Le miniere d’amianto d’Émarèse, scoperte nel 1872, sono state oggetto di vari lavori di coltivazione concentrati in tre diverse località: Pière, Pière-Sud e Settarme-Chassant. Il permesso di ricerca di Settarme- Chassant
(Area A) è ubicato tra gli abitati di Sommarèse e Cheissan, tra le quote 1335 e 1485 metri circa; i lavori di coltivazione, di cui si hanno notizie soprattutto a partire dal 1940, si sono protratti fino al 1970.
Dalla documentazione storica acquisita in fase di predisposizione di progettazione delle opere di messa in sicurezza, le coltivazioni minerarie, che sfruttavano delle serpentiniti mineralizzate ad amianto crisotilo, erano costituite da uno scavo a cielo aperto (fosso ad imbuto o cratere) e da vari pozzi e gallerie.
Lo scavo ad imbuto, la cui parte sommitale raggiunge quota 1390 metri, è stato approfondito per almeno 40-50 metri e successivamente colmato per un’altezza di circa 30 metri con formazione di un ripiano a quota 1380 metri circa. Lungo le pareti dello scavo ad imbuto e nell’adiacente area esterna vi erano gli imbocchi di almeno 10 gallerie e 4 pozzi che si approfondivano fino alla quota di 1331 metri circa.
Tra questi vi era, a quota 1341,86 metri, poco a monte della strada comunale di Cheissan (Chassant), la galleria di ribasso, tramite la quale il minerale estratto veniva convogliato al frantoio.
Lungo la parete rocciosa sottostante Sommarèse e nel settore a valle, compreso tra la parete e il fosso ad imbuto, si aprivano almeno altre 12 gallerie, con imbocchi a quote comprese tra 1400 e 1461 metri circa.
La Società SAIVA, ultima coltivatrice della miniera, ha provveduto nel 1982 alla chiusura degli ingressi dei pozzi e della maggior parte delle imbocchi delle gallerie ancora agibili nella zona. Ulteriori interventi di chiusura provvisoria delle 3 gallerie ancora accessibili sono stati effettuati nel mese di agosto 2004.
Scarse sono le notizie storiche, risalenti al 1940, relative ai lavori di coltivazione del permesso di ricerca denominato Pière-sud (
Area B), ubicato a sud-est del Lac de Lot, tra le quote 1195 e 1300 metr circa, benché le ricerche effettuate in fase di predisposizione del “Piano della caratterizzazione” redatto nell’ambito del procedimento di bonifica, abbiano portato al rinvenimento di numerose gallerie e discariche (16 gallerie ancora accessibili).
La miniera di Pière è ubicata ad est/ sud-est di Érèse e vi si distinguono due cantieri principali: quello più a monte (
Area D), che si sviluppa lungo la ripida falesia sottostante il Mont-d’Arbaz, lungo lo spartiacque con la valle del torrente Évenson, tra le quote 1490 e 1625 metri circa, con 2 gallerie ancora accessibili, oltre a quelle presenti lungo le pareti rocciose (almeno 17) raggiungibili solo con tecniche alpinistiche, e quello a valle (
Area C), posto circa 500 metri a sud-est di Érèse, tra le quote 1300 e 1380 metri circa, con 12 gallerie ancora accessibili.
I lavori di coltivazione hanno avuto termine all’incirca nel 1945, nonostante alcuni tentativi successivi.
A seguito dell’emanazione da parte dello Stato della legge 27 Marzo 1992 n. 257, che ha introdotto il divieto di estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione e produzione di amianto, di prodotti di amianto o di prodotti contenenti amianto, anche le attività estrattive in essere hanno dovuto cessare.
A seguito di tali disposizioni sono da subito state avviate da parte della Regione attività di studio, caratterizzazione e valutazione del sito, in particolare dell’area di estrazione principale di Chassan-Settarme, volte all’individuazione di interventi di messa in sicurezza definitiva delle aree.
In considerazione dell’importanza dell’estensione del sito minerario oggetto di intervento la necessità di intervenire con azioni di messa in sicurezza è stata inserita nel Piano regionale di gestione dei rifiuti predisposto nel 1989. Ciò anche a seguito dell’inserimento, nell’ottobre dal 1988, di tale intervento in una richiesta di finanziamenti inoltrata al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio, in vista di un possibile inserimento in programmi di finanziamento per interventi aventi interesse nazionale.
