Il progetto LIFE GRAYMARBLE vuole migliorare lo stato di conservazione locale di due pesci d’acqua dolce in pericolo di estinzione in Italia, la trota marmorata (Salmo marmoratus) e il temolo adriatico (Thymallus aeliani).
L’area di progetto coincide con l’areale originario delle due specie all’interno del bacino idrografico della Dora Baltea, in Italia nord-occidentale, interessando le province della Città Metropolitana di Torino (Piemonte) e di Aosta (Valle d’Aosta).
La trota marmorata è inclusa nell’allegato II della Direttiva “Habitat” (92/43/CEE) ed è classificata in Italia, secondo i criteri IUCN, in pericolo critico di estinzione (Critically Endangered) (pagina IUCN relativa alla trota marmorata), con popolazioni in decremento presso l’intero areale di distribuzione.
Il temolo adriatico è stato riconosciuto quale specie indipendente solo di recente ed è stato immediatamente classificato, secondo i criteri IUCN, pericolo critico di estinzione (Critically Endangered) (pagina IUCN relativa al temolo adriatico), con pochissime popolazioni relitte presso l’intero areale originario di distribuzione.
Ricerche precedenti, condotte dal 2007 dai partner di progetto, hanno messo in evidenza il drammatico declino di questi due salmonidi nell’intero settore nord-occidentale della loro distribuzione, soprattutto per quanto riguarda il bacino idrografico della Dora Baltea, in particolare:
- La realizzazione di analisi genetiche su 200 riproduttori selvatici di trota marmorata ha restituito altissimi livelli di ibridazione (93%) con la trota fario atlantica (Salmo trutta). Inoltre, lungo 450 km di rete idrografica potenzialmente idonea ad ospitare questo endemismo, solo due popolazioni, in non oltre 20 km di fiume, sono risultate in possesso di un elevato grado di purezza, situazione che lascia bene sperare per il raggiungimento degli obiettivi di progetto;
- Per quanto riguarda il temolo adriatico, come riportato nell’ultimo aggiornamento della Lista Rossa IUCN, è considerato estinto presso la quasi totalità del suo areale originario, con l’eccezione di due sole popolazione residuali in Piemonte. Nel caso della fiume Dora Baltea sono ancora presenti diversi individui, distribuiti lungo un tratto fluviale non superiore i 20 km, ma la cui genetica deve ancora essere chiarita e definita.
AZIONI DI PROGETTO CHE VEDONO responsabile LA direzione flora e fauna del dipartimento risorse naturali e corpo forestale - assessorato agricoltura e risorse naturali
AZIONE C.5: Gestione delle specie alloctone interferenti
Le popolazioni delle specie target trota marmorata (Salmo marmoratus) e temolo adriatico (Thymallus thymallus) si presentano attualmente in drammatica contrazione e prossime all’estinzione locale, soprattutto nelle Alpi Occidentali. Studi pregressi e recenti progetti LIFE hanno di recente documentato la situazione dell’area. Nel bacino della Dora Baltea un importante fattore di minaccia per queste specie riguarda la presenza capillare sul territorio di salmonidi alloctoni, introdotti per la pesca sportiva, in particolare la trota fario, specie interfeconda con la trota marmorata e causa di introgressione genetica (ibridazione). Tale minaccia sta portando alla scomparsa la quasi totalità delle popolazioni native di marmorata. Il temolo adriatico è invece minacciato dall’introgressione genetica causata dall’introduzione di ceppi d'oltralpe (danubiani e atlantici). A questo scenario si aggiunge la sovrapposizione delle nicchie trofiche e la predazione esercitata da questi ceppi alloctoni (spesso immessi allo stadio adulto) sugli avannotti delle popolazioni autoctone residue. L’azione è propedeutica all’attività di reintroduzione e risulta un’attività dimostrativa essenziale per impostare la gestione del patrimonio ittico e della gestione alieutica per poterla replicare in altre aree.
L’azione C5 vede due concrete sotto-azioni:
C5.a - Rimozione delle specie alloctone interferenti
Azione preparatoria, necessaria in vista delle reintroduzioni in natura delle specie target per: ragioni genetiche (introgressione) e per ragioni ecologiche (es. predazione, competizione).
C5.b Blocco di immissioni di trota fario e temolo alloctoni
Azione necessaria al conseguimento degli obiettivi dell’azione C5, in quanto l’introduzione di specie alloctone interferenti è assolutamente incompatibile con gli obiettivi di conservazione del progetto. In tutte le aree di progetto avverrà il blocco di tali immissioni, mentre al di fuori di queste le amministrazioni preposte alla gestione (partner di progetto) opteranno per scelte gestionali a norma di legge (Decreto 2 Aprile 2020, Art. 3 “Criteri per l’immissione in natura di specie non autoctone”, e ai sensi dell’art. 12, c.1, del DPR n. 357 del 1997), purché in linea con gli obiettivi di progetto e la salvaguardia delle specie target. Il blocco delle immissioni segue l’esempio positivo di altre realtà internazionali che, grazie a un’inversione di tendenza nella gestione della pesca sportiva, hanno ottenuto, sul medio-lungo periodo, buoni risultati nella salvaguardia di salmonidi del bacino adriatico.
AZIONE E.3: Coinvolgimento stakeholder, disseminazione ad ampio raggio e creazione gruppo pescatori esperti
L’azione E3 è successiva all'azione E1 (programma di divulgazione) e promuove la partecipazione attiva di stakeholder e target groups di progetto per garantire la condivisione e l’applicabilità delle azioni progettuali.
L’azione E3 vede si divide nelle 3 seguenti sotto-azioni:
E3-a. COINVOLGIMENTO STAKEHOLDER
Questa attività verrà promossa attraverso la realizzazione di un incontro plenario di presentazione progetto, vari incontri tematici, un incontro tecnico ed una giornata divulgativa.
E3-b. COINVOLGIMENTO TARGET GROUP E DISSEMINAZIONE AD AMPIO RAGGIO
Questa azione verrà espletata attraverso i comunicati stampa, l'organizzazione dei convegni finali di progetto, la comunicazione delle informazioni sui social media, l'educazione ambientale nelle scuole e la raccolta dei dati attraverso il coinvolgimento dei pescatori e degli appassionati.
E3-c. GRUPPO DI PESCATORI FORMATI
Si vuole formare e selezionare un gruppo di pescatori che, coordinati dai partner, collaborino volontariamente ad alcune attività pratiche di progetto, quali l'eradicazione delle specie alloctone nei siti di progetto ed il supporto agli enti preposti alla sorveglianza dei siti di progetto (aree nursery o di reintroduzione) in cui vigerà divieto di pesca o la pesca “No-kill”.