Pillole di storia
Non si conosce la data di fondazione della cappella di Santa Maria Maddalena di Morge. Essa tuttavia risulta già esistente nel 1436, come testimoniato dal verbale della visita arcidiaconale di quell’anno. L’attuale edificio è stato più volte oggetto di restauri e ristrutturazione: nel 1671 come indicato dalla data incisa sul trave del tetto e nuovamente nel 1985.
Oltre al piccolo campaniletto a vela con due campane, la cappella è caratterizzata da una facciata ornata da quattro scene dipinte: tre disposte sullo stesso livello, attribuite al pittore Giacomino da Ivrea e realizzate tra il 1440 e il 1450, e la quarta, posta più in alto, raffigurante la santa titolare, Maria Maddalena risalente al 1619.
I temi affrontati da Giacomino a Morge sono piuttosto ricorrenti nella sua pittura: la Vergine con il Bambino in trono, san Giorgio a cavallo che uccide il drago e la grande figura di san Cristoforo, santo protettore dei viandanti e dei pellegrini.
Le mascherine
Giacomino da Ivrea, come molti altri maestri di bottega medievali, utilizza una tecnica estremamente semplice e diffusa di trasposizione dei motivi decorativi attraverso l’uso di cartoni a mascherine ritagliate, ovvero i famosi e ben più noti stencil. Venivano utilizzati per l’arricchimento e la decorazione di zoccolature, fasce architettoniche e abiti dei personaggi. Si trattava di stesure principalmente a secco applicate in superficie sull’intonaco asciutto mediante leganti oleosi, proteici o a base di calce.
Erano disegni semplici e modulari, facili da ritagliare e riprodurre. Qui a Morge, ad esempio, si possono notare tre decori a mascherina: il racemo stilizzato dell’abito di san Cristoforo (presente anche nei manti della Vergine annunciata e del Cristo in mandorla a Challand-Saint-Victor e nel manto del Cristo in mandorla di Sarre), la piantina a sette foglie del fondo e il decoro vegetale a palmette dell’abito della principessa (lo stesso del profeta Michea a Sarre).