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Sospeso il parere. Valditara, nessuna bocciatura
19:43 - 18/09/2025

(di Valentina Roncati)
(ANSA) - ROMA, 18 SET - Troppe lacune e criticità: il
Consiglio di Stato sospende l'espressione del parere sullo
schema di regolamento delle nuove Indicazioni Nazionali per la
scuola dell'infanzia, elementare e media che secondo il
ministero dell'Istruzione sarebbero dovute entrare in vigore dal
2026-2027 e chiede una serie di modifiche. Il ministero di viale
Trastevere risponde prontamente che non si tratta di una
bocciatura. "Il Consiglio di Stato - afferma il ministro
Valditara - ha richiesto soltanto delle integrazioni tecniche e
delle specificazioni che accoglieremo volentieri nello spirito
di una leale collaborazione istituzionale. Nessun rilievo,
ovviamente, sul contenuto delle nuove Indicazioni. Si tratta di
un consueto confronto istituzionale rispetto ad un provvedimento
così importante per la nostra scuola".
In particolare, sull'insegnamento del Latino, introdotto
come disciplina facoltativa nelle scuole medie, i giudici di
Palazzo Spada criticano sia l'aspetto dell'equità educativa -
con il rischio, evidenziano, di aumentare il divario tra
studenti - sia questioni organizzative concrete: i docenti di
lettere potrebbero non possedere i requisiti necessari per
l'insegnamento del latino, mentre un docente della classe di
concorso specifica potrebbe teoricamente insegnare in diciotto
classi diverse. I giudici amministrativi osservano inoltre che
alcune delle indicazioni formulate sollevano il dubbio
sull'effettiva disponibilità di mezzi e risorse per conseguire
egli obiettivi prefissi. La documentazione predisposta dal
ministero, secondo quanto si legge nel dispositivo, presenta poi
lacune strutturali.
L'analisi di impatto della regolamentazione risulta
"inadeguata sotto molteplici profili: mancano evidenze
misurabili delle carenze delle attuali Indicazioni, non emergono
le ragioni specifiche delle modifiche introdotte e risultano
assenti indicatori quantitativi per misurare l'efficacia degli
interventi proposti". Per i giudici, la relazione illustrativa
si limita a evocare genericamente i "cambiamenti epocali"
dell'ultimo decennio "senza fornire una puntuale descrizione
delle inadeguatezze normative riscontrate". Il Consiglio di
Stato chiede anche di tenere in maggiore conto il parere del
Cspi, il Consiglio superiore della pubblica istruzione, in
particolare sulle osservazioni che aveva formulato sulla materia
della storia ed evidenzia l'assenza di dati per la scuola
dell'infanzia. Vengono infine rilevate imprecisioni formali,
refusi e la necessità di una revisione linguistica sia dello
schema di regolamento sia delle Indicazioni.
Dal Consiglio di Stato "arriva un grave segnale rosso",
commenta il sindacato dei presidi DirigentiScuola.
"Il mancato
parere del Consiglio di Stato rappresenta una sonora bocciatura
delle Indicazioni Nazionali 2025 che, fin dalla prima bozza per
il dibattito pubblico, abbiamo valutato come una pericolosa
operazione di revisione della cultura democratica della scuola e
del Paese", è il parere della Flc Cgil. Anche la Uil Scuola
rileva come le motivazioni della sospensione "coincidono con
quanto la Uil Scuola Rua aveva già espresso negli scorsi mesi".
Sulla stessa linea anche gli esponenti del Pd come Irene Manzi e
degli M5s. (ANSA).