Editoriale
Editoriale

Il primo numero di Environnement del 2013 è un numero speciale che chiude, col settore cave, miniere e sorgenti, il ciclo dedicato alle attività svolte dall’Assessorato regionale territorio e ambiente.
Se l’inserimento in un Assessorato all’ambiente di un settore votato ad attività produttive può sembrare un’anomalia, dobbiamo al contrario considerare come proprio un’attività che trae risorse naturali dal nostro territorio necessita di una regolamentazione particolarmente attenta al rispetto dei principi dello sviluppo sostenibile. Ecco allora che le coltivazioni di materiale lapideo, di cui è indubbia la necessità per garantire il normale sviluppo delle attività edilizie, possono e debbono essere organizzate e gestite nel pieno rispetto delle norme di tutela ambientale.
A tal fine è fondamentale disporre di uno specifico strumento di pianificazione - il Piano regionale delle attività estrattive (PRAE) - che nel corso di questa legislatura ci siamo impegnati ad aggiornare, giungendo alla sua recentissima approvazione in consiglio regionale, il 27 marzo scorso.
Ma l’attività nel settore cave e miniere svolge una ulteriore importante funzione nell’ottica del riordino del territorio con la messa in sicurezza di aree estrattive dismesse.
Si tratta dei progetti di recupero e valorizzazione di siti minerari ormai da tempo dismessi ma di grande interesse storico/tecnico, che costituiranno una risorsa in più nell’offerta turistica regionale, e di cui sono illustrati i progetti, in corso di realizzazione, che riguardano la valorizzazione delle miniere d’oro di Brusson e di pirite e rame di Saint-Marcel, finanziati dall’amministrazione regionale nell’ambito del Programma operativo europeo di Competitività regionale.
Si tratta di interventi che costituiscono i primi due tasselli del Parco Minerario regionale, ai quali si è lavorato insieme alle amministrazioni comunali affinché diventino una ulteriore off erta turistico-culturale e permettano una valorizzazione della diffusa attività estrattiva che ha interessato la Valle d’Aosta nei tempi passati.
Nella stessa direzione ci si è mossi per il sito minerario di Cogne, definendo le operazioni di messa in sicurezza e ripristino ambientale attuate dalla società concessionaria, per consegnare alla nostra comunità un patrimonio di archeologia industriale ancora intatto, in attesa di vedere realizzate le future iniziative di valorizzazione.
In ultimo abbiamo ritenuto opportuno fornire un aggiornamento sullo stato degli interventi della ex miniera di amianto di Emarèse: proprio nel corso di questa legislatura siamo stati impegnati per richiedere al Ministero dell’Ambiente di modificare le modalità di bonifica previste per il materiale sterile, scarto delle passate lavorazioni e potenzialmente pericoloso; le operazioni, come da noi richiesto, verranno eff ettuate con la ricollocazione locale, in condizioni di completa sicurezza, evitandone lo spostamento in altra discarica.
 
Buona lettura.
 
Manuela Zublena
Assessore al territorio e ambiente
 
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