La gestione dei rifiuti urbani è un problema in cerca di soluzioni innovative e concrete che si basino su sistemi di gestione di tipo integrato, ove vengano considerate congiuntamente le problematiche di riduzione, raccolta, riciclo e smaltimento. Il sistema di raccolta è il punto nodale della gestione integrata in quanto reale anello di congiunzione tra gestore del servizio e Cittadini e principale sistema di azione sul territorio, per una corretta generazione dei flussi. I Rifiuti Urbani (RU) sono composti dai rifiuti domestici provenienti dalle abitazioni, dai rifiuti assimilabili agli urbani non pericolosi, provenienti da locali non adibiti ad abitazione, e dai rifiuti vegetali prodotti da aree verdi e cimiteriali. La produzione quantitativa totale di RU dipende da alcune variabili locali di carattere socio-economico (reddito medio o PIL, consumi, caratteristiche produttive dell’area, turismo, etc.) e in parte dal sistema adottato per l’intercettazione dei rifiuti. La produzione complessiva di rifiuti urbani, espressa come produzione pro-capite annuale o giornaliera, rappresenta un importante indicatore di sostenibilità ambientale e un’attenta analisi del suo andamento nel tempo o della sua consistenza in diverse aree del territorio, rappresenta un essenziale strumento per monitorare l’efficacia di politiche di riduzione o l’effetto di alcune variabili socio-geo-economiche.
La raccolta differenziata (RD) rappresenta uno strumento indispensabile per gestire i rifiuti in modo ambientalmente ed economicamente sostenibile. La raccolta differenziata si compone di diverse frazioni merceologiche, che vengono intercettate separatamente. Esse sono riconducibili a 2 macro-categorie merceologiche:
• frazioni principali: organico, carta e cartone, imballaggi in plastica, vetro, metalli, legno, verde e ingombranti;
• frazioni secondarie o altre frazioni: accumulatori, batterie esauste, toner, farmaci scaduti, pneumatici, prodotti etichettati “T o F”, stracci o indumenti, rifiuti elettrici ed elettronici, etc.
In Valle d’Aosta le principali frazioni intercettate come raccolta differenziata sono le cosiddette “frazioni secche” (carta, vetro, plastica e metalli), mentre non è ancora prevista l’intercettazione di “frazioni umide”, quali gli scarti della preparazione e del consumo dei pasti, poiché attualmente si sta agendo sulla prevenzione mediante la promozione del compostaggio domestico e di prossimità. A queste si sommano i rifiuti indifferenziati composti da quelle frazioni che non possono essere riciclate e dai materiali sporchi. I rifiuti provenienti dalla pulizia e dalla manutenzione di strade poste al di fuori delle zone urbane risultano esclusi dal conteggio dei rifiuti indifferenziati per un accordo esistente tra Regione Valle d’Aosta ed ISPRA, motivato dalla consistenza prevalente dello spazzamento in sabbia, sparsa sulla sede stradale nei mesi invernali, per garantire la sicurezza nella circolazione. Nell’aprile 2009 è stato istituito l’Osservatorio Regionale Rifiuti della Valle d’Aosta (ORR-VDA), completando quindi la rete degli Osservatori del nord Italia e dotando un territorio con caratteristiche ambientali, geografiche e socio-economiche molto peculiari di un nuovo strumento per affrontare la complessa tematica della gestione integrata dei rifiuti urbani. La costituzione dell’ORR-VDA discende dalla legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 “Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti”, la quale detta norme in materia di gestione di rifiuti e di promozione dei livelli di qualità della vita umana che assicurino la salvaguardia ed il miglioramento delle condizioni dell'ambiente e l'utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali, nel rispetto delle disposizioni vigenti.
Il “Rapporto sulla gestione dei rifiuti – dati 2010”, a cura dell’Osservatorio Regionale Rifiuti, è una pubblicazione che ha per obiettivo la sistematizzazione dei dati sulla gestione dei rifiuti urbani, al fine di renderli disponibili agli operatori del settore, quale base su cui impostare e verificare gli effetti delle politiche ambientali per la gestione dei rifiuti. Questa edizione del rapporto presenta i risultati gestionali negli anni 2009–2010, anni che si possono considerare come di “transizione” in quanto in essi sono in corso di avvio le politiche gestionali legate all’applicazione dei nuovi piani di Sub ATO, di cui qui si presentano in sintesi i contenuti in un capitolo dedicato. La produzione complessiva di rifiuti urbani nel 2010 si è attestata a 76.973 tonnellate, con un incremento dell’1% rispetto all’anno precedente come valore assoluto e dello 0,8% sul pro capite, che è passato da 596 kg/abitante anno nel 2009 a 601 kg/abitante anno nel 2010. La raccolta differenziata complessiva si è attestata in valore assoluto a 32.038 tonnellate nel 2010, contro alle 31.042 tonnellate del 2009, e quindi ha raggiunto percentualmente, a livello regionale, il 41,6 %, rispetto al 40,8% del 2009, con un aumento di 3,2 punti percentuali in valore assoluto nel periodo considerato. Questo dato è di assoluto rilievo poiché mostra come l’incremento dei rifiuti registrato nel biennio 2009-10 sia interamente assorbito dall’aumento delle raccolte differenziate.
