La legge regionale n. 31/2007 ha definito il modello organizzativo regionale della gestione dei rifiuti urbani, che prevede la suddivisione del territorio in Ambiti Territoriali Omogenei, corrispondenti ai territori delle otto Comunità Montane e al Comune di Aosta.
L’art. 17 della legge stessa, che ha istituito l’Osservatorio Regionale sui Rifiuti, ha previsto che tali Ambiti Territoriali Omogenei siano rappresentati - all’interno dell’Osservatorio stesso - anche da due rappresentanti delle Comunità Montane e da uno del Comune di Aosta. Tale eventualità ci ha permesso di avere un confronto periodico (e privilegiato) con l’Amministrazione Regionale e gli altri partecipanti a tale organismo.
L’Osservatorio è stato quindi uno spazio di confronto e riflessione, un luogo a disposizione per consentire a tutti di mettere reciprocamente a fattor comune esperienze e problemi, idee e dati.
Nel corso delle riunioni che si sono svolte, il confronto è stato spesso serrato, perché ogni partecipante ha richiamato l’attenzione dell’assemblea sul punto di vista dell’organismo che egli rappresentava. Questa condizione, a nostro parere, rappresenta il vero punto di forza di tale organismo, perché è importante che tutti gli attori del ciclo integrato dei rifiuti si siedano allo stesso tavolo e, periodicamente, si parlino in maniera aperta.
Nel futuro, questa proficua integrazione di esperienze dovrà essere rafforzata al fine di trarne ulteriori vantaggi e consentire all’Osservatorio di elaborare autonome iniziative da proporre all’attenzione pubblica.
Organismo solo consultivo, l’Osservatorio ha affrontato numerosissimi temi sia di macro che di microanalisi, con l’obiettivo di esprimere pareri o, in alcuni casi, individuare soluzioni percorribili e concrete. La diversa scala dei problemi affrontati ha spesso rappresentato una vera sfida ed è stata di stimolo per ampliare ed arricchire la visione che ciascuno di noi aveva delle tematiche concernenti la gestione dei rifiuti.
Il limite dell’esperienza è consistito nella difficoltà, al rientro nei propri uffici e amministrazioni di appartenenza, di condividere quanto appreso, e le suggestioni ricevute, con i colleghi responsabili della gestione dei rifiuti negli altri comprensori da noi rappresentati.
I problemi legati alla quotidianità e il tempo necessario alla loro risoluzione, uniti al fatto di avere la responsabilità di diversi ambiti tecnici (servizio idrico integrato, ambiente, ecc.) e non solo della gestione dei rifiuti, hanno ostacolato la condivisione con tali colleghi delle problematiche affrontate nelle riunioni.
Quale il futuro di tale organismo per noi rappresentanti tecnici delle Comunità Montane e del Comune di Aosta? Secondo chi scrive, al fine di superare i limiti sopra indicati, potrebbe essere utile predisporre un documento di sintesi degli argomenti trattati – limitatamente a quelli di maggior interesse per i subATO ed il Comune di Aosta– e farsi carico di raccogliere presso i nostri colleghi, prima di ogni riunione, eventuali problemi/argomenti da “mettere sul tavolo”.
Analogamente, sarebbe importante incontrare i componenti di omologhi Osservatori di altre regioni per un utile condivisione dei problemi e dei metodi di lavoro.
Ci aspettano sfide importanti connesse ai nuovi scenari relativi allo smaltimento finale, che imporranno non solo nuove soluzioni tecniche ma anche scelte organizzative e sarà importante farsi trovare preparati all’appuntamento.