Quaderno di epidemiologia ambientale n.0 Salute e ambiente 2006

La pubblicazione si colloca nel solco degli impegni assunti dalla programmazione sanitaria regionale che, con il nuovo Piano per la Salute ed il Benessere Sociale della Valle d'Aosta per il triennio 2006-2008, prevede, all'obiettivo n.2, la proposta di creazione di una rete regionale interistituzionale per lo studio epidemiologico della relazione tra ambiente e salute.

La sua realizzazione si motiva dal fatto che la relazione tra ambiente e salute interessa da tempo l'opinione pubblica e le forze di governo regionale. In particolare, in Valle d'Aosta, i fatti occorsi al traforo del Monte Bianco nel 1999, con conseguente chiusura, riapertura, e regolamentazione dei passaggi dei Tir hanno acceso il dibattito sui rischi per la salute provocati dall'inquinamento dell'aria da traffico pesante.

 

Questa pubblicazione mette a disposizione:

- nella prima parte, alcune conoscenze generali di epidemiologia ambientale utili a supportare il dibattito con basi scientifiche;
- nella seconda parte, coincidente con l'approfondimento di questo numero, i risultati dello studio condotto in quattro comuni della Valdigne (Courmayeur, Morgex, La Salle e Pré-Saint-Didier) in collaborazione con l'Arpa della Valle d'Aosta e l'Arpa del Piemonte (Area di Epidemiologia Ambientale), finalizzato a misurare gli effetti sulla salute dovuti all'inquinamento da traffico pesante.

 

Lo studio sugli effetti del traffico pesante sulla salute dei residenti nella Valdigne ha riguardato due fasi.
La prima fase, è una valutazione di impatto del rischio sanitario, che simula le conseguenze, a breve e a lungo termine, sulla salute attraverso il numero di decessi e di ricoveri per cause attribuibili all'inquinamento atmosferico, in relazione a due livelli di concentrazione di PM10:
· 7,5 microgrammi per metrocubo, che equivalgono all'assenza di inquinamento e
· 20 microgrammi per metrocubo, che costituiscono l'obiettivo comunitario europeo per la qualità dell'aria per il 2010.

I dati, di grande interesse, risentono tuttavia della scarsa numerosità statistica della popolazione in studio e, per le valutazioni a lungo termine è difficile stabilire con esattezza la temporalità dei benefici attesi.

 

In altre parole, a breve termine, portando le concentrazioni di PM10 medie annue a 7,5 (assenza di inquinamento) o a 20 microgrammi per metrocubo Limite consigliato), ci si aspetta meno di un decesso “evitato” sui 70 ad oggi realmente osservati per malattie correlate all'inquinamento.

Sul lungo termine invece è più difficile fare previsioni e persino i 5 decessi “attesi” in meno secondo le stime condotte, in condizioni teoriche di assenza di inquinamento, in realtà potrebbero registrarsi comunque rientrando nelle oscillazioni casuali annue osservate sui dati di mortalità in quell'area.

 

La seconda fase dello studio è invece un'analisi sui ricoveri ospedalieri e sui decessi di valdostani avvenuti per cause imputabili all'inquinamento e confrontati su tre periodi :
1. prima della chiusura del Tunnel,
2. durante la chiusura del Tunnel
3. dopo la riapertura del Tunnel.

 

Ne è emerso che:
· i ricoveri per patologie imputabili all'inquinamento non si sono ridotti durante il periodo di chiusura del tunnel per nessuna fascia di età considerata (specie bambini ed anziani) e in nessuna area del territoprio regionale in modo particolare;
· i ricoveri per le patologie dell'apparato respiratorio sono stati lievemente inferiori, durante la chiusura del tunnel, tra gli anziani residenti nei comuni a più elevata concentrazione di NO2 (cioè il fondo Valle asse viario centrale regionale)
· i ricoveri per le malattie ischemiche del cuore, sono stati lievemente inferiori, durante la chiusura del tunnel, tra gli anziani residenti nei comuni a più elevata concentrazione di NO2 (fondo Valle asse viario centrale regionale) e per quelli residenti nei 4 comuni dell Valdigne(Courmayeur, Morgex, La Salle Pré-Saint-Didier), in particolare,
· i decessi per patologie imputabili all'inquinamento si sono mantenuti costanti nei tre periodi mantenendo le proporzioni note che vedono l'alta Valle registrare una mortalità ridotta (anche in generale) rispetto al resto della regione.
· Non si notano benefici nella mortalità per cause imputabili all'inquinamento, neanche in particolare tra i residenti nella Valdigne, durante la chiusura del Tunnel.

 

Per ogni approfondimento, anche di natura metodologica, si invita a consultare il documento originale , che si composto delle seguenti parti:

 

Segue la sezione di Approfondimento, già citatata, dedicata al traffico pesanti e agli effetti sulla salute prendendo come caso in studio quello della Valdigne.

Segue ancora la sezione con i due studi sopra riassunti che misurano l'impatto dell'inquinamento atmosferico sulla salute attraverso due analisi:
o Rischio sanitario in 4 comuni della Valdigne
o Variazioni di inquinamento ed effetti rilevati sulla salute prima durante e dopo la chiusura del Tunnel del Monte Bianco.

 

Conclude la pubblicazione una Appendice contenente la sintesi degli studi nazionali ed internazionali sull'argomento e un Glossario che offre a chiunque la possibilità di un corretto utilizzo dei termini tecnici nel confronto e nel dibattito.

 



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