Assistenza materno-infantile

La particolare conformazione geografica della Valle d’Aosta, vista la presenza di zone rurali e montane distanti tra loro e dall’Ospedale, ha sempre condizionato le scelte politiche in campo sanitario.

Nel capoluogo risiede circa il 28% della popolazione totale e, unendo anche i comuni della cintura di Aosta, la percentuale si avvicina alla metà della popolazione regionale. 

La regione ha un unico Ospedale in Aosta e 23 tra consultori e sedi distrettuali, dislocati su tutto il territorio regionale.

Considerata tale situazione geografica appare evidente come l’integrazione Ospedale-territorio sia particolarmente importante e quali sforzi siano stati compiuti in questo senso per garantire a tutti i cittadini pari opportunità di assistenza. 

Relativamente al settore materno-infantile, il primo momento di integrazione tra ospedale e territorio è stata la creazione nel 1982, presso l’Ospedale regionale, di un servizio di “coordinamento” per assicurare a tutti i neonati a rischio un corretto follow-up. Il servizio ha progressivamente ampliato le sue funzioni occupandosi anche di bimbi ricoverati con problemi sociali e sanitari.

Nel 1996-97 è nato il primo gruppo di lavoro riconosciuto a livello regionale e aziendale, per la promozione e il sostegno dell’allattamento al seno costituito da operatori del territorio e dell’ospedale.

Nel 1998–99 la Regione ha sostenuto i primi corsi OMS di 18 ore per la formazione degli operatori, sia del territorio sia dell’ospedale, che si occupavano della diade madre bambino.

Nel 2000 il nido è stato ristrutturato in modo tale da disporre di un ingresso esterno per il binomio madre-neonato dimessi che avessero problemi legati all’allattamento, ed è stata inoltre prevista la presenza all’interno del reparto di una figura professionale diplomata come consulente (IBCLC) per l’allattamento al seno dal “International Board of Lactation Consultant Examiners”.

Sempre nel 2000, nell’ambito delle indicazioni dell’O.M.S. per la promozione dell’allattamento al seno, è stato organizzato il rooming-in (già adottato a livello sperimentale per le ore notturne e da anni funzionante per le ore diurne), effettuato 24 ore su 24 per tutti i neonati fisiologici come metodologia di assistenza per l’umanizzazione dell’evento parto e per favorire la migliore relazione possibile madre-neonato. Contestualmente il personale di assistenza è stato invitato ad adoperare le linee guida indicate dall’O.M.S. con i “dieci passi” per favorire l’allattamento al seno.

 

Il Piano socio-sanitario 2002-2004 ha evidenziato la necessità di garantire un’adeguata offerta di interventi e servizi a favore della coppia relativi alla gravidanza, al parto e alla prima infanzia. Ha stabilito in particolare che in ambito ospedaliero deve essere concentrata l’attività connessa alla nascita, potenziando invece il territorio di tutte le attività di prevenzione e cura oltre ad ogni altra possibile forma di integrazione.

In questo contesto assume una particolare importanza il ruolo del Dipartimento materno-infantile che deve quindi avere una posizione centrale sul piano organizzativo, quale entità tecnico funzionale che attiva azioni mirate al soddisfacimento dei bisogni della popolazione dell’area materno infantile. Il compito del Dipartimento è quello di elaborare protocolli operativi coordinando le prestazioni di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione sia a livello territoriale, sia a livello ospedaliero garantendo:

·       la tutela della salute della donna in tutte le fasi e ambienti di vita;

·       la tutela della procreazione e della maternità/paternità responsabile;

·       la tutela della salute dei minori fino al raggiungimento dell’età adulta con particolare attenzione al minore disabile e ai soggetti socialmente deboli.

L’istituzione del Dipartimento ha come obiettivo l’ottimizzazione delle risorse umane e organizzative delle varie componenti dipartimentali al fine di rendere il loro operato più efficiente coordinando le varie attività di degenza, ambulatoriali e sul territorio.

Il Dipartimento collega le strutture ospedaliere di ostetricia e ginecologia e di pediatria e neonatologia, i servizi territoriali ostetrico-ginecologici e pediatrici ed i servizi sociali territoriali, la neuropsichiatria infantile ospedaliera e territoriale ed i pediatri di libera scelta.

E’ un tipico dipartimento di raccordo fra ospedale e territorio, atto a garantire ai pazienti la migliore continuità assistenziale. Deve realizzare l’integrazione fra strutture sanitarie ospedaliere e territoriali, superando lo scollamento e la sovrapposizione di interventi, avendo sempre come fine il benessere della popolazione materno-infantile, deve inoltre elaborare obiettivi specialistici ed organizzarli secondo una scelta di priorità. In quest’ottica il Dipartimento assume la logica di area funzionale e rappresenta un modello efficace di raccolta e sinergia delle forze.

 

L’allattamento al seno è uno degli obiettivi principali perseguiti negli ultimi anni, ed è per questo che nel mese di giugno 2005 è stato siglato un protocollo d’intesa tra la Regione e il Comitato italiano per l’UNICEF – Onlus per la protezione, la promozione ed il sostegno dell’allattamento al seno e per la candidatura della Valle d’Aosta a “Regione impegnata per la promozione degli Ospedali Amici dei Bambini”. Tale protocollo è stato applicato dal Dipartimento materno-infantile al fine di migliorare le competenze, l’integrazione e l’organizzazione degli operatori sanitari che svolgono attività di sostegno dell’allattamento al seno in tutto il percorso nascita e favorire la creazione di un “Ospedale amico dei bambini” e di strutture territoriali “amiche dei bambini”.

