Episodio 4

 

C’ERA UNA VOLTA GRANDEPIETRA

Viaggio verso Bèrio, il saggio del Grande Ghiacciaio.


 

 

 


 

 

Da diverse notti, ormai, MEGALIÒ non chiudeva occhio. La cupa profezia di TINA, la maga dei PietraPiatta, continuava a rimbombargli in testa.

“Devo partire! Basta indugiare! Domattina all’alba mi metto in viaggio! Solo BÈRIO, il vecchio saggio del Grande Ghiacciaio, può chiarirmi il senso di quelle parole…», ripeteva andando nervosamente avanti e indietro nella stanza sotto lo sguardo preoccupato di MEGALIE.«Caro, sei sicuro? Il viaggio è lungo e pieno di difficoltà… forse»; «Forse niente, MEGALIE! Devo andare! Sai che TINA è pericolosa! Lei sa utilizzare una magia tanto potente quanto oscura…sa usare le forze della natura in maniera imprevedibile e da tempo se ne serve per aiutare i PietraPiatta a nostro discapito! È così che intralciano i nostri commerci per guadagnarci!”.«Lo so, MEGALIÒ! Ma temo che lei senta della tua partenza e ostacoli il tuo viaggio! Spero tu non vada da solo!».«Certo che no, MEGALIE! Testardo, sì, ma pazzo proprio no! Farò venire il mio Primo Consigliere, GIUSTAPIETRA, e il capo delle guardie, MEGALITO. E un’altra cosa: farò venire anche GRANSAX! Da fresco genero deve affiancarmi e imparare a conoscere il nostro territorio e le nostre tradizioni!».

 

La mattina seguente, non appena il cielo iniziò a illuminarsi, il gruppo si mise in marcia, nonostante l’ansia di MEGALIE e l’angoscia di MEGALISE. GRANSAX, per contro, era orgoglioso e onorato di essere stato convocato dal suocero per una tale importante missione. Inoltre la possibilità di vedere tutta l’Alta Valle di GrandePietra e raggiungere la leggendaria Montagna dell’Ovest dalle possenti rocce e dagli sconfinati ghiacciai lo rendeva euforico!

 

Progressivamente la strada si inerpicava mantenendosi a una quota di mezzacosta, al sicuro dal fiume e dalle paludi. La vista sulla piana si ampliava sempre di più, regalando panorami straordinari che, puntualmente, MEGALIÒ illustrava con cura al giovane GRANSAX.«Vedi, GRANSAX, noi stiamo procedendo parallelamente alla sponda sinistra del fiume, cioè sul versante esposto al sole. Di fronte a noi, infatti, noterai quanto siano più fitte le foreste e più estesi i prati».

«E vedo anche molte mandrie e greggi, MEGALIÒ! Un’economia fiorente…».

«Certo! Bovini, caprini, ovini! La produzione di carni e prodotti caseari, ma anche pellami, lane, oggetti in osso… le produzioni di GrandePietra sono molto ricercate, richieste e… ben compensate!», si compiaceva il grande capo.

Lungo il cammino incontravano molta gente al lavoro e tutti si premuravano di porgere i propri omaggi al capo MEGALIÒ: non capitava certo tutti i giorni di poterlo vedere da vicino!«Anche i campi coltivati, MEGALIÒ, sono decisamente estesi… cosa?...».

«Caro il mio giovane GRANSAX! Ebbene sì! Canapa, lino, segale, farro, legumi: prodotti di eccezionale qualità! Ma non è certo finita! A breve avrai modo di apprezzare un’altra importante risorsa… ma ora stai attento: il sentiero si fa più scosceso».

Giunti in vista di un alto sperone roccioso proteso nel fiume dove si creava una strettoia, MEGALIÒ indicò a GRANSAX le montagne a sud dicendo: «Da questa zona estraiamo una pietra splendida dai riflessi argentei e azzurri: il bardiglio! È una roccia che presenta degli strati e, sapendola tagliare e lavorare, si creano rilievi con giochi di luce e colore davvero particolari! In molti ce la invidiano, sai?».

Vedendo il capo attardarsi e dilungarsi in spiegazioni, GIUSTAPIETRA intervenne: «Capo, chiedo scusa, ma sarebbe opportuno riuscire a superare la seconda gola prima del tramonto per accamparsi nel fondovalle non distante dalle cave di scisto. E questo non è un tratto facile…».«Hai ragione GIUSTAPIETRA! Forza GRANSAX! In marcia! Adesso dobbiamo salire parecchio per poter procedere alla quota degli altipiani. Qui il fiume si incassa in profondità e le pareti sono molto ripide e franose. Stai attento!».

Attraversarono ampie distese di prati cinti da boschi e lo sguardo spaziava su orizzonti infiniti di vette innevate, enormi ghiacciai e guglie rocciose protese verso il cielo.

Superata la seconda gola, riuscirono a raggiungere i dolci pendii verdeggianti dai quali, in lontananza, verso nord-ovest, si ergeva, possente e maestosa, la grande Montagna Bianca, dimora del vecchio BÈRIO.

