La Comunità montana di cui è Presidente comprende Comuni con peculiarità molto diverse tra loro. Quali ritiene siano i punti di forza dal punto di vista ambientale del territorio interessato?
Il territorio comunitario presenta notevoli elementi di pregio in relazione alle altimetrie dei vari comuni ed è articolato in un suggestivo sistema montagnoso dal quale emerge per la sua maestosità il Monte Cervino. Grande importanza sotto il profilo ambientale riveste il ghiacciaio. Degna di rilievo è l’acqua termale di Saint-Vincent che viene somministrata a scopo curativo e che rappresenterà una importante risorsa al termine dell’intervento di riqualificazione dello stabilimento. Significativo è Lo Stagno di Lozon in comune di Verrayes che è il sito umido più interessante e ricco in Valle d’Aosta per numero di specie di vegetazione e flora. Così come sono altrettanto interessanti il sito di interesse comunitario di Saint-Denis per le sue specificità floreali ed il geosito di Valmeriana noto per la antica produzione di macine per granaglie.
Il paesaggio potrà essere apprezzato, nella valle centrale del Cervino, dalla cosiddetta grande balconata del trekking in corso di allestimento. Un percorso che si sviluppa per circa 73 km toccando otto comuni e si contraddistingue per la panoramicità che da esso si potrà apprezzare, per l’avvistamento delle specie di ungulati, e per l’attraversamento degli alpeggi durante il periodo estivo. Tra le comunità locali sotto il profilo ambientale spicca Chamois per la sua peculiarità di essere accessibile esclusivamente per mezzo di un impianto a fune.
Quali sono stati invece in questi anni i problemi di carattere ambientale che si sono presentati?
L’economia prevalentemente turistica della nostra Comunità comporta una forte variazione delle presenze in funzione della stagionalità e richiede un sistema di infrastrutture e servizi sovradimensionato rispetto a contesti caratterizzati da una presenza costante in tutto l’arco dell’anno determinando un maggiore impatto negativo sul paesaggio e sull’ambiente.
Negli anni recenti è stato riorganizzato a livello comunitario il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani, al fine di raggiungere una maggiore percentuale di differenziazione e di ridurre gli effetti negativi generati da una scorretta gestione degli stessi.
Si è oggi in procinto di prendere in carico la completa gestione del servizio idrico integrato che coinvolgerà tutto il ciclo dell’acqua ad uso umano: adduzione, distribuzione e trattamento delle acque reflue.
Il territorio di montagna in cui viviamo richiede una pianificazione territoriale che prevede un’attenta gestione dei rischi naturali. Quali sono stati i principali interventi nel territorio in questa direzione?
Il territorio della comunità Montana è caratterizzato da una grande eterogeneità: una bassa densità abitativa ed una costellazione di insediamenti abitati che sono collocati dai 450 metri sul livello del mare a circa 2050 m di Breuil-Cervinia. Ne consegue una significativa esposizione ai rischi naturali. L’alluvione del 2000, pur non facendo vittime nel nostro ambito territoriale, ha determinato consolidamenti di versanti, rifacimenti di argini di diverse aste torrentizie nonché ripristini spondali del fiume Dora Baltea. Da allora si è rafforzata la sensibilità verso una pianificazione d’uso del suolo più responsabile.
Cosa vede nel futuro della Comunità montana in termini di sviluppo e di gestione del territorio?
La principale fonte di reddito della nostra comunità stante il suo grande valore paesaggistico, invernale ed estivo, è il turismo. Uno sviluppo sostenibile richiede una maggiore integrazione e sinergia tra turismo, agricoltura e tradizioni locali. La conservazione e la valorizzazione del paesaggio non possono prescindere da uno sviluppo delle attività agricole che può determinarsi esclusivamente se queste permetteranno una giusta redditività. Reddività che potrà essere favorita da iniziative collaterali di tipo extra alberghiero che potrebbero trovare maggiore incentivazione e diffusione anche negli agglomerati a minore connotazione turistica.
Cosa vuol dire per lei essere Presidente della Comunità montana?
