Scheda Esposizione

 Scheda dell'esposizione  Catalogo  Sede espositiva

Cristina Ruffoni
Altre voci altre stanze

Torre del Lebbroso - Aosta
15 Febbraio 2003 - 30 Marzo 2003
MOSTRA CHIUSA

Frecce di neve

Frecce di neve

La trasformazione

La trasformazione

 
Il titolo dell'esposizione "Altre voci, altre stanze" - desunto da un libro di Truman Capote del 1948 - sottolinea la capacità dell'artista di evocare la relazione tra parole e immagini e, allo stesso tempo, indica il carattere antologico della mostra.
L'esposizione di Aosta, infatti, conferma la maturazione della ricerca artistica e poetica della Ruffoni, che vanta un curriculum fitto di esposizioni, tra cui le personali alla Galleria Euforia Costante, Milano e alla Banca Popolare di Milano (1993) e la personale all'Associazione Culturale Satura, Genova, 2000. Milanese d'adozione, Cristina Ruffoni (1962) fin dalle sue prime esperienze ha lavorato interessandosi all'interazione fra scrittura e visualità. I testi, sempre di sua invenzione e di grande pregnanza poetica, vengono utilizzati con precisa sensibilità di materiali e colori, in modo che significato e visione si esaltino reciprocamente. La mostra dà conto di alcune tra le più riuscite esperienze artistiche della Ruffoni, a partire dal 1989 e fino ai giorni nostri. Il percorso ha inizio con Stonehenge com’era (1990 ) una delle opere maggiormente conosciute, in cui l'uso esclusivo della parola scritta rappresenta l'approfondimento più radicale delle ipotesi della "poesia visiva". In un secondo momento, nei primi anni novanta, l'artista si rivolge alla cultura delle immagini, sperimentando materiali inusuali. Di questo periodo sono particolarmente interessanti gli Specchi - di cui tre in mostra - dipinti a smalto con immagini e scritte elaborate in digitale, gli accostamenti della scrittura provocano corto circuiti di senso.

E' presente, naturalmente, anche la produzione più recente della Ruffoni, rappresentata dalle Parabole satellitari(2002/3), vere e proprie strutture interrogano l'interlocutore e che servono da supporto alla pittura ad acrilico. Martina Corgnati, curatrice di questa esposizione, sintetizza così la fase artistica attuale: "Cristina Ruffoni ha un presente da scrittrice e un presente da poetessa visiva/pittrice: quindi, in sostanza, un presente solo, da artista completa che alla parola chiede moltissimo e non la teme, anzi di volta in volta la piega e la rende duttile in base all’esigenza, al ruolo speciale che il progetto dell’artista impone. Nel rispetto, lo si ripete ancora, o meglio nel piacere di forme in qualche modo tradizionali, se vogliamo low tech ma più pienamente hand made, la scrittura narrativa, la pittura, il disegno, la scrittura poetica, opere in cui convergono molteplici linguaggi deformandosi a vicenda fino a definire un territorio nuovo."



Torna su