Osservatorio rifiuti
La procedura per la realizzazione di elettrodotti e gli interventi di ottimizzazione paesaggistica ed ambientale promossi a decorrere dalla legge regionale n. 32/2006.
ELETTRODOTTI A BASSA E MEDIA TENSIONE
di STEFANIA ROLLANDOZ
Funzionario Direzione Ambiente
La legge regionale  15 dicembre 2006, n. 32

La presenza di linee elettriche da de­cenni fa parte del paesaggio ed è per questo che programmare un ordinato sviluppo ed una corretta localizza­zione di tali opere di urbanizzazione primaria ai fini ambientali e di tutela sanitaria risulta di fondamentale rile­vanza. E’ principalmente per questo motivo che la Regione ha approvato la legge regionale 15 dicembre 2006, n. 32 “Disposizioni in materia di elettrodotti”, entrata in vigore il 29 dicembre 2006, disciplinando l’eser­cizio delle funzioni amministrative in materia di linee elettriche, sottosta­zioni e cabine di trasformazione per il trasporto, la trasformazione e la di­stribuzione di energia elettrica, e gli elettrodotti in generale.
In particolare sono state regolamen­tate le funzioni concernenti l’auto­rizzazione alla costruzione e all’esercizio di elettrodotti con tensione nominale non superiore a 150 kilo­volt (kV), in armonia con i principi di cui alla legge 22 febbraio 2001, n. 36 (Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magne­tici ed elettromagnetici), e nel rispet­to di quanto stabilito dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 luglio 2003 (Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la pro­tezione della popolazione dalle espo­sizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti.
La necessità per la Regione di dotarsi di una propria legislazione in mate­ria di elettrodotti si è fondata princi­palmente sull’esigenza di fare ordine rispetto ad un quadro normativo che appariva alquanto disorganico.
La costruzione e l’esercizio di elettro­dotti sono, infatti, disciplinati dal re­gio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775 (Testo unico delle disposizioni di leg­ge sulle acque e impianti elettrici), dal relativo regolamento attuativo, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 21 giugno 1968, n. 1062. Successivamente, sono inter­venute nella materia la legge di na­zionalizzazione dell’energia elettrica (n. 1643 del 1962, recante “Istituzio­ne dell’Ente nazionale per l’energia elettrica e trasferimento ad esso delle imprese esercenti le industrie elettri­che”), le disposizioni in tema di pri­vatizzazioni, tra le quali, in particola­re, il decreto-legge 11 luglio 1992, n. 333 (Misure urgenti per il risanamen­to della finanza pubblica), converti­to, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 1992, n. 359, che ha disposto la privatizzazione di IRI, di ENI, di INA e di ENEL.
Tuttavia, il decreto attuativo che in forza delle previsioni contenute in tale legge avrebbe dovuto essere adottato, anche al fine di rispettare i principi generali della legislazione vigente in materia, in primis, il r.d. 1775/1933, non è mai stato emanato. Analogamente, non è stato emanato il regolamento attuativo previsto dal­la legge 22 febbraio 2001, n. 36 (Legge quadro sulla protezione dalle espo­sizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici), che dovrebbe provvedere alla semplificazione ed al riordino delle disposizioni vigenti, con particolare riguardo a quelle con­tenute nel r.d. 1775/1933.
Comune di Saint-Nicolas: intervento di interramento di elettrodotti di media tensione (approvato anno 2008).Ad oggi, accanto al regio decreto 1775/1933 e al d.P.R. 1062/1968 esi­stono numerose altre disposizioni di settore, tra cui anche il regolamento approvato con decreto del Presiden­te del Consiglio dei ministri in data 8 luglio 2003, il quale, in attuazione di quanto stabilito dalla già citata legge 36/2001, fissa i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità per la protezione della po­polazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete.
In considerazione del descritto qua­dro normativo statale, la legge regio­nale n. 32/2006, allora, attualmente abrogata e sostituita dalla legge re­gionale n. 8/2011, intendeva, quindi, dettare, nell’ambito delle competenze spettanti alla Regione, una disciplina relativamente all’esercizio delle fun­zioni amministrative in materia di elettrodotti, a tutela e salvaguardia dell’ambiente, nonché stabilire alcuni principi di semplificazione e di tra­sparenza dell’azione amministrativa.