GRANSAX fissava quel nobile profilo letteralmente estasiato…«Ehi, ragazzo!», tuonò improvvisamente MEGALIÒ, «Forza! So che lascia senza parole ma il sole è ormai tramontato! Dobbiamo finire di montare l’accampamento! Domani avrai tutto il tempo di saziare i tuoi occhi e il tuo animo».

MEGALITO montò di guardia; fu una notte limpida e tranquilla. Le alte montagne scintillavano sotto la luce della luna. Gli dei erano favorevoli.

 

Non appena fu giorno tutti si alzarono e, smontato rapidamente il campo, ripartirono.

I contadini e i pastori della zona, distante dal villaggio principale, non credevano ai loro occhi! Certo, di mercanti e carovane ne vedevano transitare ma quello… quello era il grande MEGALIÒ! «Vedi GRANSAX? Questa è un’altra zona molto importante per l’estrazione di pietra: caviamo scisto, una pietra molto resistente che si stacca a lastre, preziosa per le costruzioni!»

«Certo, certo…». MEGALIÒ notò subito la distrazione del giovane genero; «Eh, non vedi l’ora di raggiungere BÈRIO, giusto?! Posso capirti… sarà straordinario!».

In breve superarono un’altra strozzatura della valle per ricominciare a salire attraverso pascoli e campi sempre mantenendosi sul versante esposto al sole. Un lungo altipiano con mandrie bovine e caprine Una giornata tersa e fresca che rendeva quel luogo remoto ancora più incantato nonostante, essendovi così a ridosso, la possente Montagna Bianca non si vedesse più!«Ci siamo quasi, GRANSAX! Un ultimo sforzo!», lo incoraggiò MEGALIÒ.

Quel tratto finale era erto e scosceso; fu necessario attraversare il fiume tumultuoso e spumeggiante per spostarsi sul versante boscoso. Qui un impervio sentiero zigzagava in salita stretto tra lucide pareti di roccia, scuri boschi di conifere dall’inebriante profumo di resina e muschio e… un impressionante salto nel vuoto sulla destra!

In poco tempo (ma con molta fatica!) si erano alzati di quota e il fiume appariva incassato tra rocce grigie e masse di ghiaccio! La Grande Montagna era tornata a mostrarsi, più splendente e imponente che mai!

GRANSAX palpitava per lo sforzo, ma soprattutto per l’emozione! Avrebbe voluto chiedere mille cose, ma era totalmente rapito, quasi stordito, dalla sacra potenza di quei monti.

MEGALIÒ lo riportò alla realtà: «Mio giovane genero, devi sapere che queste straordinarie montagne, oltre a concederci l’onore e il privilegio del contatto con gli dei, ci regalano un’altra preziosa risorsa: il cristallo di rocca! Meraviglioso per realizzare strumenti, come le punte di freccia, ma anche splendidi monili. Ne esistono diverse qualità con sfumature di colore dal bianco trasparente al grigio fumo, dal giallo al rosato… un vero tesoro!»

«Capo!”, intervenne GIUSTAPIETRA, «ci siamo!»

Il sentiero era ormai una linea sottile incisa nella parete rocciosa; tutt’intorno un mare di ghiaccio! La voce profonda della grande Montagna riempiva l’aria: rumori sordi, brontolii, scorrere d’acqua, boati improvvisi. Un enorme macigno scuro si parava dinnanzi a loro. Da un esiguo pertugio fuoriusciva un soffio di aria gelida.

Tutti si coprirono il capo col mantello di pelliccia, in segno di rispetto, e si inginocchiarono. MEGALIÒ estrasse dalla sua borsa delle erbe e dei funghi essiccati che pestò su una piccola macina da viaggio. Quindi accese un fuoco e ve li gettò dentro; subito si levò un fumo azzurrognolo accompagnato da un intenso profumo.

MEGALIÒ alzò le braccia al cielo e, a occhi chiusi, intonò un’antica preghiera.

Dal fondo del masso riecheggiò una voce potente, come se uscisse letteralmente dalle viscere della montagna.

 

«Venite! Posso accogliervi e ascoltarvi».

 

MEGALIÒ e GRANSAX entrarono nell’apertura, guidati da una luce azzurra che brillava sul fondo della galleria.

Giunti alla fine si gettarono in ginocchio; su un enorme trono di roccia e ghiaccio sedeva il potente vecchio saggio BÈRIO. «Conosco il motivo della tua visita, MEGALIÒ. E conosco il tuo turbamento. Posso chiarirti il senso della profezia.

 

Verrà un giorno in cui nuove genti prenderanno dimora al posto dei GrandePietra.

Genti diverse che non capiranno più il linguaggio e i simboli del tuo popolo che, ahimè, soccomberà.

Ci vorranno secoli, millenni, ma alla fine, non temere,

riuscirete ad uscire dall’oblio in cui verrete gettati.

 

Ora va, MEGALIÒ, quel giorno è ancora lontano. Né tu, né GRANSAX, né i suoi figli, né i figli dei suoi figli lo vedranno… ma attento, non provocare i tuoi confinanti e cerca, piuttosto, di convivere in pace e armonia. La montagna offre ricchezze a tutti. Vanno usate con equilibrio e saggezza».

 

 

Il saggio Bèrio di Costanza, 3 anni e mezzo Il saggio Bèrio di Costanza, 3 anni e mezzo




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