Durante le serate pubbliche organizzate dall’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente in occasione della Settimana Europea di Riduzione dei Rifiuti del 2009 in cui veniva presentata la pratica del compostaggio domestico sono venute dal pubblico molte domande sulla possibilità di tale pratica in condizioni climatiche particolari, come quelle degli abitati in alta quota o esposti prevalentemente a nord (Enver). Al fine di dare risposte a queste domande l’Assessorato, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) e l’Institut Agricole Régional (IAR) hanno deciso di condurre alcune attività sperimentali. L’assessorato ha, quindi, promosso il “Programma sperimentale di monitoraggio della qualità del compost prodotto in ambito domestico”.
Tale programma si prefigge di raggiungere due obiettivi principali:
• avere una serie di dati sperimentali (risultati analitici) che possano verificare la tesi per cui se si parte da materiali di base (scarti) ben selezionati e definiti e si seguono le regole fondamentali del processo di compostaggio, si ottiene un prodotto di qualità;
• poter dare delle indicazioni specifiche sui tempi di compostaggio e di raggiungimento dei diversi gradi di maturazione del compost nelle varie aree meteo-climatiche della nostra regione.
Attualmente, le istruzioni per i cittadini che vogliono impegnarsi in azioni di riduzione dei rifiuti mediante il compostaggio domestico degli scarti umidi e verdi sono raccolte nel “Manuale di compostaggio domestico”, a cura di ARPA, e scaricabile dal sito dell’Agenzia (http://www.arpa.vda.it). Al termine del programma, in base ai dati acquisiti, sarà anche possibile aggiornare e rendere ancora più circostanziate le informazioni di questo manuale.
Oltre ai tre enti promotori sono stati coinvolti nel progetto anche i Sotto- Ambiti Territoriali Ottimali per la gestione dei rifiuti (Sub – ATO) ossia le otto Comunità Montane presenti sul territorio regionale e il Comune di Aosta. Partecipa anche al progetto, su richiesta di ARPA, l’Istituto per le Piante da Legno e l'Ambiente di Torino1 (IPLA), in particolare per la valutazione del grado di maturazione del compost.
Il programma si articola in cinque fasi:
1. scelta dei siti di monitoraggio in base alla loro posizione geografica (bassa, media e alta valle e vallate laterali), all’esposizione solare (adret e envers) e all’altitudine;
2. individuazione delle famiglie disposte a partecipare al programma;
3. visita presso le famiglie interessate con consegna delle compostiere in comodato d’uso o verifica del sito di realizzazione del cumulo;
4. campionamento dei compost prodotti e analisi della qualità e del grado di maturazione degli stessi;
5. analisi dei risultati, conclusioni e implementazione/revisione del Manuale di compostaggio domestico.
La prima fase è stata attuata nel mese di giugno 2010 dall’ARPA e dall’IAR ed ha portato all’individuazione di 20 siti che, per caratteristiche di quota ed esposizione al sole, sono stati ritenuti rappresentativi delle varie aree meteo-climatiche della nostra regione. Sulla base di queste scelte la Regione ed i Sub- ATO hanno individuato le famiglie disposte a contribuire attivamente al programma. In totale partecipano al programma diciannove famiglie, di cui dodici gestiscono un processo di compostaggio in compostiera, mentre sette si sono rese disponibili ad effettuare il compostaggio in cumulo (in uno dei 20 siti prescelti non è stato possibile individuare nessuno disposto ad impegnarsi nel progetto). I siti individuati sono indicati nella tabella raffigurata in questa pagina.
Tra l’estate e l’autunno 2010 l’ARPA ha acquisito le compostiere ed ha effettuato le visite presso le singole famiglie al fine di presentare il progetto, dare le indicazioni necessarie all’attivazione e alla gestione del processo di compostaggio e consegnare le compostiere o verificare il sito di realizzazione del cumulo. A ciascuna famiglia è stato fornito il Manuale di compostaggio domestico, con la raccomandazione di seguirne fedelmente le indicazioni.
Nei sei mesi successivi, quindi, le famiglie partecipanti hanno utilizzato compostiere e cumulo per lo smaltimento dei rifiuti umidi domestici seguendo le indicazioni fornite sull’alternanza dei materiali da inserire e sulle necessarie operazioni di aerazione.
