Scheda Esposizione

 Scheda dell'esposizione  Catalogo  Sede espositiva

Alessandro Lupo
Un colorista del Novecento

Centro Saint-Bénin - Aosta
7 Dicembre 2001 - 14 Aprile 2002
MOSTRA CHIUSA

Barche da pesca presso Levanto

Barche da pesca presso Levanto

Cavalli sabbionai

Cavalli sabbionai

Dolomiti

Dolomiti

Il mercato di Chivasso

Il mercato di Chivasso

 
Alessandro Lupo (Torino 1876 – 1953), mentre studia legge si forma sotto la guida di Vittorio Cavalleri. Alla ricerca di un espressione autonoma, la sua pittura caratterizzata dall’impronta coloristica si inserisce in un generico filone post-impressonista, radicato però nel naturalismo piemontese del secondo Ottocento.
Raggiunge la notorietà con le sue composizioni di mercati brulicanti di figure, di cavalli da tiro, porti e marine di Genova e della riviera ligure, scorci di Venezia e della laguna, soggetti di Verona, Ponza, Capri, Siena, Roma, paesi e scene alpine della Valle d’Aosta. E proprio il paesaggio della Valle d’Aosta costituisce uno dei temi ricorrenti in cui l’artista raggiunge esiti particolarmente felici. Negli anni dal 1904 al 1950 Lupo soggiorna ripetutamente in Val d’Ayas, a Gressoney, a Cogne, in Valtournenche e a Courmayeur, attratto da quel contesto alpestre che lo aveva sempre particolarmente interessato.
Il pittore e critico Emile Bernard in occasione della personale di Lupo alla Galleria Bardi di Milano (1930), nell’entusiastica introduzione al catalogo ne scrive così: "E’ un uomo che ha per occhio un prisma. Scompone la luce in colori brillanti, e dispiega sulle tavole le policromie celesti. Coglie non solo il colore ma le sue vibrazioni più sottili e la sua sostanza (…). La sua immaginazione è una tavolozza, la sua anima una tavolozza (…) per lui è sempre la poesia della luce e dell’atmosfera (…)".
Ad Aosta verrà allestita una mostra di 75 opere, scalate nell’arco della produzione dell’artista e della sua varia soggettistica, doverosa riflessione su un pittore singolare, amato più dal collezionismo che dalla critica, a causa della sua radicazione nella poetica figurativa.
Il catalogo della mostra contiene un saggio critico di Giuseppe Luigi Marini e completi ed esaurienti regesti biografici e bibliografici dello stesso autore (oltre 600 titoli di pubblicazioni e 1400 dipinti citati), così da offrire una vera e propria opera monografica sull’artista.



Torna su