Roccia sospesa
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Ghiacciaio
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Rocce e acqua
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L’esposizione, curata da Daria Jorioz, presenta al pubblico una selezione di 35 fotografie in bianco e nero di medie e grandi dimensioni realizzate col banco ottico e stampate manualmente ai sali d’argento, che documentano gli aspetti più significativi del territorio della Valle d’Aosta, declinati attraverso il tema della pietra, fotografata sia dal punto di vista naturalistico e ambientale, sia da quello storico e antropologico dei manufatti litici prodotti dall’uomo nel corso della storia.
Dal Monte Bianco all’orrido di Pré-Saint-Didier, dalla valle di Cogne a Fontainemore, le fotografie in mostra consentono di intraprendere un viaggio suggestivo in una regione nel cuore delle Alpi, che viene descritta in maniera originale e inedita grazie allo sguardo di un professionista della fotografia, Diego Cesare.
Scrive in catalogo la curatrice, Daria Jorioz: “Diego Cesare ha scelto la pietra come chiave di lettura per narrare la Valle d’Aosta, consegnandoci un progetto fotografico dalla netta connotazione territoriale. Materia che include in sé complesse valenze simboliche, la pietra sintetizza il concetto e l’immagine mentale del paesaggio alpino. La scelta di intitolare il suo progetto fotografico Bèrio – pietra in franco-provenzale – afferma il legame dell’autore con la propria terra, la Valle d’Aosta, in una sintesi verbale che ricorre all’utilizzo della lingua del cuore, connessa all’infanzia e alla figura materna, ed enfatizza la dimensione identitaria, tanto esperienziale quanto emotiva, di questo lavoro. Da documento la fotografia diventa diario, visione soggettiva, testimonianza autografa di uno sguardo”.
Diego Cesare è nato a Morgex, in Valle d’Aosta, dove risiede e lavora. Compiuti gli studi artistici, è diventato fotografo professionista nel 1985. Collabora attivamente con la Regione autonoma Valle d’Aosta, con varie agenzie di pubblicità e con studi grafici italiani e francesi. Ha realizzato numerose pubblicazioni, tra cui si ricordino: Appunti schizzi e metafore in viaggio, Torino 1990; 30 anni di autostrada, Torino 1993; Destination Europe, Autostrade e mobilità in Valle d’Aosta, 1962-1992, Quart 1993; Il restauro della Cappella Pilotti, Torino 1994; Acque di sogno, ricchezza della Valle d’Aosta, Quart 2003; Segni d’energia, energia dei segni, Quart 2003; Riflessi di ferro, Quart 2008.
Collabora con i periodici Bell’Italia, Bell’Europa, Traveller, Class, Cucina italiana.
Ha realizzato diverse mostre personali e collettive. Si segnalano: Traverser les Alpes, Comune di Chamonix; Territorio del Gran Paradiso, Maison Bruil, Introd; Bell’Italia, Castello Sforzesco, Milano; I volti i luoghi, Forte di Bard; Paysages passages, Castello di Bosses, Valle d’Aosta.
L’esposizione Diego Cesare. Bèrio è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese contenente tutte le fotografie esposte, edito dalla Tipografia Valdostana, a cura di Daria Jorioz, in vendita al prezzo di 15 euro.
La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al 29 marzo 2020, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì.
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