Soffermandosi sugli andamenti delle singole frazioni differenziate si evidenziano lievi fluttuazioni verificatesi nell’intercettazione delle frazioni secche quali carta (+1,8 %), vetro (+1,3 %), imballaggi in plastica (-2%). Stazionaria nel complesso anche la situazione del legno, che registra un +23% per i quantitativi inviati a compostaggio ed un –22% per i quantitativi inviati a recupero (per la produzione di bancali, truciolato, ecc.), così come quella delle “Altre frazioni” (- 3,2 %), categoria nella quale ricadono diversi materiali intercettati presso i centri multi raccolta. Contestualmente all’andamento positivo delle raccolte differenziate si è assistito ad un decremento dei rifiuti indifferenziati, passati da 42.025 tonnellate nel 2009 a 41.714 tonnellate nel 2010, pari ad calo percentuale dello 0,7%, valore che riporta i quantitativi totali di rifiuti indifferenziati a livelli precedenti il 2008.
L’esistenza di consistenti flussi turistici, come già anticipato, ha rilevanti implicazioni sulla produzione complessiva di rifiuti di un determinato territorio e soprattutto sulla sua rappresentazione in termini di produzione pro-capite dei residenti, andando a causare una sovrastima della produzione di rifiuti a carico delle famiglie valdostane. Valutare l’effetto qualitativo e quantitativo dei flussi turistici sulla generazione di rifiuti urbani è un tema complesso, soprattutto nel caso della Valle d’Aosta, dove diversi flussi turistici si alternano e sovrappongono lungo tutto l’anno. L’ORR-VDA ha valutato che il turismo nel suo insieme ha comportato nel 2010 una produzione di circa 12.800 tonnellate di rifiuti, pari a circa il 17% del totale della produzione di RU.
Tutte le frazioni di rifiuto separate mediante raccolta differenziata sono attualmente conferite dai gestori dei servizi di raccolta presso il Centro regionale di trattamento dei rifiuti, che si trova in prossimità del sito che ospita la discarica di Brissogne. Tutti i rifiuti derivanti da raccolta differenziata e valorizzabili sono quindi conferiti obbligatoriamente dal soggetto incaricato della gestione del Centro regionale di trattamento dei rifiuti presso gli impianti individuati dai Consorzi di filiera aderenti al CONAI (Consorzio nazionale imballaggi), con cui la Regione ha sottoscritto apposite convenzioni. Per quanto attiene, quindi, il destino dei rifiuti urbani indifferenziati prodotti in Valle d’Aosta, essi vengono smaltiti nell’unico impianto di compattazione con annessa discarica controllata a Brissogne. In Valle d’Aosta, le discariche autorizzate allo smaltimento di rifiuti non pericolosi sono due: la discarica sita in località Ile Blonde, nel Comune di Brissogne, che riceve principalmente rifiuti urbani e assimilati agli urbani non pericolosi, e la discarica sita in località Valloille nel comune di Pontey, attiva dal 29 maggio 2006, che in base all’attuale autorizzazione può ricevere solo alcune tipologie di rifiuti speciali non pericolosi.
La Regione Valle d’Aosta ha organizzato nel 2010 e nel 2011 numerosi incontri pubblici ed un convegno per presentare il futuro sistema di smaltimento dei rifiuti indifferenziati basato sul processo di pirogassificazione. Il compostaggio è una tecnica attraverso la quale viene controllato, accelerato e migliorato il processo naturale a cui va incontro qualsiasi sostanza organica in natura, per effetto della degradazione microbica. Si tratta infatti di un processo aerobico di decomposizione biologica della sostanza organica che permette di ottenere un prodotto fertilizzante biologicamente stabile (compost o ammendante compostato verde), in cui la componente organica presenta un elevato grado di evoluzione. La Valeco S.p.A. produce ammendante compostato di qualità sottoponendo a processo aerobico i rifiuti verdi (erba, sfalci e ramaglie) che vengono conferiti in maniera differenziata dalle Comunità Montane presso il Centro regionale trattamento rifiuti di Brissogne (oggi Pontey). Le ramaglie vengono immesse in un trituratore che le sminuzza finemente, formando delle scaglie (in inglese, chips) dette anche “cippato”, che viene mescolato con l’erba e gli sfalci a disposizione, formando dei cumuli di rilevanti dimensioni nei quali ha luogo il processo di degradazione e la produzione di compost di qualità.
Il rapporto completo è scaricabile dal sito della Regione
www.regione.vda.it nella sezione dedicata all’ORR.