In ogni ambiente di vita, ma inemodo particolare in quelli piùeldensamente popolati, sono presenti campi elettromagnetici variabili nel tempo, principalmente di origine artificiale. La loro intensità è andata aumentando negli ultimi decenni per l’introduzione di sistemi di telecomunicazione che sfruttano collegamenti tramite onde radio, per l’aumento della richiesta di energia elettrica e per l’estendersi dell’urbanizzazione. Nella tabella a lato sono indicate, a titolo di esempio, alcune delle più comuni sorgenti presenti nei diversi ambiti della vita quotidiana.
Dall’elenco riportato si osserva che vi sono sorgenti per le quali l’emissione di campi elettromagnetici verso l’ambiente è un effetto indesiderato, come le linee elettriche e gli elettrodomestici (emissioni a 50 Hz), e altre progettate appositamente per irradiare segnali, come le stazioni televisive e di telefonia cellulare (emissioni a radiofrequenza, RF).
A partire dagli anni 90 del secolo scorso, si è diffuso il timore di possibili effetti dannosi sulla salute dell'esposizione ai campi elettromagnetici: per questo sia a livello tecnico-scientifico che normativo si sono sviluppati metodi e politiche di monitoraggio e contenimento dei valori di campo presente negli ambienti di vita. In questa prospettiva è importante conoscere il livello di campo elettromagnetico presente ad un certo istante in un dato punto (il fondo elettromagnetico): questa conoscenza oltre ad avere un valore in sé perché indice dell’esposizione della popolazione, costituisce il punto di partenza per valutare l’effetto dovuto all’introduzione di nuove sorgenti, sia elettrodotti sia impianti di radiotrasmissione.
Il territorio comunale di Aosta è stato oggetto di un accurato studio della diffusione dei campi elettromagnetici sia a 50Hz che a radiofrequenza, condotto dall'ARPA in collaborazione con l'amministrazione comunale. Lo scopo di entrambe le campagne era la valutazione dell’esposizione dei cittadini sia nei luoghi di passaggio pedonale (marciapiedi, centro storico, ecc.) che all’interno delle abitazioni. Una sintesi dei risultati ottenuti può essere letta sul sito internet dell'Agenzia, www.arpa.vda.it tra le campagne di monitoraggio presentate sotto la voce Agenti fisici.
Mappatura del campo elettrico a radiofrequenza
La particolare posizione, in una conca circondata da alte montagne, in cui si trova Aosta rende possibile installare tutte le antenne per la diffusione del segnale radio televisivo al di fuori del territorio comunale, in postazioni a quote elevate dalle quali il segnale può essere diffuso agevolmente sulla città e anche su tutti i comuni limitrofi.
Quindi le sorgenti principalmente responsabili dell'esposizione a campi a RF in Aosta sono le stazioni per telefonia cellulare.
È stato misurato il campo elettrico a radiofrequenza in circa 600 punti del territorio comunale a livello stradale: i punti erano distribuiti in modo fitto nelle aree più frequentate da pedoni e più diradati nelle aree meno popolate. La dislocazione dei punti e i valori rilevati sono riportati in figura 1. Le misure al suolo indicano le zone più o meno esposte, anche a distanza dalle antenne stesse, a causa dell’infittirsi o diradarsi degli edifici.
Ogni anno vengono ripetute le misure in un numero ridotto di punti significativi, circa il 15% del totale, scelti in modo da coprire il territorio comunale. Da questi dati è possibile stimare l’esposizione al campo elettrico su tutto il comune mediante interpolazioni.
In alcuni punti percepiti dalla popolazione come sensibili (scuole, ospedale, ecc.) e in abitazioni in prossimità di stazioni di telefonia, sono stati eseguiti monitoraggi del campo elettrico prolungati nel tempo, per alcune settimane, al fine di valutare le variazioni dei livelli nell’arco della giornata e/o della settimana.
