Tien Shan
Espace Porta Decumana 12 Juillet 2002 - 29 September 2002 MOSTRA CHIUSA
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TEXTE EN TRADUCTION
Tien Shan è una mostra itinerante realizzata in collaborazione con il Comitato Italiano 2002 Anno Internazionale delle Montagne. Stefano Torrione presenta le fotografie realizzate ripercorrendo uno storico viaggio del 1900, quello di Brocherel e Borghese in Asia Centrale. Verso il confine fra Kyrgyzstan e Cina, una terra lontana tutta da scoprire, partì dalla Valle d’Aosta, nell’estate del 1900, una spedizione finanziata dal principe Scipione Borghese. Ne faceva parte Jules Brocherel, giornalista valdostano, che aveva una profonda cultura etnografica. Un secolo dopo la spedizione di Borghese e Brocherel, il fotografo valdostano Stefano Torrione ha ripercorso quel lungo viaggio.
Le immagini di Torrione sono di per sé un lungo viaggio fra passato e presente, fra luoghi vicini e confini estremi. Il suo viaggio ha tappe predefinite che coincidono con quelle che furono di Brocherel. Cambiano le luci (ma non sempre), resta uguale una geografia ferma nel tempo. L’interesse della mostra è duplice. Da una parte, il confronto curioso e stimolante fra inquadrature similari e contorni di poco variati; dall’altra, la capacità di cattura del dettaglio che è uno dei tratti tipici di Torrione, professionista dell’obiettivo. Sullo sfondo, il senso dell’avventura che spinse Brocherel alla ricerca di nuovi orizzonti (e nuove usanze, costumi diversi, abitudini da scoprire) e che si ripropone nel ricco reportage del fotografo contemporaneo. La mostra è accompagnata dagli appunti del compagno di viaggio di Torrione, Eugenio Alberti Schatz, che grazie alla conoscenza del russo (lingua franca in quei luoghi) orientano e arricchiscono le immagini con il racconto.
Lo scopo della mostra, al di là del suo intrinseco valore artistico, è infatti quello di proporre la visione di panorami montani diversi da quelli abituali, parimenti stimolanti. Il tutto in un contesto che sintetizza storia, etnografia, avventura e scienza, poiché anche dalle fotografie (e dal confronto fra “click” scattati a un secolo di distanza) è possibile trarre motivo di studio, di analisi e di ricerca.
Far conoscere la storia di questo doppio viaggio è un modo per aggiungere un tassello di valore alla cultura della montagna e dei personaggi che la animano. Le immagini dei due fotografi mostrano assai bene la distanza tra la nostra sensibilità e quella dei viaggiatori di inizio secolo, fra le città e i volti di ieri e quelli di oggi. E altrettanto bene mostrano che cosa le unisca: il mito della via della Seta, l’incontro con le popolazioni locali, la scoperta di una natura sorprendente e dai forti contrasti.
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