Mustang Il Regno di Lo
Tour Fromage. Aoste 12 Juillet 2002 - 29 September 2002 MOSTRA CHIUSA
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TEXTE EN TRADUCTION
"Mustang" è una mostra fotografica di Davide Camisasca che, nel 1996, ha percorso e ripreso la regione tibetana del Mustang. L'esposizione centra l’obiettivo sugli insediamenti e sulla popolazione che abita questa regione grandiosa: Camisasca ha incontrato giovani e vecchi, donne e bambini, sulle cui facce sono incisi i segni della vita in montagna.
La fiaba di Camisasca, fotografo di Gressoney noto per professionalità e creatività, narra di un viaggio tra Nepal e Cina, lungo le valli dell’Himalaya. I panorami si aprono passo dopo passo, conducendo il visitatore in un tragitto che è scoperta e conferma. E che stupisce, poiché le fotografie di Camisasca hanno il merito di trasportare nei luoghi ritratti. Anche ciò che non ha forma plastica assume un contorno e un senso in questa carrellata di immagini di montagna. Così la direzione delle nubi è segnata e indicata dall’erba che, in basso, è piegata dal vento. Il movimento non c’è, tutto sembra statico… sino a quando lo sguardo scende al dettaglio e l’immagine si fa azione. Prevalgono i panorami dove l’ampiezza comprende elementi diversi e lo spazio assume un non-contorno, trasmettendo il senso della visione diretta.
L’effetto di particolare impatto è frutto non soltanto della tecnica di ripresa, che è avvenuta con pellicola tradizionale, ma anche di un tipo di stampa innovativo: l’immagine è stata scansita in modo professionale e una volta in formato digitale, è stata stampata da un plotter ad alta tecnologia. La ditta Epson ha gentilmente prestato i materiali e le tecnologie per la mostra.
Il modo di fotografare di Camisasca è stato condizionato da questi incontri e le emozioni suscitate lo hanno spinto fino ad un punto a cui non si aspettava di arrivare. Rileggendo le sue confessioni, non può che sorprendere l’accostamento tra il Mustang e la Valle di Gressoney. Più che sotto il profilo del paesaggio, egli dice, «m’è capitato di riscontrare tratti comuni tra le persone, soprattutto quelle di una certa età, i loro gesti, i lineamenti dei loro visi e gli sguardi, con quelli dei nostri anziani. Come se la montagna e le risposte culturali elaborate dai valligiani per adattarsi all’ambiente fossero in grado di riunire idealmente in un’unica famiglia genti distanti migliaia di chilometri.»
In occasione della mostra è stato pubblicato un volume, edito da Musumeci, che raccoglie le fotografie ed un interessante intervento di Roberto Mantovani, storico e giornalista di montagna.
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