AMBIENTE
Avviato un processo, da costruire passo dopo passo, per rilanciare una identità turistica basata sulla qualità ambientale.
L'ESEMPIO DI COURMAYEUR
di Marcello Dondeynaz
Courmayeur deve notorietà e fascino alla presenza del Monte Bianco e di straordinari scenari naturali.
Le due valli che si distendono ai piedi della catena di cime e ghiacciai, le valli Veny e Ferret, magica e aspra la prima, dolce e luminosa la seconda, costituiscono la meta preferita di escursionisti, alpinisti e gitanti spinti dal desiderio di godere dell'aria pura, della tranquillità e pace della montagna, del paesaggio, del rapporto con la natura.
L'arrivo in massa delle automobili, il parcheggio selvaggio, gli ingorghi, il rumore, i gas di scarico, hanno finito per sfigurare il paesaggio e compromettere il grado di soddisfazione dei turisti partiti con lo scopo di lasciarsi alle spalle rumori, aria malsana e stress.
LE INIZIATIVE
A partire dall'estate 1991, il Comune di Courmayeur ha tentato di arginare il fenomeno delle congestioni con misure di regolamentazione dei flussi veicolari privati nelle due valli ottenendo risultati discontinui ed incontrando numerosi problemi e resistenze.
Alla fine del 1993 il Comune ha richiesto espressamente un intervento della Regione al fine di dare continuità e solidità ad interventi che rischiavano di essere episodici ed assai costosi.
L'Assessorato regionale dell'Ambiente, Territorio e Trasporti è intervenuto nel corso del 1994 proponendosi di collaborare con il comune al fine di collocare le misure di limitazione del traffico nell'ambito di una azione più complessiva mirante a rilanciare l'immagine turistica delle due valli e a porre le basi per costruire un'offerta turistica basata sulla qualità ambientale.
Il progetto, di durata biennale e predisposto in tempi molto stretti, ha ottenuto l'approvazione della Commissione Europea e una partecipazione finanziaria a valere sui fondi Life (strumento finanziario di sostegno alla politica ambientale comunitaria) ed è stato realizzato nel corso degli anni 1995-1996.
Nella fase iniziale si è svolta una indagine vasta e approfondita sulla percezione di Courmayeur da parte dei turisti e dei residenti, sulle aspettative, sulle prospettive di regolamentazione del traffico nelle valli.
Lo studio, di rilevante interesse, ha evidenziato due dati fortemente significativi: l'89% dei turisti e il 78% dei residenti si sono dichiarati a favore di una limitazione del traffico nelle valli Veny e Ferret; tra le aspettative dei turisti emerge, sopra ogni altro, il bisogno di spazi verdi, di un ambiente urbano vivibile, di passeggiate e sentieri segnalati.
Anche successivamente, in ogni occasione di confronto pubblico, i turisti presenti hanno evidenziato l'aspettativa di una maggiore qualità ambientale.
Sforzi e confronti, coordinati dall'Amministrazione comunale, si sono susseguiti per individuare una modalità di limitazione del traffico che fosse graduale, morbida e che tenesse conto degli interessi degli operatori economici abituati ad attendere i clienti di passaggio e a godere di un posizionamento particolarmente vantaggioso.
Si è infine optato per una chiusura pomeridiana dell'accesso alle Valli accompagnata da un contemporaneo potenziamento del trasporto pubblico.
Per migliorare il servizio di autobus, la Regione ha cambiato la società concessionaria trasferendo le competenze dalla SAP, in situazione fallimentare, alla SAVDA; ha intensificato le corse estive e concordato un sistema tariffario più semplice.
Le iniziative di sostegno si sono sviluppate attraverso l'organizzazione e la gestione della limitazione del traffico, le attività di informazione, la predisposizione di una campagna promozionale e pubblicitaria svoltasi nel nord Italia, la realizzazione di un articolato programma di iniziative culturali, di animazione e di spettacolo.
Pur se limitati, essendo il fondo comunitario essenzialmente finalizzato ad attività di studio, comunicazione e propaganda, gli investimenti in opere non sono mancati: si sono, infatti, realizzati o sono in corso di realizzazione interventi di segnalazione di sentieri e percorsi, di sistemazione delle aree di sosta di installazione della segnaletica e di pensiline per il trasporto pubblico.
Il programma è stato attuato in stretto raccordo fra Regione, Amministrazione comunale e Azienda di Promozione Turistica, la quale ha gestito direttamente molte delle attività.
Un risultato importante è stato raggiunto: la consapevolezza diffusa, sia fra i turisti, sia fra i residenti e gli operatori economici, della necessità di prevedere una mobilità ed una fruizione delle risorse naturali maggiormente attente alla sostenibilità ambientale, alla conservazione del patrimonio naturale, fondamentale per ogni attività turistica, oggi seriamente a rischio di degrado.
Un risultato non scontato. Ai turisti viene richiesto di riconquistare il senso della misura, di riconsiderare un malinteso senso della libertà che induce a voler raggiungere con l'automobile ogni possibile angolo accessibile.
Ancora maggiore è la modifica di atteggiamento che viene richiesta a quegli operatori indotti non tanto ad accattivarsi una clientela affezionata quanto piuttosto a cogliere l'opportunità delle tante persone di passaggio.
Fra i risultati indiretti occorre segnalare la decisione del Ministero dell'Ambiente di assegnare al comune di Courmayeur, in considerazione degli impegni assunti in campo ambientale con il progetto Life, la somma di un miliardo e settecentomilioni di lire per interventi di risanamento acustico e di tutela della qualità dell'aria.
IL FUTURO
In definitiva sul tema della qualità ambientale dell'offerta turistica di Courmayeur si sono riaccesi curiosità e interesse.
L'Assessorato dell'Ambiente, Territorio e Trasporti ne ha avuto un riscontro diretto ricevendo segnali di apprezzamento da parte di molti che sono stati raggiunti dalla campagna promozionale e ottenendo richieste di informazione da parte di altre regioni italiane e Paesi vicini.
Courmayeur potrà riconquistare una sua identità, diffondere la propria immagine, se saprà, attraverso un confronto aperto e sereno, affrontare le questioni decisive della qualità dell'offerta turistica che intende perseguire, delle modalità di accesso alla località, della mobilità interna al capoluogo ed ai villaggi principali, delle modalità di arroccamento alle due valli.
Puntare su una proposta di turismo sostenibile che tenda, fra l'altro, a rendere possibile la libertà dall'automobile, come già avviene per molti centri storici di città piccole e grandi, e per alcuni centri turistici dell'arco alpino, richiede sforzi ideativi, organizzativi, promozionali ed imprenditoriali.
L'alternativa è restare immobili, subire e arretrare.
Il laboratorio Courmayeur con l'apporto dell'Amministrazione comunale, delle energie locali, della Conferenza Transfrontaliera Espace Mont-Blanc, della Regione, si trova nella condizione di puntare sull'innovazione e fornire indicazioni preziose per tutta la Valle d'Aosta.
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