QUALITA' DELL' ABITARE
L'escursionismo ha ripreso vigore in questi ultimi anni, soprattutto grazie alla sistemazione capillare della rete sentieristica.
I SENTIERI DELLA VALLE D'AOSTA
di Ubaldo Vuillermin
La realizzazione e l'uso di sentieri e mulattiere da parte dell'uomo si perdono nella notte dei tempi. Essi furono il più antico sistema di comunicazione, costituito da una rete capillare che univa villaggi e alpeggi tra le nazioni di confine a cavallo delle Alpi, atta a mettere in contatto le popolazioni, a trasferimenti, transumanze, scambio merci, contrabbando, risoluzione di contese, e così via, attività rese possibili principalmente da queste vie di comunicazione, tramandatesi sino a noi. Sentieri e mulattiere erano tenuti costantemente in ordine, con
corvées
di manutenzione, secondo un uso sopravvissuto ormai solo in alcuni piccoli centri di montagna.
Nei primi decenni del secondo dopo-guerra si è rilevato l'abbandono di molti sentieri, dovuto alla costruzione di strade agricole, di piste forestali che in numerosi casi ne avevano pressoché cancellato l'impiego e l'esistenza. In anni più recenti però molti sentieri e mulattiere hanno visto tornare alla luce il loro tracciato per subire una trasformazione di utilizzo da rurale-agricolo ad escursionistico. Tale fenomeno si è verificato in modo così sensibile che numerosi itinerari abbandonati hanno ripreso vita con un carattere turistico. A che cosa è dovuta questo cambiamento? In gran parte ad un desiderio di camminare nella natura.
La ricerca di contatto con l'ambiente naturale indotta, in epoca romantica, dai viaggiatori ed alpinisti inglesi, sembra riprendere vita nel terzo millennio, anche se costretta negli angusti spazi delle vacanze o nei week-end, da una crescente nostalgia del rapporto uomo-natura, che appare sempre più, se non perduto, incrinato e compromesso. La rinascita dei sentieri, che rende possibile la realizzazione di tale istanza, è in buona parte anche il risultato della politica informativa praticata da vari enti come il Club Alpino Italiano, che organizza corsi per l'avvicinamento alla montagna e alla natura.
L'Accompagnatore della natura, figura professionale di recente costituzione, assolve un compito molto importante, non solo guidando clienti per colli e vallette fiorite, ma soprattutto offrendo informazioni di carattere naturalistico; le Guide alpine sono abilitate alla stessa funzione, ma hanno competenze per muoversi anche a quote più elevate. I Parchi poi, con la loro rete sentieristica, permettono ai visitatori di avvicinarsi a luoghi e animali altrimenti difficili da vedere.
Le Regioni, i Comuni, le Comunità Montane e gli Uffici turistici pubblicizzano e gestiscono in prima persona la rete sentieristica. In Valle d'Aosta, questa politica lungimirante è iniziata con la realizzazione delle Alte Vie 1 e 2, del Tour du Mont Blanc in collaborazione con Francia e Svizzera, seguiti poi dalla creazione, in collaborazione con gli svizzeri, di circuiti come il Tour du Combin, il Tour du Mont Rose e il Tour du Cervin, nonché la creazione di una serie di itinerari transfrontalieri a cavallo delle Alpi occidentali, partendo da Ventimiglia sino al Lac Leman. Questi ultimi costituiscono una serie di percorsi escursionistici, rilevati e descritti da soci dei club alpini italiano e francese, inseriti in un progetto Interreg e pubblicati in una serie di carto-guide denominate:
AsF
, ossia,
Alpes sans Frontiéres.
La legge che attualmente si occupa della sentieristica in Valle d'Aosta è la L.R. n° 21 del 26 aprile 1993. Essa ha fatto sì che nell'arco degli ultimi anni quasi tutti i Comuni abbiano potuto realizzare e valorizzare numerosi itinerari, segnalati a carattere locale, recuperando dei vecchi tracciati e trasformandoli in sentieri escursionistici-naturalistici. In alcune località questi raggiungono il limite delle nevi perenni, creando così una rete di notevole valore, apprezzata da tutti coloro che la utilizzano.
La rete sentieristica regionale ha potuto sinora usufruire dell'apporto finanziario e operativo di due Assessorati: l'Assessorato al Turismo, Sport Commercio e Trasporti e l'Assessorato all'Agricoltura e Risorse Naturali. Il primo è stato, inizialmente, la mente del piano sentieristico regionale, il secondo è l'esecutore materiale: progetta, programma, controlla ed esegue i lavori di recupero, manutenzione e in certi casi anche la creazione ex-novo di itinerari di notevole interesse naturalistico e ambientale. La programmazione dei lavori avviene a seguito dei sopralluoghi che vengono effettuati da Tecnici dell'Ufficio Sentierazione, sulla base delle segnalazioni o richieste delle Amministrazioni Comunali, degli Enti, Stazioni Forestali, Accompagnatori, Guide o anche dei singoli cittadini.
