AlpFoodway
Promuovere il Patrimonio Culturale Alpino attraverso la valorizzazione delle tradizioni alimentari per creare un forte elemento identitario condiviso lungo tutta la catena montuosa europea. Questo è lo scopo del progetto AlpFoodway, finanziato nell’ambito del Programma di cooperazione territoriale europeo - Spazio Alpino, che vede come capofila il Polo di Poschiavo tra i 14 partner coinvolti.
Si tratta di un progetto a cui lavoreranno per 3 anni (ottobre 2016 - ottobre 2019) 14 partner (CREPA – Centre régional d’études des populations alpines (CH), Regione Autonoma Valle d’Aosta (IT), Regione Lombardia (IT), Comunità Montana di Valle Camonica (IT), Trentino School of Management (IT), Associazione Dislivelli (IT), Kedge Business School (FR), Syndicat Mixte du Parc naturel régional du Massif des Bauges (FR), Agenzia di Sviluppo regionale della Primorska Settentrionale (SLO), Agenzia di Sviluppo regionale della Gorenjska Superiore (SLO), Centro di Ricerca dell’Accademia Slovenia di Scienza ed Arte (SLO), Dipartimento di Management Strategico, Marketing e Turismo dell’Università di Innsbruck (AT), Scuola Superiore di Scienze Applicate di Monaco di Baviera (DE) e 39 osservatori (tra cui la Convenzione delle Alpi, l’Ufficio della Cultura del Canton Grigioni, Grigioni Vacanze, Vallese Turismo, l’Associazione Patrimonio Culinario Svizzero, il Ministero per l’Alimentazione, l’Agricoltura e le Foreste della Baviera, la Chambre Valdôtaine per la Valle d’Aosta...) in 6 paesi a cavallo delle Alpi (Francia, Italia, Svizzera, Germania, Austria e Slovenia), con un budget di circa 2.500.000 euro.
“Foodway” sono pratiche socioeconomiche e culturali legate alla produzione e al consumo di cibo. Per le popolazioni alpine, il patrimonio alimentare rappresenta un forte elemento identitario che va oltre i prodotti, comprendendo paesaggi produttivi, saperi tradizionali legati a tecniche di produzione, abitudini di consumo, riti e la trasmissione di saggezze antiche. A causa dello spopolamento, dell’invecchiamento della popolazione e della globalizzazione, il Patrimonio Alimentare Alpino è a rischio di scomparsa. AlpFoodway creerà un modello di sviluppo sostenibile per aree alpine periferiche basato sulla conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale alimentare e sull’implementazione di strumenti di marketing e di governance innovativi.
Il progetto AlpFoodway svilupperà un Vision Paper e una Charta dei Valori del Patrimonio Alimentare Alpino, mapperà il patrimonio alimentare tradizionale, creerà un inventario online all’avanguardia, realizzerà corsi e moduli formativi e costruirà una piattaforma di scambi culturali basata su eventi e tour turistici. Del progetto beneficeranno le comunità di pratica, organizzazioni e professionisti dello sviluppo locale e del turismo, istituzioni culturali, autorità locali, regionali e nazionali. L’approccio del progetto è innovativo in quanto collega il patrimonio culturale alimentare con il marketing e la cultura del consumo e non considera le comunità locali come riceventi passivi di interventi dall’alto, ma supporta processi di mobilizzazione dal basso basati sul coinvolgimento attivo della popolazione.
Il progetto infine creerà le basi per iscrivere il Patrimonio Alimentare Alpino nella lista del Patrimonio Culturale Intangibile dell’UNESCO come quale “foodway” tradizionale.
MinerAlp
Trattasi di una proposta progettuale presentata nell’ambito del Programma di cooperazione Interreg VA Italia - Svizzera 2014/2020, della durata di 36 mesi, con capofila, per parte italiana, la Regione autonoma Valle d’Aosta, attraverso Il Dipartimento Soprintendenza per i beni e le attività culturali, e, per parte svizzera, l’Associazione Acqua Fregia di Sessa. I partner coinvolti sono, per parte italiana, il Parco Naturale Mont Avic, la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Brosso, l’Unione Montana dei Comuni della Valsesia, l’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Ossola e la Graniti e Marmi di Baveno Srl e, per parte svizzera, il Landschaftspark Binntal.
Il progetto verte sul geo-patrimonio e sul recupero della memoria, in una prospettiva transfrontaliera di uno sfruttamento della montagna avvenuto fin dall’antichità, oltre che sotto un profilo agro-silvo-pastorale, anche da un punto di vista minerario e mineralogico ora che, con la chiusura della maggior parte delle attività estrattive, rischia di venir meno la conoscenza e la consapevolezza di quello che fu il patrimonio geo-minerario delle Alpi e di come detto patrimonio abbia inciso nelle economie e nella trasformazione del territorio, in funzione di quelle che furono le necessità umane.
