ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI
Il 2 gennaio 2015 è stata approvata la legge regionale n. 2/2015 che di fatto vieta la coltivazione di organismi geneticamente modificati. L’introduzione di un divieto generale di coltivazione di OGM su tutto il territorio regionale trova giustificazione nel fatto che, in considerazione del particolare assetto morfologico, idrogeologico e climatico del territorio, nonché la forte frammentazione, parcellizzazione della proprietà fondiaria e la capillare distribuzione degli apiari sul territorio regionale le cui api visitano migliaia di fiori per chilometro quadrato ogni giorno, svolgendo di fatto una impollinazione incrociata delle specie coltivate e spontanee, le misure di coesistenza non sarebbero state in grado di impedire la presenza involontaria di OGM nelle colture convenzionali e biologiche, con un conseguente alto pericolo di contaminazione e gravissimo danno all’ambiente, alle risorse naturali e alle coltivazioni.
Vale la pena ricordare che la legge regionale n. 2 del 20 gennaio 2015 è la prima e al momento unica legge in Italia che vieta la coltivazione OGM sul proprio territorio in maniera definitiva e su tutte le specie vegetali interessate.
L’esigenza di garantire l’integrità delle colture convenzionali è legata al fatto che le produzioni agricole locali, in modo particolare quelle oggetto di tutela a livello comunitario quali i prodotti DOP e BIO, sono state riconosciute tali poiché strettamente legate al territorio e alle materie prime del luogo, come nel caso del formaggio DOP Fontina, principale prodotto dell’economia agricola regionale. In ultimo, ma non per importanza, l’esistenza sul territorio regionale di numerose aree protette riconducibili alla Rete Natura 2000, riconosciute e tutelate a livello comunitario per l’elevato grado di biodiversità, comporta certamente la necessità di ridurre i rischi ambientali derivanti dalla coltivazione OGM. L’Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali, tramite i Servizi fitosanitari, è stato molto impegnato nell’eseguire monitoraggi e produrre i dati e tutta la documentazione necessaria a supporto della proposta di legge trasmessa agli uffici competenti del Ministero dello Sviluppo Economico alla Commissione Europea.