolf Stingel, Henrik Håkansson, Thomas Flechtner, Josef Dabernig, Markus Scherer, Alex Cecchetti e Saâdane Afif, Lina Bertucci, Francis Alÿs e Mario Rizzi.
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