Parcours des patrimoines de passages en châteaux
Trattasi di una proposta progettuale presentata nell’ambito del piano territoriale (PITER) Parcours. Un Patrimoine, une identité, des parcous partagés all’interno del Programma di cooperazione Interreg VA Italia - Francia ALCOTRA 2014/2020, con capofila la Regione autonoma Valle d’Aosta, attraverso Il Dipartimento Soprintendenza per i beni e le attività culturali. I partner del progetto sono il Département de la Haute-Savoie, la Communauté de Communes Pays du Mont-Blanc e la Communauté de Communes Faucigny - Glières.
All’interno del concetto di “parcours” come percorsi storici in correlazione con ponti e castelli, da intendersi nel caso di specie oltre che come centri di potere anche come centri di controllo dei luoghi di passaggio e di gestione economica del territorio circostante, sono stati individuati per parte valdostana tre siti di intervento. Tali siti sono nell’ordine il Castello Sarriod de la Tour, con un’azione di riqualificazione degli spazi per un successivo riallestimento degli stessi, i ponti di Introd, il “Ponte nuovo” e il “Ponte vecchio”, con la creazione di un circuito fra i due funzionale alla valorizzazione e alla semi pedonalizzazione dell’area centrale del paese su cui insistono fra l’altro il castello, la chiesa parrocchiale e la Cascina L’Ola, e il sito preistorico di Bois de Montagnoulaz in località Plan du Bois nel Comune di Pré-Saint-Didier, con un intervento di riqualificazione e promozione dello stesso, anche in considerazione dell’attiguo tracciato della Strada romana delle Gallie nel tratto a salire verso il Colle del Piccolo San Bernardo.
PITEM Pa.C.E. Patrimoine, Culture, Economie
Il piano tematico (PITEM) Pa.C.E., presentato all’interno del programma di cooperazione Interreg VA Italia - Francia ALCOTRA 2014/2020, è composto da tre progetti tematici, dai titoli Salvaguardare, Far conoscere e Scoprire per Promuovere. La Soprintendenza per i beni e le attività culturali è Coordinatore del Piano e Capofila del progetto Scoprire per Promuovere. I partner del PITEM sono la Regione Piemonte, la Città metropolitana di Torino, la Fondazione Centro Conservazione Restauro La Venaria Reale, la Regione Liguria, la Ville de Nice, il Gip Fipan, i Départements Alpes de Haute-Provence, Savoie e Haute-Savoie.
La Strategia del Piano ha individuato la necessità di operare nell’ambito del patrimonio culturale materiale e immateriale dell’area Alcotra, quello meno conosciuto, attraverso la diffusione della conoscenza, la salvaguardia, la messa in sicurezza per darne l’accessibilità e la promozione. Nella fattispecie, il progetto Far conoscere promuove e sostiene la valorizzazione dei beni e delle attività culturali di particolare rilievo per favorire l’innalzamento culturale della cittadinanza, la preservazione dei beni, la conoscenza del territorio e il turismo dell’area Alcotra; le attività progettuali sono rivolte a favorire la valorizzazione del patrimonio di biblioteche, archivi, musei e centri culturali anche con la messa a disposizione di applicativi funzionali ed efficaci per la descrizione e la pubblicazione sul web delle informazioni e degli oggetti digitali.
L’obiettivo generale del progetto Salvaguardare consiste invece nel mettere in atto metodi e strategie condivisi sulla conservazione del patrimonio, tramite l’interazione tra i vari partner, sia attraverso lo scambio e l’armonizzazione di buone pratiche, sia tramite la creazione di strumenti di monitoraggio. Le azioni, realizzate nella prospettiva di accrescere la capacità di salvaguardia e di valorizzazione del patrimonio culturale del territorio Alcotra e di aumentarne così l’attrattività turistica, comprendono il censimento, gli studi scientifici, la diagnostica dei siti culturali interessati, con capitalizzazione dei risultati dei lavori e dei progetti transfrontalieri anteriori. Sono previsti anche lavori di restauro, di ristrutturazione, di riabilitazione, di messa in sicurezza e di accessibilità, in alcuni siti scelti, per renderli fruibili non solo dai turisti, ma anche dalla popolazione locale.
Infine, con il terzo progetto tematico, Scoprire per Promuovere, si interverrà per rendere fruibile il patrimonio meno conosciuto dell’area Alcotra, così da intercettare flussi turistici crescenti per una ricaduta economica sul territorio. A tal fine il progetto perseguirà un’accessibilità fisica dei luoghi e, al contempo, un’accessibilità alle conoscenze, attraverso il censimento dei circuiti esistenti, l’individuazione di analogie tematiche fra i siti, l’estrapolazione dei contenuti di progetti già conclusi o ancora in essere e la realizzazione di nuovi percorsi tematici, dalla Preistoria alla Resistenza al nazifascismo, passando per la romanità, il Medioevo, il sacro diffuso nelle valli, le fortificazioni, l’etnografia e gli ecomusei.