La Valle di GrandePietra era un luogo splendido. Il lungo fiume solcava ampie distese verdeggianti dove i bassi acquitrini presto lasciavano il posto a fertili campi, ondulate colline e dolci pendii, per poi diventare, quasi bruscamente, ripide pareti rocciose che si innalzavano sfiorando il cielo con cime perennemente innevate.
Questa Valle, abbracciata da montagne altissime e fitti boschi, prendeva il nome dal popolo che la abitava sin da tempi lontani: i GrandePietra.
Alti, possenti e robusti, i GrandePietra vivevano in pace e in perfetto equilibrio con la natura e i suoi ritmi. Avevano un certo debole per gli abiti decorati e gli ornamenti preziosi, ed erano famosi, inoltre, per la loro grande abilità nel gestire affari e commerci con altri popoli, sia vicini che assai lontani.
I più vicini e quasi “parenti” erano i GranLastra: un potente e ricchissimo popolo stanziato al di là delle grandi montagne del Nord coi quali i contatti e gli scambi erano quasi all’ordine del giorno.
Decisamente fiorenti gli scambi coi CappelliLunati, il cui vasto territorio raggiungeva il mare e le cui montagne erano fatte di una particolare roccia bianca e lucente come pietra di Luna.
Per non parlare, poi, delle proficue relazioni col più lontano popolo dei SassiAlti che viveva affacciato sul grande e tumultuoso oceano: essi non disdegnavano di scambiare grandi conchiglie ornamentali e metalli con la preziosa pietra verde alpina, formidabile per le asce!
Il capo di GrandePietra era lui, MEGALIÒ: capofamiglia e capo-tribù, dall’aspetto un po’ duro ma di animo buono. Chi non lo conosceva, basandosi solo su quanto se ne diceva in giro, lo definiva un “cuore di pietra” burbero e autoritario. In realtà la sua era più che altro una solida disciplina, unita a un forte attaccamento alle antiche tradizioni, accentuati da un certo approccio prudente verso le novità.
Imponente e sempre elegante, MEGALIÒ non passava certo inosservato! Aveva proprio l’aspetto e il portamento di un vero capo. Come tutti i GrandePietra poteva vantare spalle larghe e un fisico statuario.
Sua degna consorte era la bella MEGALIE. Slanciata ed elegante, gentile, educata, curiosa e generosa, la moglie del capo sapeva farsi amare da tutti. Le si rimproverava, talvolta, un eccesso di ingenuità accompagnata da un’ allegra svagatezza. Profonda ed entusiasta, tuttavia, era la sua passione per il cielo notturno: MEGALIE, infatti, poteva passare notti intere in piedi, immobile col naso all’insù, ammaliata dagli astri!
Grande appassionata di moda, come la maggior parte dei GrandePietra, sia uomini che donne, MEGALIE amava tenersi aggiornata e al passo coi tempi! Del resto, una “primadonna” non poteva certo sfigurare…
«MEGALIÒ, lo sai che su PreistoFashion scrivono che quest’estate andranno di super moda i tessuti decorati a triangoli?!! Anche a me piacciono moltissimo… e, ecco, vorrei tanto una camicetta così!» esclama mostrando la rivista a MEGALIÒ.
«Sì… sì MEGALIE, molto carini, anche se io preferisco i quadretti, lo sai, mi sembrano più… maschili, ecco! Comunque, a te starebbe bene qualunque cosa! Ma, scusa: hai visto che ore sono? Il sole è ormai tramontato oltre le creste occidentali e io non vedo traccia di cena!»
«Oh cielo?!», sobbalza disorientata MEGALIE, «Santa Pietra! Amore, ho proprio perso la cognizione del tempo… Credevo di esser qui seduta da 10 minuti e invece sembra sian passati secoli!! Te la faccio preparare subito! Ti va una bella zuppa di legumi? Con questo freddo…»
«Secoli?! Millenni direi!», commentò sornione MEGALIÒ fingendosi ancor più accigliato del solito. Poi, incrociando lo sguardo mortificato di MEGALIE, la rassicurò: «Tranquilla cara, abbiamo tutto il tempo che vuoi! Vada per la zuppa! Saporita e corroborante è quello che mi ci vuole! Oltretutto quest’anno il raccolto è stato ottimo: le cicerchie, poi, sono favolose!»
«Pietracotta! Pietracotta! Per favore, potresti servirci la tua squisita zuppa di legumi? Abbiamo una …“mega” fame!», chiese MEGALIE alla cuoca prediletta.
Seduto finalmente a tavola, MEGALIÒ aveva appena iniziato a gustarsi la sua minestra fumante quando MEGALIE cinguettò: «Ah, amore, per la camicetta a triangoli… sai, quella di cui ti parlavo prima…»
«Sì, MEGALIE! Va bene, vedrò di informarmi coi nostri fornitori.»
«Ehm… non serve, tesoro, ho già fatto tutto io… anzi, domattina ho appuntamento con la sarta del villaggio, la signora TAGLIAPIETRA, per prendere le misure! Sai, ha detto che vuole mostrarmi anche una fantastica collana da abbinarci! È decorata con le perline e le conchiglie! Roba che da queste parti non si vede così spesso in giro… Quest’estate farò un figurone!»
MEGALIÒ non alzò neppure gli occhi dal piatto e, sospirando, disse: «Ah MEGALIE, chissà perché non mi stupisco… e come la vorresti questa camicetta?»
«Mah, sinceramente pensavo a qualcosa di vivace… Una base di stoffa, una lana colorata, con sopra tanti triangolini di metallo, magari di rame… danno una luce favolosa!! Così mi porti fuori a cena e poi saliamo in collina a guardare le stelle… vero?», rispose civettuola rifilando a MEGALIÒ uno dei suoi sguardi maliardi!
MEGALIÒ, ancora una volta, non seppe fare altro che perdersi negli occhi della sua adorata consorte: «Starei a guardare le stelle con te mille e mille anni, mia dolce MEGALIE.»