Dal rilievo del fondo elettromagnetico a radiofrequenza sul territorio del comune di Aosta emerge una situazione in cui a livello stradale i valori di campo elettrico si mantengono ben al di sotto del limite previsto dalla normativa vigente per le aree abitate o intensamente frequentate (6 V/m): il valore massimo misurato sfiora 1 V/m. L'analisi dei rilievi eseguiti ai piani alti degli edifici in prossimità di stazioni per telefonia cellulare, mostra che i livelli misurati si avvicinano al valore limite normativo senza, però, che sia mai stato registrato un suo superamento. I valori più alti si attestano intorno a 4,5 V/m, su balconi o terrazzi.
Mappatura del campo magnetico a 50Hz
Sul territorio comunale sono presenti diversi tipi di linee e apparati per il trasporto e la distribuzione dell'energia elettrica: linee a bassa e media tensione, cabine di trasformazione e linee ad alta tensione.
Nel tessuto urbano la maggior parte degli elettrodotti asserviti alla distribuzione in media e bassa tensione è interrata, le misure di campo magnetico da essi generati sono quindi state eseguite in esterno lungo i marciapiedi e le strade delle aree pedonali del territorio comunale. La mappa ottenuta è riportata in figura 2.
A seguito di tali misure sono stati individuati punti di campo magnetico più intenso: lì sono stati condotti approfondimenti di indagine mediante rilievi prolungati nel tempo all'interno degli edifici. Si è trattato in genere di edifici presso i quali le linee emergevano dal tracciato interrato ed erano fissate sulla facciata, ad esempio per alimentare l'illuminazione pubblica del centro storico.
Le cabine elettriche di trasformazione da media a bassa tensione sono impianti complessi della rete di distribuzione che possono generare, localmente, forti campi magnetici disuniformi. Queste emissioni si attenuano fortemente già a distanza di pochi metri dalla cabina e non costituiscono una rilevante fonte di esposizione se non nei casi, non rari in città, in cui cabine inserite all'interno di edifici si trovano in adiacenza di locali occupati stabilmente da persone.
Infine sul territorio del comune di Aosta transitano quattro elettrodotti ad alta tensione (AT), tre a 132 kV e uno a 220 kV: il percorso di quest’ultimo non interessa zone abitate mentre in prossimità degli altri si trovano alcuni edifici residenziali presso i quali sono stati condotti rilievi di campo elettrico e magnetico.
Poiché per le linee AT si è in possesso dei dati relativi agli andamenti temporali delle correnti transitanti e delle geometrie dei conduttori, risulta possibile effettuare anche valutazioni teoriche che, a partire dai valori di campo misurati in un dato periodo, consentono di valutare l'esposizione massima o media su lunghi archi temporali.
I risultati dell'intera campagna hanno evidenziano che i residenti vicino a linee ad alta tensione sono esposti a valori di campo magnetico medio bassi (circa 1 µT) in riferimento ai limiti normativi (10 µT). Invece le reti elettriche di bassa tensione, quando sono installate sulla facciata degli edifici possono indurre localmente un’esposizione al campo magnetico ben maggiore di quella dovuta alle grandi linee AT: in alcuni casi sono stati misurati valori di circa 7 µT.
Valutazioni finali
L’esposizione ai campi elettromagnetici sia a bassa che ad alta frequenza risulta fortemente localizzata rispetto all’esposizione ad altre tipologie di inquinanti (gli inquinanti atmosferici, il rumore, ecc.) che tendono a interessare in modo più uniforme il territorio. Per i campi elettromagnetici spesso la zona interessata può limitarsi ad un alloggio o addirittura ad una stanza, coinvolgendo solo le poche persone che vi risiedono. Non per questo tali fonti di inquinamento devono essere sottovalutate: infatti, può verificarsi che i livelli di campo nei punti di maggiore esposizione risultino di entità elevata. Anche se non sono state individuate situazioni di superamento dei limiti fissati dalla normativa, un'attenzione costante deve essere mantenuta al momento del rilascio di autorizzazione per la realizzazione di nuovi impianti e i monitoraggi devono essere ripetuti costantemente.