Lo Statuto del 1948

Con l'elezione dell'Assemblea Costituente iniziò l'iter costituente dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta. Il Consiglio della Valle, che nel frattempo aveva un nuovo presidente, Severino Caveri, a seguito delle dimissioni di Chabod del 17 ottobre del 1946, fu molto attivo nell'elaborazione di una proposta di Statuto sul quale far poi esprimere il voto dell'Assemblea Costituente. Il testo definitivo della proposta del Consiglio della Valle fu approvato all'unanimità il 3 marzo del 1947. Diviso in 93 articoli, si caratterizzava per un'esplicita valenza federalista, dal momento che attribuiva alla Regione potestà legislative molto ampie. Infatti, all'articolo 5 affermava che la Regione era competente in tutte le materie non comprese tra quelle riservate espressamente allo Stato, come la politica estera e di difesa, e la giustizia. In questo modo la Valle d'Aosta avrebbe avuto un potere rispetto allo Stato centrale, paragonabile a quello di un cantone svizzero. Era prevista inoltre la zona franca. Tuttavia, la proposta del Consiglio della Valle non fu accolta dall'Assemblea Costituente. 
Nei mesi successivi fino alla definitiva approvazione dello Statuto, i contatti tra il Consiglio della Valle e l'Assemblea Costituente furono molto fitti. Vi era anche un'apposita delegazione che seguiva i lavori dell'Assemblea Costituente. In particolare nel gennaio del 1948 ci furono contatti tra i rappresentanti del Consiglio della Valle e la commissione parlamentare per i progetti di Statuti speciali regionali, presieduta dall'on. Tommaso Perassi.
Così, dopo la promulgazione della Costituzione, il 10 gennaio del 1948 la Commissione parlamentare dei 18 iniziò l'esame degli Statuti speciali regionali. Emilio Lussu fu il relatore all'Assemblea Costituente del disegno di legge per lo Statuto valdostano. Il progetto presentato all'Assemblea Costituente il 30 gennaio del 1948 si caratterizzava per un certo arretramento rispetto alle concessioni fatte in precedenza. Infatti, l'autonomia della Valle d'Aosta veniva ulteriormente limitata. Un emendamento del deputato Dossetti subordinava la concessione delle acque alla condizione che lo Stato non avesse l'intenzione di farne l'oggetto di un piano di interesse nazionale. Un altro sopprimeva l'attribuzione alla Regione della gestione delle scuole. Anche l'articolo 38 che poneva la lingua francese sullo stesso piano della lingua italiana venne sottoposto a critica, ma fu approvato grazie all'intervento del generale Chatrian. Il testo definitivo fu poi approvato a scrutinio segreto nella seduta del 31 gennaio con 277 voti a favore, 84 contrari e 2 astensioni.
 Lo Statuto speciale per la Valle d'Aosta fu promulgato, come legge costituzionale n. 4, il 26 febbraio del 1948 dal presidente della Repubblica, Enrico De Nicola, e fu pubblicato sul n. 59 della Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. L'11 marzo il Consiglio della Valle si riunì per discutere lo Statuto d'autonomia. All'unanimità votò un ordine del giorno predisposto dalla Giunta regionale in cui, pur riconoscendo che «lo Statuto rappresenta uno sviluppo dell'ordinamento autonomo concesso con il decreto legislativo luogotenenziale», lamentava che «le rivendicazioni del popolo valdostano non siano state accolte in modo soddisfacente», dichiarando che «fino a quando non vi sarà autonomia finanziaria non vi sarà una vera e propria autonomia degna di tale nome».

 

 

 

 

Giulio Bordon, Deputato della Valle d'Aosta all'Assemblea Costituente Giulio Bordon, Deputato della Valle d'Aosta all'Assemblea Costituente

Ordine del giorno del Consiglio della Valle affinché sia riconosciuto allo Statuto il requisito di legge costituzionale Ordine del giorno del Consiglio della Valle affinché sia riconosciuto allo Statuto il requisito di legge costituzionale

Emilio Lussu, relatore all'Assemblea Costituente della legge costituzionale sullo Statuto per la Valle d'Aosta Emilio Lussu, relatore all'Assemblea Costituente della legge costituzionale sullo Statuto per la Valle d'Aosta

L'on Umberto Terracini (secondo da destra) presenta ad Aosta lo Statuto speciale per la Valle d'Aosta. Il Presidente dell'Assemblea Costituente è accolto nel Salone ducale del Municipio di Aosta dal Sindaco Fabiano Savioz (secondo da sinistra) e da Severino Caveri, Presidente del Consiglio Valle (primo da destra) L'on Umberto Terracini (secondo da destra) presenta ad Aosta lo Statuto speciale per la Valle d'Aosta. Il Presidente dell'Assemblea Costituente è accolto nel Salone ducale del Municipio di Aosta dal Sindaco Fabiano Savioz (secondo da sinistra) e da Severino Caveri, Presidente del Consiglio Valle (primo da destra)




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