Investire sul territorio significa lavorare sul futuro
Investire sulla competitività del nostro territorio è un segno concreto attraverso il quale la Valle d’Aosta traduce la sua identità distintiva. Un impegno di responsabilità che è preso in carico molto seriamente dagli enti locali, dal Consorzio degli enti locali della Valle d’Aosta (CELVA) e dai rappresentanti dei Sub-ambiti territoriali e del Comune di Aosta, ovvero il livello di governo e gestione del bene comune più vicino ai cittadini.
Per gli amministratori di ente locale, promuovere colpevolezza nei confronti dell’ambiente e delle risorse naturali ed antropiche significa in primo luogo immaginarle in un quadro di sviluppo sostenibile. È necessario valorizzare il ruolo che nel nostro percorso è rivestito dall’educazione nella sua accezione più ampia: di istruzione, formazione, informazione e sensibilizzazione. Facciamo nostro il tema della “cultura del sostenibilità”, nell’accezione riconosciuta dall’Assemblea generale dell’ONU nell’ambito del decennio DESS-Decennio dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile per il periodo 2005-2014: “Una cultura basata su una prospettiva di sviluppo durevole di cui possano beneficiare tutte le popolazioni del pianeta, presenti e future, e in cui le tutele di natura sociale, quali la lotta alla povertà, i diritti umani, la salute vanno ad integrarsi con le esigenze di conservazione delle risorse naturali e degli ecosistemi trovando sostegno reciproco”.
L’Osservatorio: una logica di sistema multilivello
Questo approccio non può tuttavia declinarsi se non attraverso una logica di sistema, dove il lavoro delle Istituzioni, per essere efficace, si deve aprire al contributo delle associazioni di categoria e dei cittadini. Un coinvolgimento reciproco che, in una piccola realtà come la Valle d’Aosta, può permettere attive sinergie e migliori risultati nel medio-lungo periodo.
Un esempio di governance allargata sul quale l’impegno degli enti locali si è concentrato è quello promosso in seno all’Osservatorio regionale sui rifiuti della Valle d’Aosta. È necessario valorizzarne la capacità di metterne attorno a un tavolo istanze, prospettive, visioni diverse, pur nell’ottica di un comune obiettivo di sostenibilità.
Cos’è la TARES?
I temi sui quali si è lavorato in seno all’Osservatorio nel corso degli ultimi anni sono stati numerosi. Tuttavia, il 2013 ha portato con sé un nuovo elemento di riflessione, quello legato alla TARES.
Con il decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, coordinato con la legge di conversione 22 dicembre 2011, n. 214, recante “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici”, è stato infatti introdotto il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES).
La TARES, che sostituisce le precedenti TARSU e TIA 1 e TIA 2, decorre dal 1° gennaio 2013. Il tributo è destinato alla copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento e dei costi relativi ai servizi comunali indivisibili.
Le tariffe sono determinate in modo da garantire la copertura integrale dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani ed assimilati, e in particolare i costi relativi agli investimenti per le opere e i costi d’esercizio del servizio. Tali costi includono anche i costi per il servizio di spazzamento e lavaggio delle strade pubbliche. A differenza della vecchia TARSU o TIA, la TARES è articolata su due componenti. La prima è la componente rifiuti, destinata a finanziare i costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento. La seconda è la componente servizi, destinata a finanziare i costi dei servizi indivisibili del Comune, determinata sotto forma di maggiorazione della tariffa della componente rifiuti del tributo, come disciplinata dall’art. 14, comma 13, del D.L. 201/2011.
L’impegno degli enti locali e del CELVA
A livello di Parlamento nazionale, l’argomento è molto dibattuto e soggetto a continui aggiornamenti normativi e legislativi.
I Comuni valdostani si trovano, purtroppo, in prima linea ad applicare un ulteriore balzello nei confronti dei cittadini, una “mini patrimoniale travestita”, e il giudizio politico su tale tributo non può quindi che essere negativo. La Tares viene quindi interpretata come un tributo subìto dalla Regione, che aggrava sempre più il carico fiscale dello Stato italiano, nei confronti di tutti i cittadini.
È tema indispensabile per il CELVA, quale organismo di supporto agli enti locali, formare e preparare gli uffici agli adempimenti necessari, comunicare e informare correttamente i cittadini, senza creare allarmismi e spiegando il tema in maniera semplice: molto è stato investito in questa direzione. In particolare, questo contributo attivo sul tema TARES si è concretizzato in un supporto amministrativo a tutto tondo.
Dalla collaborazione tra Enti locali e Regione sono nati una serie di provvedimenti in materia di rifiuti: lo schema di Regolamento necessario per definire le nuove modalità di applicazione del tributo e lo schema del Regolamento per la gestione dei rifiuti e i criteri per la definizione dei costi dei servizi.
Inoltre, il supporto del CELVA agli enti locali si è esplicitato in termini di consulenza specialistica in materia tributaria (servizio denominato “Responsio tributi”): gli enti locali possono ottenere consulenze specialistiche tramite mail nel tempo massimo di due giorni.
Inoltre, il personale comunale in forza agli uffici tributi sono stati previsti momenti formativi dedicati alla TARES. Ulteriori incontri di approfondimento sugli schemi di regolamento saranno successivamente calendarizzati nell’ambito di una proposta formativa capace di fare fronte a necessità puntuali di aggiornamento.
Confronti necessari con i rappresentanti di CAF e sindacati
Condividere un percorso per far orientare al meglio i cittadini nei confronti della Tares, si è tradotto per il CELVA, Il Consorzio degli enti locali della Valle d’Aosta anche sotto forma di un incontro con le Associazioni dei Consumatori e i rappresentanti dei Centri di assistenza fiscale valdostani.
Sono stati invitati al confronto i rappresentanti delle sigle AVCU-SAVT, Federconsumatori, Adiconsum Valle d’Aosta, ADOC Valle d’Aosta, Casa del consumatore, CODACONS, così come erano presenti SAVT, CISL e ACLI per i CAF.
È stata l’occasione per sottolineare come gli enti locali valdostani siano consapevoli dell’onerosità del nuovo tributo su rifiuti e servizi, che pesa in particolar modo su famiglie numerose e imprese. Il confronto avviato con tutti quei soggetti che già supportano i cittadini negli adempimenti fiscali è stato proficuo, grazie al fatto che sono stati messi intorno a un tavolo le Associazioni di consumatori e i CAF. È stato chiarito che la Tares vede gli enti locali come meri esattori dello Stato, che si trovano a dover disciplinare la materia e ad applicarla. Pur non potendo esimersi dalla sua applicazione, i rappresentanti degli enti locali hanno ribadito iniziative di regolamentazione uniforme sul territorio e di informazione allargata, al fine di tutelare gli interessi dei cittadini valdostani. Favorendo il dialogo con i soggetti deputati al supporto dei cittadini in ambito amministrativo, si garantisce meglio ai contribuenti l’accesso alle agevolazioni e alle eventuali riduzioni previste dai regolamenti comunali.
Per ulteriori informazioni
Sul sito internet www.celva.it è presente la sezione “Tutto su… TARES”, una raccolta completa di aggiornamenti e informazioni utili messa a disposizione degli enti locali e dei contribuenti.