Nel caso degli itinerari a carattere regionale (Alte Vie 1-2, Tours du Mont Blanc, Mont Rose, des Combins, e Intervallivi 102-105), gli interventi vengono invece concordati periodicamente fra i due Assessorati.
In pressoché tutte le fasi di programmazione e di esecuzione degli interventi, un ruolo fondamentale è quello svolto dal Corpo Forestale Valdostano che, avendo il compito istituzionale di monitoraggio della rete sentieristica regionale, offre un supporto indispensabile a tutti coloro che operano nel settore.
Fatte queste premesse, ecco un esempio di recupero di vecchi sentieri militari nell'alta Valdigne ai confini con la Francia; sentieri e mulattiere che dal rifugio Deffeyes permettevano di raggiungere il Col de La Seigne, passando dal Piccolo San Bernardo senza dover scendere troppo di quota, attuato nell'ambito del progetto INTERREG II
Alpes sans Frontiéres
, durante la creazione di itinerari Transfrontalieri.
Il lavoro è iniziato nell'estate del 1999 con la ricerca dei vecchi sentieri militari ormai invisibili, ricoperti di vegetazione e pietrisco o ridotti a semplici piste per ungulati. Di alcuni tratti di questi sentieri non si trovavano tracce neppure sulle carte IGM 1:25.000; si è così agito sfruttando la conoscenza del terreno e le informazioni assunte da gente locale. Dapprima timidamente poi, con i primi risultati positivi, speditamente, si è proceduto al rilievo del percorso su cartografia 1:10.000 della R.A.V.A.; sono state scattate delle fotografie da punti particolari per rendere meglio l'idea del percorso e tracciarvi sopra l'itinerario; il tutto,ovviamente, corredato da una relazione dettagliata con possibile tipologia d'intervento.
Alla fine dell'estate 2000 era già stata realizzata, da parte degli Operai forestali, una parte dei lavori di recupero sentieri che, interrotti per il sopraggiungere della neve, verranno portati a termine nell'estate prossima.
Un altro lavoro di notevole importanza cui partecipano i due Assessorati di cui sopra, è la realizzazione della variante al tracciato dell'Alta Via n° 2, nel tratto compreso fra la Valgrisenche e la valle di La Thuile. Il tracciato del Passo di Planaval infatti, a causa del progressivo ritiro dei ghiacciai, è diventato prettamente alpinistico, con la conseguente necessità di utilizzare materiale appropriato per la progressione e la sicurezza.
Per questo motivo, nell'autunno del 1999, sono stati fatti molteplici sopralluoghi sullo spartiacque Valgrisenche - Comune di La Salle alla ricerca di un possibile passaggio che permettesse la realizzazione di un nuovo tracciato a carattere esclusivamente escursionistico e che consentisse di raggiungere il rifugio Deffeyes. Il passaggio è stato individuato nell'alto vallone di Lenteney, tra la Tour de Tignet e il Mont Paramont, attraverso il Col de la Crosatie (2826 metri). Così già nel 2000 tre squadre di Operai forestali hanno iniziato i lavori di realizzazione della variante che verrà completata presumibilmente entro fine stagione 2001. Solo allora il nuovo itinerario potrà essere aperto agli escursionisti; partendo dal Lac du Fond e risalendo un pendio erboso si giungerà al Col de la Crosatie. Da qui si scenderà nel vallone di Lenteney, precisamente a Promoud, dove è in progetto la realizzazione da parte del Comune di La Salle di un posto tappa con una ventina di posti letto. Da Promoud il percorso risale verso Passo Alto per scendere nel vallone des Usellettes e raggiungere il rifugio Deffeyes.
Questi sono solamente due esempi di recupero o di realizzazione ex-novo di sentieri utilizzati ormai quasi esclusivamente per turismo.
Nella realtà dell'Amministrazione Regionale, i cantieri di lavoro inerenti la rete sentieristica sono decine; in tutta la Valle operano circa 30 squadre di Operai forestali che impegnano numerose persone che stanno cercando di recuperare un patrimonio millenario
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EDITORIALE
SEMINARIO SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE
BILANCIO ATTIVITA' AMBIENTALI 2001
VALDOSTANI O TIROLESI?
ABITARE IN MONTAGNA
VIVERE A RISCHIO?
UN AMBIENTE DI QUALITA'
AGRICOLTURA E TURISMO IN MONTAGNA
CITTA' E VILLAGGIO: ANTITESI O COMPLEMENTO?
NUOVI SCENARI PER IL MONT MARS
HO SCELTO LA MONTAGNA
IL MERCATO DEL LAVORO IN UNA REGIONE ALPINA
RETI DEGLI SPAZI FRAGILI
ECONOMIA AMBIENTALE
LA MAISON, UN ABRI
IN MONTAGNA NELL'ANTICHITÀ
2002 ANNO INTERNAZIONALE DELLE MONTAGNE
I SENTIERI DELLA VALLE D'AOSTA
TOPONIMI E ANTROPONIMI
UNA BALCONATA SUL MONTE BIANCO
RECENSIONI
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