Vollein

Vollein: tra geologia, arte rupestre e cultura neolitica

 

 

Il geosito di Vollein (Quart) racchiude su una superficie limitata diversi aspetti geologici, geomorfologici e culturali di assoluto rilievo. In particolare, sono evidenti le tracce del modellamento glaciale, associate ad un grande fenomeno franoso che interessa tutto il versante meridionale del monte Croix de Fana, dalla sua sommità fino all’asse della Dora Baltea.Nella zona situata a SW rispetto all'abitato di Vollein è visitabile un geosito che in tempi geologici ha subito essenzialmente due fenomeni di cui oggi osserviamo le manifestazioni.
Il primo, legato alle grandi glaciazioni del passato, lasciò qui evidenti tracce di morfologia glaciale, tra cui il dosso montonato, caratterizzato dalle sue strie e dalla sua forma tipica, e i massi erratici, blocchi rocciosi trasportati dal ghiacciaio e qui depositati in fase di ritiro.
Il secondo fenomeno si è con ogni probabilità imposto solo in un tempo successivo, ed è noto presso la comunità scientifica come Deformazione Gravitativa Profonda di Versante; in pratica, in presenza di determinate condizioni di instabilità (tuttora esistenti), il versante subisce un lieve e lentissimo scivolamento verso il basso causando spaccature nella roccia, evidenti deformazioni e profonde trincee.
In questo contesto, esemplare dal punto di vista geologico-geomorfologico, si affiancano aspetti culturali di notevole pregio, quali l'arte rupestre che qui trova espressione nelle incisioni a coppelle sulle rocce montonate, e la necropoli neolitica, una tra le più ricche e significative della Valle d'Aosta.
La visita al geosito offre inoltre una stupenda balconata sulla valle centrale. 



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