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Il martirio di Chanoux
Il 18 maggio del 1944, Émile Chanoux e Lino Binel vengono arrestati dai fascisti in un'operazione condotta direttamente dal questore Pietro Mancinelli e dal sottotenente Alberto Bianchi. Il comitato aostano viene completamente disarticolato. Chanoux viene barbaramente torturato nel vano tentativo di ottenere informazioni sulla Resistenza. Muore nella notte in seguito alle numerose ferite inflittegli dai militari nazifascisti. Mentre Binel è deportato in un campo di lavoro in Germania.
I fascisti diranno che si è impiccato in cella. Ma, come ebbe a dire Alessandro Passerin d'Entrèves, «La vergognosa calunnia del suicidio non ingannò nessuno, né allora né mai».
Nella relazione al ministro degli interni della Repubblica di Salò Bruno Stefanini, che pochi giorni dopo assumerà la carica di capo della Provincia, dichiara che «notizie confidenziali» pervenute alla questura hanno reso possibile l'operazione di cattura. Chi sia stato a "tradire" Chanoux ancora oggi rimane un mistero. Certo è che con la sua morte la Resistenza valdostana perde un leader capace di garantirle una certa unità di orientamento.
A soli 38 anni Émile Chanoux ha versato il suo stesso sangue per l'autonomia e la libertà della Valle d'Aosta.
Émile Chanoux protagonista dell'antifascismo e della lotta valdostana per la liberazione e l'autonomia
Lino Binel, protagonista dell'antifascismo e della Resistenza valdostana. Arrestato insieme ad Émile Chanoux fu deportato in Germania