PRENDERSI CURA
DI UNA FRANA
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SPRAY
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MONDOTECA
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La mostra di Oreste Ferrando, Poesia di terra-Poetnìa, che si avvale dell'importante contributo critico di Francesco Poli, intende mostrare il risultato di un lungo e paziente lavoro che l'artista valdostano ha seguito durante tutto l'anno passato.
Il primo momento è coinciso con l'inserimento di alcuni versi poetici nelle crepe della terra alla cava del "Ventoux" vicino a Chatillôn, azione avvenuta più di un anno fa. Parte della documentazione fotografica serve oggi di base alla realizzazione delle teche che l'artista stesso così descrive:
"L'allestimento delle teche, che rappresenta il momento speculativo dell'evoluzione dell'intervento, è una sorta di paesaggio mentale e interiore costruitosi dalla sedimentazione di memorie. La teca ne è appunto il contenitore, da conservare/curare nel suo punto-continuo di trasformazione; una specie di plastico astratto, un lavoro in scala: dove la scala presuppone il passaggio da un luogo all'altro, sia fisico che mentale, crea distanze intercambiabili, serve a far prendere coscienza delle diverse realtà percettive e dove il vetro è soluzione di continuità tra interno ed esterno."
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