Giacomino da Ivrea: un pittore itinerante del Quattrocento valdostano

 

 

 

L’artista

Giacomino nasce a Bollengo (TO) nel primo decennio del XV secolo. Per tutta la sua vita risulta essere civis et habitator d’Ivrea, dove conduce una vita agiata, ricoprendo anche importanti incarichi di rappresentanza. Egli muore sicuramente prima del 1475, lasciando molti figli, tra cui almeno uno, Gaspardus, di professione pittore.

La sua produzione artistica si caratterizza per uno stile semplice e ingenuo, qualitativamente inferiore ai maestri che lo influenzano negli anni giovanili, quali lo pseudo-maestro di Domenico della Marca d’Ancona e il pittore pavese Dux Aimo.

Nonostante ciò Giacomino riesce ad ottenere l’apprezzamento di importanti committenti sia laici che ecclesiastici. Lavora infatti ad Ivrea nella cripta del Duomo per i mercanti de Vercellis, al palazzo episcopale per il vescovo Giacomo de Pomaris e a Castelnuovo Nigra per Uberto Sanmartino di Loranzé. In Valle d’Aosta viene chiamato a Sarre e ad Aosta dal vescovo Oger Moriset, a Marseiller dal notaio Giovanni Saluard, al castello di Fénis da Bonifacio II di Challant e a Gressan da Bonifacio de la Tour de Villa.

 

 

In viaggio con Giacomino

Il corpus di opere di Giacomino ancora conservato è assai vasto, costituito da circa 30 cicli pittorici e frammenti di dipinti murali sparsi in un’area territoriale che comprende la Valle d’Aosta, il Piemonte, la Liguria e l’alta Savoia francese.

Una parte cospicua di tale produzione è concentrata proprio all’interno dei confini valdostani a decoro di chiese (cattedrale di Aosta e chiese di Sarre, Saint-Vincent, Introd, Saint-Léger di Aymavilles, la Madeleine di Gressan), di cappelle rurali (Marseiller a Verrayes, Saint-Maxime a Challand-Saint-Victor, Morge a La Salle), di case parrocchiali (Diémoz), di castelli e caseforti (Fénis, Tour villa di Gressan e Marseiller a Verrayes).

Soltanto due di questi cicli sono firmati e datati, quello della cappella di Marseiller del 1441 e quello della chiesa di Saint-Vincent 1445. La decorazione della chiesa della Madeleine di Gressan, forse riferibile non più al maestro ma alla sua bottega, reca solo la data 1463.

 

 

La scienza e l’arte

Tra le tante discipline che si dedicano allo studio e alla conservazione del patrimonio culturale, riveste un ruolo di grande importanza l’archeometria, ovvero quella disciplina che si occupa di studiare da un punto di vista scientifico i materiali di cui i beni culturali sono costituiti e i contesti ambientali all’interno dei quali i manufatti si sono ritrovati nel corso del tempo.

Le opere di Giacomino sul territorio valdostano sono state oggetto di campagne diagnostiche programmate in occasione di interventi di restauro o all’interno di progetti di ricerca che hanno permesso di approfondire le conoscenze tecnico-stilistiche del maestro e della sua bottega.

 



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