Con il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del 18 settembre 2001, n. 468, è stato approvato, in attuazione della legge 9 dicembre 1998 n. 426, il programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati di interesse nazionale. Nell’ambito di tale programma è stato inserito l’intervento per la bonifica delle cave di amianto dismesse presenti nel Comune di Emarèse ed è stato conseguentemente concesso alla Regione Autonoma Valle d’Aosta un finanziamento di Lire 7.800.000.000 (pari ad Euro 4.028.363,81) per l’esecuzione delle operazioni amministrative e tecniche finalizzate alla messa in sicurezza d’emergenza, qualora necessaria, alla caratterizzazione dei siti, alla progettazione ed esecuzione della bonifica o messa in sicurezza definitiva.
La Regione Autonoma Valle d’Aosta ha ritenuto di individuare, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 6 del citato Decreto del Ministero e della Tutela del Territorio in data 18 settembre 2001, n. 468, il Comune di Emarèse quale beneficiario dei finanziamenti suindicati, provvedendo, ai fini dell’erogazione degli stessi oltreché per la disciplina delle modalità tecniche ed amministrative di esecuzione delle diverse fasi finalizzate alla bonifica e/o alla messa in sicurezza definitiva del sito in attuazione del DM n. 468/2001, alla sottoscrizione con il comune di Emarèse di un apposito accordo di programma, in attuazione della deliberazione della Giunta regionale n. 2753 del 29 luglio 2002.
Con deliberazione della Giunta regionale n. 2523 del 23 giugno 2003 l’Amministrazione regionale ha provveduto, inoltre, a recepire il Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del 26 novembre 2002, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale in data 25 gennaio 2003, relativo alla perimetrazione del sito di interesse nazionale di cui trattasi, anche ai fini di disporre l’avvio delle procedure previste dall’articolo 17, commi 10 e 11, del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 e successive integrazioni e modificazioni.
Caratterizzazione
Nel corso degli anni 2002-2004 sono state condotte presso i siti contaminati le indagini di caratterizzazione necessarie alla corretta individuazione dei successivi interventi da porre in atto.
Gli interventi di bonifica e/o messa in sicurezza permanente hanno l’obbiettivo di ridurre il più possibile il potenziale pericolo di contaminazione dell’aria da parte di fibre di amianto aerodisperse attraverso l’azione di trasporto esercitata dai venti e dalle correnti d’aria che interessano le discariche ed i cumuli di materiali contenenti amianto, che rappresentano le fonti della contaminazione.
Tale obbiettivo può essere raggiunto attraverso:
a) messa in sicurezza permanente con confinamento delle fonti di contaminazione;
b) bonifica con rimozione completa delle fonti della contaminazione.
Sulla base delle indagini di caratterizzazione eseguite i siti contaminati sono stati suddivisi in:
1) Settarme - (Area A) miniera principale, sita poco a nord-est della frazione Cheissan, tra le quote 1335 e 1490 metri circa;
2) Pière Sud - (Area B) coltivazioni site a sud della località Lac de Lot, tra le quote 1200 e 1250 metri circa;
3) Pière, varie coltivazioni site ad est del capoluogo comunale, suddiviso a sua volta in:
• Pière valle - (Area C), coltivazioni situate lungo il versante, tra le quote 1275 e 1400 metri circa;
• Pière monte - (
Area D), coltivazioni situate in prossimità della cresta spartiacque, tra le quote 1500 e 1625 metri circa.
La progettazione preliminare, eseguita successivamente alla fase di caratterizzazione dei siti, ha individuato come intervento esecutivo quello della messa in sicurezza permanente con il confinamento delle fonti della contaminazione.
Tale soluzione prevede l’isolamento delle fonti di contaminazione presenti nei siti oggetto di intervento, rappresentate dai materiali di smarino dell’attività estrattiva, attraverso la movimentazione e ricollocazione in loco dei materiali presenti nei siti in cui saranno eseguite tali operazioni, nonché la loro ricopertura con materiali di riporto di origine esterna in modo da impedire che possano essere liberate nell’atmosfera fibre di amianto.
Le fasi successive prevedono un recupero ambientale delle aree con una corretta regimazione idraulica e la ricostituzione della vegetazione naturale.
In prima fase, la progettazione definitiva approvata dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio, prevede l’esecuzione degli interventi di messa in sicurezza sulle aree maggiormente problematiche e più vicine all’abitato di Sommarèse. In particolare la zona oggetto degli interventi è individuata a livello planimetrico come sottoarea A.6. composta dalle seguenti aree:
• A.6.a. cratere: depressione centrale posta al centro dell’area mineraria interessata in passato da attività estrattiva (coltivazione come cava a cielo aperto) - superficie reale: 3568 m2;
• A.6.b. zona limitrofa al cratere – superficie reale: 2098 m2;
• A.6.c. promontori rocciosi a ridosso del cratere - superficie reale: 5441 m2.
Gli interventi riguarderanno specificatamente le aree A.6.a. e A.6.b. avente una superficie totale reale pari a 5666 m2.
Area A.6.a - Cratere.
