ACQUA E PAESAGGIO
Il progetto di recupero delle terme di Pré-Saint-Didier prevede di ampliare il complesso termale e alberghiero e di affiancare all'offerta termale puramente curativa una proposta di centro di benessere.
PRE'-ST.-DIDIER: NUOVA VITA PER LE TERME
di Giorgio Boglione
Simulazione tridimensionale del progetto di restauro delle Terme e del nuovo albergo di Pré-Saint-Didier.Le fortune termali di Pré-St-Didier non sono certo qualcosa di recente.
Pur senza voler risalire all'epoca romana, durante la quale le fonti calde della zona erano probabilmente già conosciute, benché non siano finora stati trovati reperti o documenti che ne attestino un sistematico sfruttamento, è infatti accertato che già a metà del '600 i primi forestieri giungevano nella bella conca alpina di Courmayeur e Pré-St-Didier per passare le acque. La fase di maggior notorietà si è avuta però nel periodo compreso tra gli inizi dell'800 e la prima metà del '900: la realizzazione dello stabilimento termale di cui oggi si ha intenzione di effettuare il recupero risale infatti al 1834, con un successivo ampliamento nel 1888 (il Casinò).
La "Guida ai luoghi di soggiorno e di cura d'Italia" edita dal Touring Club Italiano nel 1936 così ci descrive Pré-St-Didier:
"Il borgo, frequentata stazione di soggiorno estivo e di cura termale, si trova alla confluenza della Dora di Courmayeur e della Dora di La Thuile, in una conca profonda, ricca di pascoli e di pinete, nello sfondo della quale spicca imponente il Monte Bianco. Il clima è salubre, l'aria fresca, l'abitato semplice e i dintorni amenissimi.
La sorgente termale di Pré-St-Didier scaturisce in una grotta artificiale praticata nell'immane parete rocciosa del cosiddetto orrido, dove prorompe in cascata il torrente La Thuile: dalla grotta di raccolta l'acqua è condotta nello stabilimento. (…) Lo stabilimento possiede 24 camerini per bagni ad acqua corrente, impianti idropinici e idroterapici, un reparto di elettroterapia e massaggi."

Con il dopoguerra inizia invece una inarrestabile decadenza, che culmina con la definitiva chiusura verso la metà degli anni settanta. A partire dall'inizio degli anni ottanta si comincia tuttavia a parlare concretamente di un recupero delle potenzialità termali della zona, e per prima cosa, nel 1986, la Regione provvede a elaborare un progetto per la realizzazione di un nuovo complesso termale caratterizzato dal recupero e dall'ampliamento del complesso esistente.
La notevole entità dell'investimento previsto, cui si venivano a sommare perplessità in ordine alla effettiva possibilità di gestire in termini economicamente equilibrati il nuovo complesso così come progettato, indusse tuttavia l'Amministrazione regionale ad accantonare il progetto e a tentare di individuare altre possibili soluzioni. Nella prima metà degli anni '90 venne pertanto affidato al Touring Club Italiano, che già aveva curato analoghe iniziative, un incarico di consulenza generale finalizzata alla redazione di un progetto di sviluppo di un insediamento termale ed alberghiero nel Comune di Pré-St-Didier.
Simulazione tridimensionale del progetto di restauro delle Terme e del nuovo albergo di Pré-Saint-Didier.La struttura alberghiera è infatti un fattore essenziale per il successo dell'intervento di valorizzazione dell'offerta termale.
Tra gli elementi di maggior interesse scaturiti dallo studio del Touring assume particolare rilevanza la positiva verifica effettuata in ordine alla fattibilità tecnico-economica dell'operazione di recupero. Dallo studio emerge tra l'altro chiaramente il concetto che il buon esito dell'iniziativa è strettamente connesso alla realizzazione di un'offerta termale non tanto e non più solo curativa, quanto piuttosto di benessere (wellness, per usare un termine più alla moda), come tale in grado di meglio corrispondere all'evoluzione del mercato e di integrarsi più facilmente con le caratteristiche della clientela che già frequenta attualmente il comprensorio della Valdigne.
Prendendo spunto dallo studio del Touring e al fine di passare a una fase più operativa, nel 1996 la Regione costituiva un gruppo di lavoro misto, di cui facevano parte funzionari regionali e consulenti esterni, con il compito di definire tempi e modalità di soluzione delle principali problematiche per la concreta attuazione del progetto di sviluppo di un insediamento termale e alberghiero in Comune di Pré-St-Didier.
Le problematiche affrontate dal gruppo di lavoro sono state essenzialmente quattro:
1. la verifica dei limiti della competenza regionale in materia di acque termali, con i connessi problemi di rinnovo della concessione;
2. il riconoscimento delle qualità terapeutiche delle acque di Pré-St-Didier;
3. le modalità amministrative, societarie e finanziarie secondo cui dare concreta attuazione alla realizzazione dei complessi termale e alberghiero e assicurarne una adeguata gestione;
4. l'acquisizione delle aree necessarie alla realizzazione del progetto.

