Sainte-Marie-Madeleine di Gressan



 

Pillole di storia

La chiesa di Saint-Marie-Madeleine, già chiesa parrocchiale di Villa di Gressan dal XII secolo al 1786, conserva ancora oggi un vasto ciclo pittorico realizzato da Giacomino e dalla sua bottega nel 1463 (data riportata in un’iscrizione in esterno sotto la scena della Messa di san Gregorio, ora non più leggibile).

La facciata è interamente decorata e presenta una serie di riquadri raffiguranti rispettivamente san Cristoforo, la Messa di san Gregorio, san Giorgio che libera la principessa e i santi Lazzaro, Maria Maddalena e Marta. All’interno della chiesa sono dipinte le Storie di santa Maria Maddalena, il Cristo pantocratore con gli evangelisti e le figure degli apostoli.

La tradizionale identificazione del committente dell’opera con Bonifacio di Tour de Villa, signore del castello posto a monte della chiesa, sembra essere oggi superata dall’ipotesi che la decorazione di Gressan sia da mettersi in relazione con un lascito disposto nel 1458 da Giacomo di Challant, signore di Aymavilles, giustificando così la presenza degli stemmi Challant dipinti in facciata.

La chiesa e il ciclo pittorico sono stati restaurati nel 1938. In quell’occasione le pitture dell’interno sono state liberate dallo scialbo che le ricopriva totalmente.

 


La bottega: un microcosmo

La bottega medievale è un microcosmo ben organizzato, all’interno del quale ciascuna figura ricopre una specifica funzione. Vi è chi macina i minerali trasformandoli in polveri colorate, chi prepara e stende l’intonaco suddividendo le superfici in giornate, chi riproduce fedelmente le figure ricalcando i cartoni del maestro, chi prepara le campiture omogenee degli sfondi e chi, invece, si dedica ai dettagli decorativi. Il maestro si preoccupa di supervisionare tutte le fasi del lavoro e di conferire il suo tratto distintivo all’opera.

In questo caso, i dipinti murali sono da attribuire alla sola bottega di Giacomino poiché da una parte vi è la completa aderenza al repertorio decorativo e alle impostazioni stilistiche del maestro, ma dall’altra si può notare una complessiva semplificazione qualitativa.

 

 




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