Barche da pesca presso Levanto
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Cavalli sabbionai
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Dolomiti
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Il mercato di Chivasso
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Alessandro Lupo (Torino 1876 – 1953), mentre studia legge si forma sotto la guida di Vittorio Cavalleri. Alla ricerca di un espressione autonoma, la sua pittura caratterizzata dall’impronta coloristica si inserisce in un generico filone post-impressonista, radicato però nel naturalismo piemontese del secondo Ottocento.
Raggiunge la notorietà con le sue composizioni di mercati brulicanti di figure, di cavalli da tiro, porti e marine di Genova e della riviera ligure, scorci di Venezia e della laguna, soggetti di Verona, Ponza, Capri, Siena, Roma, paesi e scene alpine della Valle d’Aosta. E proprio il paesaggio della Valle d’Aosta costituisce uno dei temi ricorrenti in cui l’artista raggiunge esiti particolarmente felici. Negli anni dal 1904 al 1950 Lupo soggiorna ripetutamente in Val d’Ayas, a Gressoney, a Cogne, in Valtournenche e a Courmayeur, attratto da quel contesto alpestre che lo aveva sempre particolarmente interessato.
Il pittore e critico Emile Bernard in occasione della personale di Lupo alla Galleria Bardi di Milano (1930), nell’entusiastica introduzione al catalogo ne scrive così: "E’ un uomo che ha per occhio un prisma. Scompone la luce in colori brillanti, e dispiega sulle tavole le policromie celesti. Coglie non solo il colore ma le sue vibrazioni più sottili e la sua sostanza (…). La sua immaginazione è una tavolozza, la sua anima una tavolozza (…) per lui è sempre la poesia della luce e dell’atmosfera (…)".
Ad Aosta verrà allestita una mostra di 75 opere, scalate nell’arco della produzione dell’artista e della sua varia soggettistica, doverosa riflessione su un pittore singolare, amato più dal collezionismo che dalla critica, a causa della sua radicazione nella poetica figurativa.
Il catalogo della mostra contiene un saggio critico di Giuseppe Luigi Marini e completi ed esaurienti regesti biografici e bibliografici dello stesso autore (oltre 600 titoli di pubblicazioni e 1400 dipinti citati), così da offrire una vera e propria opera monografica sull’artista.
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