Il procedimento autorizzativo in materia di elettrodotti di cui alla legge regionale 28 aprile 2011, n. 8

Un'altra immagine di Comune di Saint-Nicolas: intervento di interramento di elettrodotti di media tensione (approvato anno 2008).
Facendo seguito all’entrata in vigore della legge regionale 28 aprile 2011, n. 8 “Nuove disposizioni in materia di elettrodotti. Abrogazione della legge regionale 15 dicembre 2006, n. 32” decorrente dalla data di pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione n. 20 in data 17 maggio 2011, il procedimento amministrativo per il rilascio delle autorizzazioni alla co­struzione e all’esercizio di elettrodot­ti per il trasporto, la trasformazione e la distribuzione di energia elettrica di tensione nominale di esercizio non superiore a 150 kV, compresa la rea­lizzazione di opere accessorie, non­ché le variazioni delle caratteristiche elettriche o del tracciato di elettrodot­ti esistenti, è stato semplificato al fine di rispondere all’esigenza di adegua­re la normativa regionale esistente ai principi di semplificazione, buon an­damento e trasparenza dei procedi­menti amministrativi enunciati dalla normativa nazionale e regionale in materia.
Il nuovo testo normativo ha introdot­to, pertanto, alcune forme di sempli­ficazione consistenti nella riduzione dei termini per la conclusione del procedimento, nella possibilità di presentazione di un’istanza sempli­ficata, nell’individuazione, per la re­alizzazione di determinati interven­ti, di una semplice segnalazione di inizio lavori e nella definizione della procedura di collaudo, nel rispetto dei principi fondamentali posti dal legislatore statale a tutela e salva­guardia dell’ambiente.
Comune di Hône: intervento di interramento di elettrodotti di media tensione (2004) - prima.Nell’ambito della revisione della nor­mativa regionale, al fine di ottempe­rare alle disposizioni concernenti il collaudo degli elettrodotti di cui al decreto ministeriale n. 449/1988, la legge regionale 8/2011 ha discipli­nato in particolare la procedura del collaudo degli elettrodotti di media tensione, demandando alla Giunta regionale l’approvazione di ulteriori adempimenti, recepiti nella delibe­razione n. 2082 in data 2 novembre 2012, recante “Approvazione degli adempimenti e degli aspetti procedi­mentali inerenti alle disposizioni in materia di elettrodotti, in attuazione delle disposizioni di cui all’artico­lo 21 della legge regionale 28 aprile 2011, n. 8”.
Comune di Hône: intervento di interramento di elettrodotti di media tensione (2004) - dopo.Gli uffici regionali competenti hanno inoltre provveduto a predisporre i principali modelli necessari per l’ottenimento delle autorizzazioni alla costruzione e all’esercizio di elettro­dotti, approvati con provvedimento dirigenziale n. 5069 in data 21 no­vembre 2012, nonché a determinare i costi e le tariffe spettanti ai collauda­tori, così come approvati con provve­dimento dirigenziale n. 467 in data 11 febbraio 2013, documenti scaricabili dal sito istituzionale della Regione.
L’Amministrazione regionale, al fine dell’affidamento delle procedure di collaudo degli elettrodotti, in data 20 febbraio 2013 ha pubblicato, sul sito istituzionale della Regione, un ”Av­viso pubblico per la formazione dell’elenco aperto dei professionisti esterni per l’eventuale affidamento di incarichi attinenti all’architettura e all’ingegneria per il collaudo degli elettrodotti, ai sensi della legge regionale 28 aprile 2011, n. 8, aventi importo inferiore a euro 40.000” al fine di avviare tali procedure agli elettrodotti realizzati ed in esercizio provvisorio.
Tutte le linee elettriche di media ten­sione autorizzate ed eseguite conflu­iscono nel catasto degli elettrodotti istituito con la normativa regionale; i dati e i tracciati delle linee vengo­no periodicamente inseriti nel pro­gramma cartografico istituto presso l’Assessorato al fine di monitorare la rete di trasporto di energia elettrica di media tensione e sono consultabili da parte degli Enti locali sul portale regionale.