Per quanto riguarda le concessioni per l'uso delle acque e i riconoscimenti delle loro proprietà terapeutiche, tutti i problemi sono stati nel frattempo superati ed i relativi riconoscimenti e autorizzazioni regolarmente ottenuti; l'acquisizione dei terreni è già stata effettuata in buona misura. Su questi temi non risulta quindi necessario soffermarsi ulteriormente.
Assai più interessante è invece spendere due parole sul discorso inerente alle modalità amministrative e finanziarie che sono state scelte per la realizzazione e la successiva gestione dei complessi termale e alberghiero. Su questo argomento il gruppo di lavoro aveva ritenuto di presentare alla Regione due opzioni alternative:
1. una opzione più manageriale, che vede la Regione assumere una veste più marcatamente imprenditoriale, e quindi decide l'impostazione delle nuove terme identificando le aree di business cui rivolgersi e definendo di conseguenza tipologie e dimensioni degli investimenti necessari. La Regione stessa dovrebbe quindi effettuare gli investimenti, dando infine in gestione il complesso realizzato.
2. Una opzione di mercato, secondo la quale la Regione si limita a esplicitare i principali vincoli cui subordinare l'intervento di recupero e valorizzazione e a definire gli eventuali incentivi, ma lascia che sia un imprenditore privato, sulla base della sua conoscenza dello specifico mercato, a decidere le caratteristiche operative dell'intervento, assumendosi l'onere della successiva realizzazione e gestione.

La scelta dell'Amministrazione regionale si è orientata sulla seconda delle opzioni di cui sopra, cioè quella di mercato.
Se infatti per la realizzazione di un'opera pubblica di natura infrastrutturale, come una strada o una palestra, l'attuazione diretta da parte della pubblica amministrazione è normalmente la strada più opportuna, se non addirittura obbligata, la progettazione e l'attivazione di un'iniziativa imprenditoriale a carattere fortemente specialistico come quella del rilancio di un comprensorio termale presuppone una conoscenza del mercato e una serie di competenze specifiche di cui l'Amministrazione regionale non dispone se non molto parzialmente.
Il rischio in questi casi è evidentemente quello di progettare e realizzare strutture non corrispondenti alle esigenze del mercato o di difficile gestione a causa di scelte tecniche errate o inadeguate.
L'Amministrazione decise dunque di dare la precedenza alla ricerca di un partner privato affidabile, dotato di specifica esperienza nel settore, e disponibile a correre gli inevitabili rischi imprenditoriali dell'iniziativa tanto a livello di realizzazione che di successiva gestione.
Nel frattempo l'evoluzione intervenuta nella normativa nazionale e regionale in materia di opere pubbliche consentì di disporre, mediante l'istituto del project financing, dello strumento giuridico-amministrativo adatto a realizzare l'operazione nel rispetto di questi presupposti. In estrema sintesi, il project financing permette che un soggetto privato si faccia promotore della realizzazione di una infrastruttura pubblica atta a soddisfare un bisogno collettivo, facendosi carico di elaborare una proposta progettuale e impegnandosi a finanziarne tutto o in parte la realizzazione, ottenendo in cambio in concessione la gestione delle opere costruite e dei relativi servizi.
A questo scopo nella prima metà del 1999 la Regione diffuse un primo avviso pubblico in cui rendeva nota l'intenzione di procedere, in regime di project financing, ad un intervento di recupero e valorizzazione delle risorse termali di Pré-St-Didier, individuando a tale scopo un soggetto promotore.
In risposta a questo primo avviso vennero presentate alla Regione due proposte, che tuttavia furono considerate inadeguate. Nell'aprile del 2000 la Regione decideva quindi di reiterare l'avviso.
Questa volta entrambe le proposte presentate vennero considerate di interesse pubblico, ma tra di esse fu considerata preferibile quella elaborata dalla Società Quadrio Curzio, già proprietaria, attraverso la Società "Bagni di Bormio", del complesso da loro stessi ristrutturato dei "Bagni Vecchi di Bormio".
La proposta prevedeva un investimento complessivo dell'ordine di oltre 10 milioni di euro.
Grazie all'ottima collaborazione instauratasi in primo luogo con l'Amministrazione comunale di Pré-St-Didier (peraltro sin dall'inizio coinvolta in tutte le fasi dell'operazione), e poi con i numerosi servizi regionali interessati, si è oggi giunti a concludere anche la seconda e più decisiva fase dell'operazione, cioè l'effettuazione della gara per la definitiva individuazione del concessionario.

La procedura di project financing prevede infatti che l'elaborazione del progetto definitivo, sulla base del progetto di massima elaborato dal promotore, e la concessione per la sua successiva realizzazione e gestione siano oggetto di una gara ad evidenza pubblica, cui lo stesso promotore può partecipare potendo beneficiare di un diritto di prelazione.
Nel mese di dicembre 2002 la Giunta regionale ha quindi provveduto all'aggiudicazione della concessione a favore del raggruppamento di imprese "Quadrio Curzio S.p.A." e "Bagni di Bormio S.p.A.".
Non appare pertanto fuori luogo affermare che sarà possibile a breve scadenza procedere senz'altro alla concreta realizzazione delle opere e, se non si verificheranno intoppi procedurali o situazioni di contenzioso, si può essere ottimisti sul fatto che le nuove Terme di Pré-St-Didier potranno finalmente aprire i battenti già nel corso del 2004.
   
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