AOSTA: ARCO D'AUGUSTO
2000, disegno su carta
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LO STAMBECCO DEL GRAN PARADISO
1999, disegno su carta
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COURMAYEUR:L'AGUILLE NOIRE DE PEUTEREY
1999, disegno su carta
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CHATEAU DE VERRES
1999, disegno su carta
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AUTORITRATTO
1998, disegno su carta
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In questa occasione l'artista presenta il lavoro più recente , una serie composta da 26 disegni di soggetto valdostano. Baumgartner ha percorso le cittadine ed i borghi, passeggiando sulle piccole strade, inerpicandosi sui sentieri e tra i boschi alla ricerca di una veduta particolare, di una prospettiva inusuale; ha selezionato e tradotto le immagini in disegni dall'inconfondibile segno grafico, dalla personalissima "cifra alfabetica". Dai monumenti di Aosta, all'architettura alpina, dagli animali ai fiori, ogni luogo e ogni elemento è stato trasfigurato dagli occhi dell'artista che, con la sua sensibilità, ha permesso di svelarne i lati più spirituali.
Baumgartner aveva già in precedenza dedicato un lavoro alla Valle d'Aosta. Nel 1963, infatti, per celebrare il centenario della prima ascensione alla vetta del Cervino, aveva ricevuto, assieme ad altri artisti italiani e stranieri, l'invito a dipingerne la montagna. Il risultato di quella fatica fu pubblicato in due raffinati volumi, a cura di Ernesto Caballo.
Fritz Baumgartner è nato in Austria nel 1929 ed ha iniziato a dipingere a Monaco di Baviera, dove la sua famiglia si era trasferita. Dopo gli studi all'Accademia di Belle Arti, nel 1955 si iscrive all'Accademia Internazionale Estiva di Salisburgo, per frequentare i corsi di Oskar Kokoschka. Nella seconda metà degli anni cinquanta si trasferisce a Parigi e lavora all'Académie de la Grande Chaumiére. A quegli anni risalgono le prime mostre in Germania, Olanda, Francia, Lussemburgo ed Italia, proseguite nelle decadi successive. Arturo Bottarello, direttore della galleria L'Approdo di Torino, che ha realizzato la sua prima mostra italiana lo descrive così: "Artista inquieto e poliedrico, senza alcun dubbio uno dei più interessanti disegnatori e grafici contemporanei, uomo colto dotato di un senso totale dell'esistenza, un'intelligenza vitale e partecipazioni non comuni con un modo di pensare, vedere e sognare l'essenza della vita che si dilata anche fra la gente."
La mostra è corredata da un catalogo, edito da Priuli e Verlucca, il cui testo critico è curato da Angelo Mistrangelo.
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