L’integrazione ospedale e territorio è ormai avviata e garantisce il sostegno all’allattamento.

I corsi pre parto, organizzati su tutto il territorio, pongono grande attenzione all’informazione ai futuri genitori sull’importanza dell’allattamento al seno.

Durante il ricovero il personale del nido è a disposizione delle madri 24 ore su 24; dopo la dimissione il sostegno alle madri è garantito dal consultorio.

La procedura in uso da diversi anni prevede che ogni donna alla dimissione venga informata sulla disponibilità e gli orari dei consultori familiari dei vari distretti.

 I consultori (ostetriche e assistenti sanitarie) sono informati, da parte dell’ospedale, della dimissione della coppia madre e bambino.

Va segnalato come elemento di grande importanza, non così diffuso a livello nazionale, che le donne vengono contattate telefonicamente dagli operatori del territorio entro 24-48 ore dalla dimissione ed il primo controllo avviene entro 48-72 ore dalla dimissione stessa, ed in casi particolari gli operatori effettuano visite domiciliari.

E’ previsto inoltre un monitoraggio costante effettuato dalle strutture territoriale sulla prosecuzione dell’allattamento al seno esclusivo dopo la dimissione.

Una particolare attenzione, atta a favorire l’allattamento al seno, è posta anche ai neonati patologici mediante azioni quali la marsupioterapia e l’apertura del reparto di patologia neonatale con ingresso libero alla madre.

Nel reparto sono state inoltre attuate procedure mirate alla “care” del neonato patologico attraverso il contenimento con “nido” e procedure analgesiche nel caso di neonati intensivi. I locali sono inoltre attrezzati per consentire il rispetto del ritmo sonno-veglia tramite variazione dell’intensità dell’illuminazione. Il personale medico ed infermieristico è sensibilizzato nei confronti dell’inquinamento acustico attuando procedure di messa al minimo degli allarmi dei monitor e delle attrezzature elettroniche.

Oltre alle iniziative per la promozione dell’allattamento al seno, la Regione ha da sempre posto particolare attenzione al bambino, estesa anche all’accoglienza in Ospedale dei più grandi, in modo tale da rendere meno traumatico possibile il periodo del ricovero. Il reparto di pediatria dell’ospedale regionale è attualmente dotato di nove camere di degenza che consentono tutte l’accoglienza di un genitore. Inoltre nell’anno 2001 il reparto è stato decorato con disegni e colori che vivacizzano l’ambiente rendendolo più gradevole e raccolto.

Dal mese di luglio 2000 è in funzione, internamente al reparto, un ambiente denominato “L’isola che non c’è” specificatamente adibito ad attività di socializzazione, ludico ed artistico-espressive dei piccoli ricoverati.

 

Va inoltre sottolineato che negli ultimi anni l’Azienda USL della Valle d’Aosta ha promosso e realizzato numerosi programmi sia nell’ambito della prevenzione che della qualità dei servizi sanitari erogati ai minori e ai loro genitori.  In particolare possono essere segnalate le seguenti iniziative : 

Progetto Genitori Più

Campagna di comunicazione, rivolta alle giovani donne ed ai neo-genitori riguardante 7 azioni integrate di comprovata efficacia sui determinanti di salute e sui rischi prevalenti nei primi anni di vita del bambino. 

Promozione delle vaccinazioni raccomandate

Calendario delle vaccinazioni raccomandate, offerta attiva e gratuita per tutte le vaccinazioni in calendario, comprese la vaccinazione antipapillomavirus, antipneumococco e antimeningococco C.

Promozione di campagne per ridurre gli incidenti domestici

Campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta alle famiglie per ridurre i traumi da incidenti domestici. 

Progetto “Mamme Libere dal Fumo”

Campagna di informazione rivolta alle mamme sui danni del fumo sia attivo che passivo. 

Progetto “Nati per Leggere”

Promozione della lettura ad alta voce da parte di un adulto ai bambini in età prescolare (0-6 anni) con particolare attenzione alla lettura dialogica rivolta ai bambini (0-3 anni). 

Sorveglianza, Prevenzione e Cura dell’Obesità Infantile

Progetto di prevenzione dell’obesità infantile, realizzato mediante una collaborazione tra USL (Ospedale e Territorio) e Scuola. 

Screening Audiologico Neonatale

Identificazione e trattamento precoce dei deficit uditivi congeniti. 

Cure ostetriche prenatali e post natali nelle zone rurali

Campagna di informazione per i futuri genitori attraverso i Corsi di Preparazione al Parto.  

La condizione dei bambini disabili e delle loro famiglie

Follow-up del neonato prematuro

Screening Audiologico Neonatale

Definizione di Linee Guida Regionali per la presa in carico della paralisi cerebrale infantile

Interventi psicoeducativi per i disturbi dello spettro autistico

Protocollo collaborativo Scuola-USL nell’ambito dellaLegge Regionale sulla Dislessia

Sostegno psicologico alla famiglie bisognose

Attività definite dalla legge quadro sulla disabilità. 

Progetto Sorriso 

Presa in carico multidisciplinare dei minori abusati e delle loro famiglie.

Formazione del personale del Dipartimento Materno Infantile e dell’istituzione scolastica.  

 



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