Ricoprire il ruolo di Presidente, significa diffondere negli amministratori locali la coscienza di appartenenza alla Comunità montana, poiché ciascuna comunità locale avrà maggiori possibilità di sviluppo se le proprie strategie pianificatorie saranno armonizzate e coerenti con quelle di un ambito territoriale più ampio. Significa anche promuovere, unitamente ai colleghi che sono membri del Consiglio dei Sindaci, la gestione di nuovi servizi in forma associata per conseguire non solo efficacia e efficienza ma anche maggiore economicità rispetto alla gestione individuale.
CHAMOIS TRA LE PERLE DELLE ALPI
Una delle peculiarità della Comunità Montana Monte Cervino è la presenza di un piccolo comune, denominato Chamois, che si caratterizza per essere l'unico comune d'Italia sulla terraferma non raggiungibile da automobile, ma solo a piedi, in aeroplano o in funivia con partenza da Buisson con un percorso di cinque minuti. L’assenza di un accesso viabile rappresenta un atout turistico particolare, che il Comune ha saputo sfruttare riuscendo ad inserirsi tra le “Perle delle Alpi”.
Le Perle delle Alpi (in inglese Alpine Pearls) sono un raggruppamento di 24 località alpine, che si trovano in sei differenti nazioni. Questa cooperazione tra le località è stata stabilita nel 2006. L'obiettivo di questa collaborazione è la mobilità dolce, ovvero la possibilità offerta ai turisti di arrivare e muoversi nella località senza l'uso dell'automobile. Nel contempo il turista può approfittare di modalità di trasporto pubblico ecologico e molto rispettoso dell'ambiente.
Il progetto ha vinto l'Energy Globe Award nel 2008 e l'Ecotrophea 2008, premio assegnato annualmente dal tedesco Travel Association.
Le Perle delle Alpi sono il risultato di due progetti europei chiamati Alps Mobility (Mobilità nelle Alpi) e Alps Mobility II - Alpine Pearls (Mobilità nelle Alpi II - Perle delle Alpi). L'accento era stato posto sull'offerta di pacchetti turistici innovativi e durevoli collegando le attrazioni turistiche ai vantaggi della mobilità dolce utilizzando dei mezzi di trasporto ecologici. I criteri di selezione per ottenere il titolo di Perla delle Alpi riguardano la mobilità interregionale (i mezzi di trasporto per raggiungere la località, i consigli ai turisti e i tempi di attesa), il trasporto pubblico locale (mezzi di trasporto pubblico non inquinanti, possibilità di affittare biciclette), l'eventuale presenza di una riserva naturale nella zona e la qualità dei servizi (trattamento entro le 24 ore delle prenotazioni, presenza di una zona pedonale nel centro del comune, uffici di informazione). Nel 2007 17 comuni in 4 nazioni (Austria, Francia, Italia e Svizzera) avevano ottenuto tale titolo. Il loro numero è in seguito aumentato anche per l'ingresso di comuni tedeschi e sloveni.
Chamois (Tsamoué in patois valdostano; Camosio dal 1939 al 1946) è un comune di 99 abitanti della Valtournenche. Fa parte della Comunità Montana Monte Cervino ed è l'unico comune d'Italia non raggiungibile da automobile, ma solo a piedi, in aeroplano o in funivia.
Per questa sua caratteristica e per la sua particolare attenzione a favorire un turismo a mobilità dolce è inserito nel consorzio delle Perle delle Alpi. Una delle risorse di cui Chamois gode è il turismo, soprattutto invernale. Ci sono, infatti, alcuni impianti di risalita che permettono di sciare in inverno su circa 14 chilometri di piste, e d'estate di fare molte passeggiate. Quello che apparentemente era uno svantaggio (l’assenza di collegamento viario) è stato quindi sfruttato come atout per incentivare una forma di turismo alternativo e offrire al visitatore un ambiente sereno e calmo, privo di traffico veicolare, una vera rarità nell’abito di tutto il territorio, non solo regionale, ma anche nazionale.
Paolo Bagnod