Episodio 2

 

C’ERA UNA VOLTA GRANDEPIETRA

Un matrimonio quasi (S)combinato.

 

 


 

Quella mattina tutto il villaggio era in subbuglio! La giovane MEGALISE, figlia del capo, era scomparsa!

Tutti la cercavano affannosamente. MEGALIÒ aveva allertato le guardie ordinando che venisse setacciato ogni angolo, ogni sentiero, ogni riparo: MEGALISE doveva essere trovata!

«MEGALISE, figlia mia… oh Santa Pietra, io me lo sentivo, MEGALIÒ, me lo sentivo… Non voleva… Non dovevi obbligarla. È troppo giovane ancora… chissà dov’è finita…», piangeva disperata MEGALIE.

«Basta MEGALIE!», tuonò perentorio MEGALIÒ, «È colpa tua! Tu l’hai viziata, l’hai sempre accontentata senza supportarmi nel darle una solida disciplina! È la figlia del capo e, come tutti gli altri, deve obbedirmi!  Sono irremovibile! Sapeva che anche questo momento sarebbe arrivato! Ah… dannazione… che pietra matta!»

MEGALISE, tanto bella quanto testarda, aveva sempre avuto un bel caratterino! Una vera “pietra dura”, più simile al padre di quanto lui stesso volesse ammettere.

E assolutamente non voleva sentir parlare di matrimonio!

«Sposarmi? Io?! Con uno sconosciuto, poi… solo per consolidare un’alleanza politica! Ma neanche per sogno!» MEGALISE era furibonda e ogni giorno si sfogava con la madre che, pur capendo le sue ragioni, inutilmente cercava di farla ragionare.

«Mamma, io non so nemmeno chi sia questo GRANSAX! Un principe? Non mi interessa! Non metto in gioco la mia vita per risanare vecchi rapporti col popolo confinante! Non è colpa mia se l’antico legame di parentela si è guastato per non so che problemi di controllo dei commerci! E non ne voglio sapere nulla! Io con quello non mi sposo! Anzi, non mi sposerò mai con nessuno!»

MEGALIE si sentiva impotente e, in cuor suo non sapeva nemmeno darle torto del tutto. MEGALIÒ era su tutte le furie con la figlia e tra i due era un litigio continuo.

Sicuramente, oltre ad essere un buon partito, MEGALISE aveva uno stuolo di ammiratori: alta, elegante e dal profilo scolpito, non lasciava indifferenti.

Ma l’indole ribelle e la totale mancanza di diplomazia di certo non la aiutavano nei rapporti personali, ancor meno in famiglia.

E così, davanti a quest’obbligo che lei viveva come un sopruso, decise di fuggire. «Domani arriverà la delegazione dei GranLastra: bene, non mi troveranno! Questo GRANSAX o come diavolo si chiama, dovrà trovarsi qualcun’altra!»

E così fece. Sparì senza lasciare traccia.

Ma anche tra i GranLastra le cose non filavano lisce per niente…

«Io non sposo proprio nessuno, padre!», protestava il giovane GRANSAX; «Questa MEGALISE sarà anche bellissima, ma non la conosco! Sicuramente sarà la solita capricciosa con la puzza al naso! Non voglio!» E il nobile padre GROSPIERRE, stanco di perdere fiato e pazienza, minacciava terribili conseguenze ricordandogli il suo ruolo e i suoi doveri.

E così, durante il viaggio per raggiungere la valle dei GrandePietra, anche GRANSAX fuggì mimetizzandosi tra le rocce.

Il risveglio all’accampamento fu all’insegna della confusione generale.

I due giovani fuggitivi, però, non sapevano che di lì a poco sarebbe capitato qualcosa di imprevedibile…

«Aiuto! Aiuto!», gridava MEGALISE dal fondo di un dirupo dov’era scivolata. I suoi lamenti e il suo pianto furono uditi da qualcuno. Un bel giovane aitante, dal fisico statuario e dallo sguardo magnetico si affacciò sul burrone: «Ehi, laggiù! Serve aiuto? Come stai?»

«Sì, per favore aiutami! Temo di essermi fratturata… non riesco ad alzarmi…!»

«Stai tranquilla. Scendo subito! »

In pochi balzi il giovane era lì vicino a lei; se la mise in spalla e la portò in salvo. I due, una volta al sicuro, si guardarono negli occhi e… fu amore a prima vista.

«Grazie. Ti devo la vita! Io mi chiamo MEGALISE. E tu?»

«MEGALISE… mi sembra di aver già sentito questo nome… beh, io sono GRANSAX. Ero in viaggio con una delegazione del mio popolo, i GranLastra del nord. Siamo diretti nella valle di GrandePietra dove, ecco eh… mio padre ha degli affari da gestire ma io, ecco, io mi sono allontanato per cacciare!»

MEGALISE fu assalita da un dubbio: che sia lui “quel” GRANSAX? Però non disse nulla riguardo al matrimonio e alla ragione della sua fuga. «Io ero in cerca di erbe aromatiche ma, mi sono allontanata troppo e poi sono scivolata. Per favore, mi accompagneresti a casa? Non ce la faccio a camminare… Anch’io abito a GrandePietra…»

Il giovane acconsentì; non voleva separarsi da quella splendida fanciulla e decise che, una volta davanti a suo padre, avrebbe difeso i suoi sentimenti!

Giunti a GrandePietra si accorsero immediatamente della gran confusione. La delegazione dei GranLastra era arrivata; c’erano guerrieri ovunque! «Vieni», sussurrò MEGALISE, «conosco una scorciatoia…»

Vicino a casa, MEGALISE si irrigidì: «Ecco… quello è mio padre, il capo…» e fece un profondo respiro. «Il capo?!», ripeté sconcertato GRANSAX, «quindi tu sei quella MEGALISE, la figlia di MEGALIÒ?!»

«Sì…» rispose lei con un filo di voce. GRANSAX allora la abbracciò e disse: «Io sono quel GRANSAX, il tuo promesso sposo! E… mi vuoi sposare? »

MEGALISE era letteralmente impietrita! Il destino li aveva aiutati. E fu così che, raccontato tutto agli esterrefatti genitori, si stabilì che il matrimonio sarebbe stato celebrato alla successiva Luna nuova. Li aspettava un mese di grande lavoro per confezionare preziosi abiti da cerimonia e curare ogni dettaglio.

E sarebbe stato fatto tutto in grande stile, nella miglior tradizione di GrandePietra!

 

 

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