La realizzazione di interventi di ottimizzazione paesaggistica e ambientale

Elettrodotto a 15 kV in località Trepont, in comune di Villeneuve.La legge regionale 32/2006, prima, e la legge regionale 8/2011, ora, de­dicano due articoli distinti agli interventi riguardanti la realizzazione o il rifacimento degli elettrodotti ponen­do particolare attenzione alla salva­guardia ed al rispetto dell’ambiente.
In tale prospettiva, ottimizzare dal punto di vista paesaggistico ed am­bientale la presenza di elettrodotti di media e di bassa tensione, i rifa­cimenti o le nuove realizzazioni, ha implicazioni con la tutela sanitaria della popolazione e dell’ambiente, sia attraverso la prevenzione e la sal­vaguardia della cittadinanza dall’im­patto dei campi elettrici e magnetici generati dagli elettrodotti, sia attra­verso l’ordinato sviluppo e la com­patibilità paesaggistica in conformità alla pianificazione territoriale ed ur­banistica.
L’articolo 3 della legge regionale ha consentito, e consente tutt’oggi, alla Regione di promuovere, mediante ac­cordi di programma, ovvero median­te la stipulazione di convenzioni con i gestori o altri soggetti interessati, l’ot­timizzazione paesaggistica e ambien­tale di progetti per la realizzazione ed il rifacimento degli elettrodotti di bassa e di media tensione, che meglio si addicono alla realtà territoriale e paesaggistica valdostana.
L’ottimizzazione paesaggistica ed ambientale deve poter essere valuta­ta in base al rispetto di una serie di obiettivi, tra cui: il coordinamento e la compatibilità delle scelte proget­tuali relative alle opere autorizzate ai sensi della legge sia con le destina­zioni urbanistiche in vigore, sia con il complessivo assetto derivante dagli atti di pianificazione territoriale, am­bientale e paesaggistica; la mitiga­zione dell’impatto visivo e degli elementi di contrasto degli elettrodotti progettati e dei rispettivi tracciati in rapporto ai valori e alle funzioni pro­prie del contesto interessato; la scelta di tecnologie atte a ridurre l’impatto rispetto alle riconosciute esigenze di salvaguardia e di valorizzazione am­bientale.
L’articolo 4 della citata legge, invece, stabilisce che è compito della Regio­ne, nell’ambito della legge regiona­le 1/2004, predisporre piani per la riqualificazione ambientale di aree interessate dall’attraversamento di elettrodotti che prevedano l’interra­mento dei cavi o di porzioni di essi o la loro dislocazione. Al momento tale disposizione non ha trovato applica­zione per la mancanza delle risorse necessarie, mentre è stata data appli­cazione alle disposizioni dell’articolo 3, con il coinvolgimento degli Enti lo­cali e con la condivisione dei soggetti gestori della rete elettrica.
La Regione, a partire dal 2007, ha ap­provato il finanziamento di interven­ti consistenti nello smantellamento, nell’interramento e nella razionaliz­zazione delle linee elettriche ai fini del ripristino ambientale; di seguito si riportano gli interventi di ottimiz­zazione paesaggistica ed ambientale che hanno beneficiato di tali finanziamenti, ad oggi sospesi.

 
Indagine effettuata in merito alle esigenze di finanziamenti per la realizzazione di interventi di ottimizzazione paesaggistica ed ambientale
 
Facendo seguito ad un’indagine svolta da parte degli uffici della Direzione ambiente nel febbraio-marzo 2010 presso gli Enti locali valdostani e i principali soggetti gestori di linee elettriche, finalizzata ad identificare le esigenze degli stessi e a consentire una pianificazione degli interventi, l’Amministrazione regionale ha registrato un forte interesse per quanto concerne la realizzazione di interventi di ottimizzazione paesaggistica e ambientale per il rifacimento di elettrodotti.
In particolare si è registrato un orientamento verso specifiche aree del territorio, quali i centri abitati ed i centri storici, nei quali sono presenti impianti e linee aeree di bassa e di media tensione che impattano fortemente sul paesaggio del contesto. L’indagine ha permesso di stimare una prima proposta di interventi i cui costi di realizzazione ammontano ad oltre venti milioni di euro.


   
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