Particolare importanza riveste, nella gestione generale degli interventi che saranno avviati, la messa in sicurezza del cosiddetto “Cratere”.
Il cratere, ubicato nella zona centrale dell’area mineraria di Settarme-Cheissan (Area A), è formato da un’area depressa generatasi dalle operazioni di scavo ed estrazione del minerale durante la passata attività estrattiva. Da tale area, coltivata come cava a cielo aperto, si dipartivano varie gallerie di estrazione ubicate a differenti livelli.
A seguito della chiusura dell’attività estrattiva tale depressione è stata inizialmente oggetto di deposito di materiali di smarino contenenti amianto provenienti dalle discariche dell’area A e successivamente sono stati apportati materiali inerti di provenienza esterna derivanti da attività di scavo e demolizioni.
Durante le indagini di caratterizzazione il materiale di origine esterna depositato è stato oggetto di specifiche indagini di caratterizzazioni al fine di poter escludere la presenza di rifiuti pericolosi.
La caratterizzazione eseguita ha evidenziato, oltreché la presenza inferiormente di uno strato di materiale contenente amianto (della specie crisotilo) riconducibile al materiale di smarino derivante dall’attività estrattiva, uno strato superiore di semplici materiali inerti non pericolosi di origine esterna (materiali derivanti da scavi, demolizioni ecc.).
Su tale area, opportuna predisposta tecnicamente, saranno ricollocati in modo definitivo i materiali in esubero che risulteranno dalle attività di movimentazione e messa in sicurezza dei diversi cumuli di smarino presenti nelle diverse zone oggetto degli interventi di prima fase.
Area A.6.b - Zona limitrofa al cratere.
Tale area comprende la zona limitrofa al cratere, in direzione del villaggio di Cheissan ed è caratterizzata dalla presenta di una depressione contornata verso monte da una sella che la delimita dal cratere e verso valle dal promontorio roccioso presente a ridosso dello stesso villaggio di Cheissan, in cui sono risultati Sulla base delle indagini di caratterizzazione eseguite, nella zona A.6.b non sono presenti materiali contenenti amianto pertanto non risultano necessari interventi di messa in sicurezza permanente ma solamente interventi di recupero ambientale.
Area A.6.c - Promontori rocciosi a ridosso del cratere.
Tale area comprende il promontorio roccioso presente a ridosso del villaggio di Cheissan ed il promontorio roccioso che separa il cratere dalla pista di accesso verso ovest. Anche in tale area sulla base delle indagini di caratterizzazione eseguite non sono presenti materiali contenenti amianto derivanti dalla passata attività estrattiva.
In sintesi gli interventi di messa in sicurezza, nella prima fase, consisteranno:
• messa in sicurezza permanente del cratere (A.6.a) attraverso il riporto e il successivo livellamento di materiali di copertura con spessore minimo pari a 1 metro;
• ripristino ambientale preliminare della zona limitrofa al cratere ubicata in direzione dell’abitato di Cheissant (A.6.b) attraverso il riporto di materiale di origine esterna ed il successivo livellamento e spianamento.
Non si prevede di effettuare alcun intervento sui promontori rocciosi a ridosso del cratere (area A.6.c).
Fase esecutiva
Al termine delle procedure di approvazione del progetto di bonifica, il Ministero introdusse una prescrizione piuttosto onerosa per la nostra regione. Si trattava dell’obbligo di trasferire il materiale derivante dalla bonifica verso la discarica per rifiuti speciali di Pontey. Tale misura ha suscitato da subito reazioni, in particolare da parte di tutti i comuni direttamente interessati dal transito dei rifiuti diretti alla discarica, che consideravano preoccupanti i possibili impatti sull’ambiente e sulla popolazione derivanti da tali trasporti.
L’assessorato ha quindi avviato, sin dai primi mesi del 2009, un confronto tecnico-amministrativo con il Ministero volto a riconsiderare tale prescrizione richiedendo di modificarla con l’indicazione di poter smaltire in loco di tutto lo sterile derivante dalla passate lavorazioni. In tal modo si andava ad evitare la movimentazione di materiale e soprattutto il lungo tragitto verso la discarica di Pontey. Tale richiesta è stata positivamente accolta nel 2011 da parte del Ministero che ha approvato l’intervento con le nuove disposizioni. Sono quindi seguite tutte le fasi dell’iter amministrativo che ha compreso l’approvazione dei progetti sino alla versione esecutiva e l’espletamento della gara d’appalto per la realizzazione dei lavori di messa in sicurezza. Queste si sono concluse nello scorso mese di gennaio.
Si prevede che le opere di messa in sicurezza di prima fase, che rappresentano la parte più importante dell’intero intervento, avranno inizio entro la prossima estate.