Nel mese di giugno 2011 i tecnici dell’Agenzia hanno effettuato un primo prelievo dei compost prodotti. A questa prima serie di prelievi seguiranno altri tre periodi di campionamento ed analisi, a distanza di cinquesei mesi l’uno dall’altro, per una durata totale del programma di circa due anni. Verranno, quindi, effettuate campagne di prelievo ed analisi a ottobre/ novembre 2011, maggio/giugno 2012 e ottobre/novembre 2012. Per ogni campione prelevato, al fine di valutare il grado di maturazione del compost, è prevista l’effettuazione da parte dell’IAR di un Saggio di fitotossicità secondo il metodo UNICHIM 10780, che prende in considerazione la germinazione e l’allungamento radicale del crescione (Lepidium sativum) seminato sul compost, mentre il laboratorio dell’IPLA di Torino valuterà l’Indice respirometrico statico (IRS). Questo indice si basa sulla misurazione della quantità di ossigeno consumata dal compost posto, per tre giorni, in un recipiente chiuso a temperatura, umidità e pressione costanti, senza insufflazione forzata di aria. Il consumo di ossigeno è direttamente collegato all’attività dei microorganismi presenti nel materiale e tale attività risulta via via minore per materiali che hanno raggiunto livelli di maturazione sempre più elevati, in cui la presenza di microorganismi cala.
Il laboratorio dell’ARPA, dal canto suo, effettuerà una caratterizzazione volta a definire la qualità chimico-fisica del compost in base a quanto previsto nell’Allegato 2 (Ammendanti) del Decreto Legislativo n. 75 del 29 aprile 2010, normativa specifica in materia di fertilizzanti. In particolare verranno eseguite le seguenti analisi: Umidità, pH, Azoto organico, Carbonio organico, Carbonio umico e fulvico, Piombo, Cadmio, Nichel, Zinco, Rame, Mercurio, Cromo esavalente, Tenore di materiali plastici, vetro e metalli (frazione di diametro maggiore o uguale 2 mm), Tenore di inerti litoidi (frazione di diametro maggiore o uguale 5 mm), contaminazione da Salmonella ed da Escherichia coli. I risultati ottenuti saranno confrontati con i requisiti minimi, definiti nello stesso Allegato 2 di cui sopra, per attribuire ad un materiale la classificazione di “Ammendante compostato” ossia compost di qualità.
Sui campioni prelevati a giugno 2011, essendo costituiti da materiale sottoposto a processo di compostaggio per soli sei mesi, si è stabilito di effettuare unicamente le valutazioni relative al livello di maturazione del compost, ossia il Saggio di fitotossicità e l’Indice respirometrico statico. Invece, i campioni prelevati nelle tre campagne successive saranno sottoposti anche alla valutazione della qualità chimico-fisica del compost.
Attualmente, sono già disponibili i dati relativi alla valutazione dell’Indice respirometrico statico effettuata dall’IPLA sulla prima serie di campioni (giugno 2011).
Da un loro esame iniziale, sembrano possibili due osservazioni:
• sei mesi di compostaggio, di cui tre in periodo invernale, sono troppo pochi per ottenere un discreto grado di maturazione, indipendentemente dalla posizione geografica e, di conseguenza, dalle condizioni meteo-climatiche;
• in particolare per le compostiere, la posizione geografica e/o la quota ossia condizioni climatiche meno favorevoli, non sembrerebbero essere fattori così limitanti per il normale svolgimento del processo di compostaggio ossia sembrerebbe possibile ottenere gradi di maturazione simili anche in condizioni geografiche diverse (“adret” sul fondovalle o alte valli laterali) purché sia garantito con un discreto grado di insolazione.
I dati relativi ai test di germinazione e sulle analisi di qualità dei compost, attualmente in corso, permetteranno ulteriori e più specifiche considerazioni sulle migliori modalità di conduzione del processo di compostaggio domestico nel nostro specifico territorio di montagna.
Note:
1 L’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente (I.P.L.A. S.p.a.) è una Società di cui sono azionisti la Regione Piemonte (maggioranza), la Regione Autonoma Valle d’Aosta e il Comune di Torino: esso ricopre il ruolo di struttura tecnica di riferimento per lo sviluppo di azioni innovative e per il supporto alle politiche nel campo forestale, ambientale e in quello delle risorse energetiche.