ANDRE' DERAIN
Chevet de la basilique de Sain Maximin
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ANDRE' DERAIN
Le verre de vin
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ANDRE' DERAIN
Poupée
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ANDRE' DERAIN
Femme au collier à deux rangs
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GIORGIO DE CHIRICO
Ritratto di Alfredo Casella
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La mostra, a cura di Francesco Poli e Alberto Fiz, ha lo scopo di evidenziare l'importanza di André Derain (Chatou 1880 – Garches 1854) nell'ambito dell'arte moderna.
Il maestro francese va considerato come uno dei principali esponenti del gruppo fauve e, insieme a Picasso e Braque, ha svolto un ruolo da protagonista nella prima fase primitivista e cézanniana del Cubismo.
E’ stato forse il primo artista ad avviare una riflessione critica sull’arte d’avanguardia recuperando i valori arcaici e classici della pittura.
Il suo insegnamento, del resto, ha avuto un'influenza determinante su molti artisti tra cui Balthus e Alberto Giacometti. Anche i maestri italiani del Novecento hanno guardato con attenzione alla sua pittura e proprio Carlo Carrà gli ha dedicato nel 1921 una monografia.
Nonostante questo, il lavoro di Derain non è sufficientemente conosciuto in Italia, dove l'unica retrospettiva pubblica a lui dedicata risale a quasi trent'anni fa.
La mostra, dal taglio inedito, si snoda attraverso settanta opere tra cui quaranta dipinti, dieci sculture e una selezione di disegni provenienti da importanti collezioni pubbliche e private internazionali.
Al progetto espositivo ha collaborato, tra gli altri, la nipote dell'artista, Mademoiselle Geneviève Taillade.
André Derain. La forma classica prende le mosse da Paysage de jeunesse del 1899 per proseguire con Poupée del 1904, importante testimonianza fauve. Ma è sul periodo primitivista e classico che si concentra l'esposizione che presenta una serie di nature morte, paesaggi e ritratti di grande importanza. Tra questi, è sufficiente segnalare Morceaux de pain del 1924, Nu debout et nature morte del 1935 e Forêt en Ile-de-France del 1946-48.
Una sezione specifica della mostra è dedicata al rapporto fra il pittore di Chatou e l'arte italiana classica, creando una serie di relazioni con opere di Giorgio De Chirico, Gino Severini, Carlo Carrà, Piero Marussig, Achille Funi, Francesco Menzio e Raffaele De Grada.
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