Attività estrattive
La miniera più importante della Valle d’Aosta è attualmente oggetto di una serie di interventi di messa in sicurezza e recupero ambientale effettuati dalla società Fintecna, attuale concessionario.
LA MINIERA DI COGNE
Luca Franzoso
Dirigente del Servizio cave, miniere e sorgenti
La miniera di Cogne è stata senza dubbio la miniera più importante della regione per l’influenza che ha avuto sull’evoluzione della società valdostana in termini di sviluppo economico, demografico e culturale.

Le sue origini sono molto antiche, qualche autore fa risalire l’avvio dell’attività estrattiva già in epoca romana; il primo documento relativo al sito risale tuttavia al 1432; a partire da questa data il giacimento, tranne alcune interruzioni, è stato sfruttato fino alla sospensione dell’attività di coltivazione, avvenuta nel 1979.

Nella storia della miniera possono essere citati due momenti chiave, il primo nel 1800 quando il dottor César Grappein, sindaco di Cogne, organizzò lo sfruttamento della miniera che giaceva in stato di abbandono. Grappein coinvolse l’intera comunità organizzando il lavoro e la distribuzione dei ricavi in modo equo tra tutte le famiglie. La miniera era gestita direttamente dall’amministrazione comunale che stabiliva tra l’altro la quantità di minerale da estrarre sulla base delle richieste degli acquirenti. Il minerale estratto nel periodo estivo veniva suddiviso in parti uguali tra tutti gli abitanti, trasportato a Vieyes e lì consegnato agli acquirenti.

Lo sviluppo della miniera nella direzione di uno sfruttamento industriale si registrò all’inizio del novecento con l’arrivo della società Ansaldo che, con considerevoli investimenti, realizzò i principali impianti e le linee di trasporto (ferrovia, teleferiche, centrali elettriche, compressori, alloggiamenti per gli operai, laboratori meccanici e di riparazioni, impianto di frantumazione, lavaggio e separazione magnetica del minerale) prefigurando l’impostazione finale del sito.la miniera di Colonna La politica autarchica del periodo e l’importanza del giacimento fecero si che, a seguito del fallimento dell’Ansaldo avvenuto negli anni ‘20, la miniera fu nazionalizzata con la costituzione della Società Nazionale Cogne.

Il secondo conflitto mondiale assegnò alla miniera un ruolo produttivo chiave per lo sforzo bellico. La coltivazione continuò senza interruzioni nel dopoguerra e, negli anni sessanta, l’approfondimento della coltivazione richiese l’esecuzione di una galleria di ribasso per perseguire un efficace trasporto del materiale. La miniera assunse in quegli anni il suo aspetto finale con la realizzazione della galleria dello SKIP e della stazione di Costa del Pino; la contestuale chiusura del villaggio di Colonna segnò l’abbandono della parte alta della miniera.

A partire dai primi anni ‘70 i volumi produttivi incominciarono a diminuire; inoltre si scoprì che il giacimento si immergeva all’interno della montagna, si assottigliava e si sfrangiava diminuendo al contempo il tenore di
minerale contenuto nella matrice rocciosa;tutto questo rese dunque sempremeno remunerativa l’attività diestrazione del minerale.

Nel contesto generale della crisi delsettore siderurgico italiano divenne inevitabile l’arresto della produzione e nel 1979 fu richiesta da parte di FINSIDER S.p.A, che aveva nel frattempo incorporato la società nazionale Cogne, la sospensione delle attività.

Nel 2010 la Società Fintecna spa ha presentato istanza di rinuncia intendendo abbandonare definitivamente il sito.

Le strutture dell’Assessorato territorio ed ambiente, a seguito dell’istanza presentata, hanno provveduto ad analizzare nel dettaglio le condizioni del sito, eseguendo ricerche documentali, rilievi e misurazioni strumentali inerenti la qualità ambientale e l’evoluzione dei dissesti in atto.

L’Amministrazione regionale ha individuato,con deliberazione della Giunta Regionale n. 2042/2011, le opere di messa in sicurezza e recupero ambientale conseguenti all’esito delle analisi eseguite.
I principali interventi riguardano la:
• raccolta acque all’interno della miniera;
• messa in sicurezza delle vie di accesso alle gallerie interne della miniera e degli accessi interni;
• messa in sicurezza delle gallerie interne dei livelli principali;
• messa in sicurezza della discenderia principale di accesso ai livelli;
• messa in sicurezza delle zone esterne del complesso minerario.

Le sistemazioni eseguite permetteranno una migliore conservazione degli edifici esterni, la rete di smaltimento delle acque interne impedirà il formarsi di pericolosi accumuli che potrebbero minare la stabilità di alcune gallerie e indurre fenomeni di dissesto dei versanti esterni. Un sistema di raccolta dei dati consentirà in futuro di monitorare l’afflusso delle acque e degli spostamenti di alcune zone chiave della miniera.

Le opere prescritte insistono su di un’area piuttosto vasta e coprono un ampio ventaglio di tipologie, basti pensare che l’importo presunto dei lavori è stimato in circa sei milioni di euro, interamente a carico del Concessionario. Gli interventi sono improntati alla minima invasività allo scopo di preservare le testimonianze di storia mineraria tuttora conservate nelle varie sezioni della miniera.
La messa in sicurezza di numerose sezioni del sito consente inoltre una maggiore conservazione della miniera e migliori condizioni di accessibilità.

La società Fintecna, Concessionaria, ha dato immediato avvio ai lavori, monitorati dai tecnici del Servizio cave miniere e sorgenti; ad oggi si registra un buon stato di avanzamento essendo state quasi ultimate le principali lavorazioni in sotterraneo ed in esterno.

La conclusione dei lavori è prevista tra circa un anno, la fuoriuscita del concessionario segnerà sicuramente un nuovo punto di svolta nella storia della miniera.
   
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