Gli scavi archeologici condotti negli anni ‘70 e ‘80 del Novecento nell‘area collinare denominata Regione Consolata, portarono alla luce le strutture di una villa, cioè di un edificio suburbano utilizzato per l‘abitazione e per l‘attività agricola collegata a un podere circostante.
Situata in una zona già abitata prima della fondazione di Augusta Prætoria (25 a. C.), prossima a un ramo dell‘antica via verso il colle del Gran San Bernardo, la villa presenta una pianta di forma rettangolare che ha il suo nucleo in un atrio scoperto fornito di una vasca per la raccolta dell‘acqua piovana. Tutto intorno si dispongono gli ambienti a carattere residenziale, riservati al dominus e ai suoi ospiti: l‘ampia sala di ricevimento, la sala da pranzo, due piccole camere da letto e un impianto termale. Nella parte settentrionale si collocano la cucina e i vani di servizio, destinati al deposito e alla lavorazione dei prodotti agricoli.