Paysage notre image
Alcune considerazioni sul laboratorio regionale che, nell'ambito del progetto europeo, ha preso come campione di studio la comunità montana Valdigne
PAESAGGI MEDITERRANEI E ALPINI
di Maddalena Micheletto
La Thuile: Immagine del passatoIl paesaggio può essere considerato lo specchio della cultura di una comunità, in cui la popolazione che vive in un luogo si identifica; ma esiste un rischio reale, quello della globalizzazione con la sua diffusione di modelli unificati, che tende a rendere il paesaggio "piatto", senza più un'identità locale.
Questo argomento è stato l'oggetto di un progetto Interreg IIC "Mediterraneo Occidentale e Alpi Latine", cui hanno partecipato regioni italiane, francesi e spagnole, e cui anche la Valle d'Aosta ha preso parte. In ogni regione sono state individuate delle aree campione su cui incentrare la ricerca al fine di analizzare su più fronti le trasformazioni del paesaggio, individuarne le cause, gli effetti ed i possibili suggerimenti per il loro governo. La regione autonoma Valle d'Aosta ha scelto come campione la comunità montana Valdigne, un comprensorio di cinque comuni che in questi ultimi vent'anni ha conosciuto dei profondi cambiamenti territoriali, poiché il passaggio da un'economia agricolo-pastorale ad una prettamente turistica è stato per ciascuno di essi diversamente scaglionato nel tempo. È facile immaginare le conseguenze che tali mutazioni hanno avuto sul paesaggio: abbandono dei terreni coltivabili e aumento dei prati e delle aree boschive, invasione del territorio da nuove costruzioni e realizzazione di numerose infrastrutture viarie.
Aree edificate a CourmayeurPer studiare questi fenomeni è stato attuato un laboratorio multidisciplinare organizzato in tre principali fasi:
· la raccolta dati (metri cubi edificati, presenze turistiche, censimenti Istat ...), coinvolgendo i vari enti interessati, comuni, comunità montana, regione ed associazioni specializzate, che ci forniscono di che portata sia stata la trasformazione in atto;
· la cartografia dell'uso del suolo a partire da una interpretazione del catasto del 1927 e di fotografie aeree per gli anni 1965 e 1981, cartografia che ha dato origine ad un sistema informatico geografico. Il rapporto tra l'uso del suolo nelle tre epoche ha evidenziato un notevole incremento del patrimonio boschivo e delle fasce urbanizzate ed ha fatto apparire chiaramente la dimensione del fenomeno dell'abbandono agricolo;
· l'analisi delle percezioni dell'evoluzione del paesaggio da parte degli abitanti di La Salle; quest'ultima fase ha visto il coinvolgimento della popolazione del Comune con interviste ad un campione rappresentativo di amministratori, residenti e turisti mirate a rilevare la percezione del paesaggio, ed infine con un workshop di coinvolgimento degli abitanti attuato sotto forma di una caccia al tesoro con i bambini della scuola elementare, che è stato un interessante momento di riflessione e di scambio di informazioni.
I risultati della ricerca verranno resi disponibili tra qualche mese attraverso una pubblicazione curata della regione Sardegna, capofila del progetto.

   
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