F. Nex ricordi / sogni / riflessioni
Museo Archeologico Regionale - Aosta 4 Dicembre 2004 - 1 Maggio 2005 MOSTRA CHIUSA
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L'Assessore all'Istruzione e Cultura Teresa Charles ha inaugurato, venerdì 3 dicembre 2004, la mostra F. Nex. Ricordi / sogni / riflessioni, dedicata all'artista valdostano Francesco Nex.
Francesco Nex è il più grande autore di racconti figurati che la Valle d'Aosta abbia avuto. Nato il 6 luglio 1921 a Mattão in Brasile da Francesco Antonio Nex, un immigrato valdostano originario di Doues, e dalla tedesca Albertina Peter, arrivò ad Aosta nel 1923, dopo la morte della madre. A sei anni decise che avrebbe fatto il pittore ricalcando le orme degli Artari, una famiglia di artisti con cinquecento anni di storia alle spalle, da cui discende per parte di nonna.
Nell'autunno 1940 fu ammesso all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, dove ebbe tra i suoi insegnanti Felice Casorati. Diplomatosi alla fine del 1945, dal 1946 al 1951 fu assistente del Professor Alberto Cibrario all'Accademia Albertina. Dal 1951 al 1975 insegnò al Magistero per la donna di Torino.
La sua prima personale risale al 1947, con un'esposizione di disegni alla galleria "Faber" di Torino. Nel 1949 gli fu conferito il "Premio Châtillon" al "2° Gran Premio Saint-Vincent per la pittura e la scultura", vinto quell'anno proprio da Casorati. Iniziò così una luminosa carriera artistica che lo ha portato a misurarsi con eccelsi risultati con vari tipi di materiale: dalla ceramica al ferro, dal rame alla seta, quest'ultima supporto prediletto per la sua pittura.
Questa mostra, dopo quelle organizzate nel 1979 alla Tour Fromage e nel 1994 alla chiesa di San Lorenzo, è il terzo omaggio che la Regione Autonoma Valle d'Aosta rende ad uno dei suoi figli più illustri. Nello spazio espositivo del Museo Archeologico Regionale di Piazza Roncas sono ripercorse le tappe principali della carriera di Nex, soffermandosi, in particolare, sui grandi racconti figurati pieni di colori e ironia che caratterizzano le sete (che cominciò a dipingere agli inizi degli anni Sessanta). Se, però, copiosissime sono le tracce del suo mondo creativo, scarse e frammentarie erano, finora, le testimonianze sull'uomo. Questa carenza è colmata da un'ampia biografia scritta da Gaetano Lo Presti che apre il catalogo della mostra, curato graficamente da Massimo Fredda.
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