La festa per il ritorno di GRANSAX e della sua sposa MEGALISE fu straordinaria: 3 giorni e 3 notti di danze, canti e banchetti!
MEGALISE aveva immediatamente suscitato la simpatia e l’ammirazione di tutti… Tutti tranne lei, JOLIESÉE.
Ragazza di rara bellezza, forse la più bella di GranLastra, coetanea di GRANSAX col quale era cresciuta dato che suo padre era il capo della guardia personale di GROSPIERRE.
Pur non essendo di nobile stirpe, sperava in cuor suo in un miracolo d’amore. E, per un certo periodo GRANSAX aveva ricambiato con ardore i suoi sentimenti, le aveva detto che non avrebbe sposato nessun’altra, ma l’incontro con MEGALISE gli era stato fatale.
JOLIESÉE aveva pianto tutte le sue lacrime, ma sapeva che queste nozze, oltre che dall’amore sbocciato tra i due, erano sostenute da accordi politico-commerciali talmente importanti da essere stati posti sotto la protezione stessa degli dei. Lei non poteva farci nulla. Guardava MEGALISE da lontano, divorata dall’invidia.
Furono giorni intensi. GROSPIERRE e LASTRABELLA erano entusiasti di ospitare i consuoceri accompagnandoli alla scoperta di GranLastra.
MEGALIÒ era ammaliato da quel villaggio: una coppia di maestose alture rocciose si ergeva dalla piana. Una accoglieva la raffinata dimora di GROSPIERRE, l’altra il principale luogo sacro da dove osservare il cielo e le montagne tutt’intorno.
Un inizio di autunno più mite del solito indusse i coniugi GrandePietra a fermarsi più del previsto. JOLIESÉE, ancella di LASTRABELLA, ne aveva approfittato per conoscere meglio MEGALISE: i suoi gusti e le sue abitudini avrebbero potuto darle qualche indizio per renderle la vita un po’ meno…“facile”!
GRANSAX aveva notato la presenza continua della ragazza e l’aveva ammonita più volte:
«Attenta JOLIESÉE, ricordati qual è il tuo posto. Io sono sposato e MEGALISE è mia moglie, nonché tua signora! Bada che ti tengo d’occhio! Fattene una ragione!».
E JOLIESÉE, ferita, meditava vendetta…
«Carissimo MEGALIÒ! Oggi arriverà una carovana con merci rare e preziose! Manufatti insoliti, di lusso! Tu e tua moglie ci accompagnerete ad accoglierli e… beh, si faranno grandi affari di qua e di là delle montagne, eh… vecchia volpe?!».
GROSPIERRE quella mattina era più vulcanico del solito. Da due giorni i suoi messaggeri gli avevano riferito l’avvicinarsi di questa carovana proveniente da nord e non stava più nella pelle dalla curiosità; «io ho un fiuto infallibile, amico mio! Faremo ottimi affari! Tanto, se vogliono passare e raggiungere le grandi pianure, devono obbligatoriamente fare prima i conti con noi, eh, MEGALIÒ?!», gongolava compiaciuto il capo GranLastraallungando sonore pacche sulle spalle al complice consuocero.
E finalmente la carovana arrivò. Ben quattro carri carichi all’inverosimile di ogni sorta di mercanzia. GROSPIERRE e MEGALIÒ accompagnati dalle rispettive mogli, GRANSAX e MEGALISE si avvicinarono per primi ricevendo i saluti e gli omaggi del mercante riccamente abbigliato e dall’espressione astuta che guidava il gruppo.
«Capo GROSPIERRE, è un onore essere qui nella tua splendida terra e poterti mostrare le mie merci. Mi chiamo MENÈC e provengo dalla lontana terra dei SassiAlti, baciata dal vasto oceano».
«I SassiAlti?!», commentò meravigliato GROSPIERRE strabuzzando gli occhi sotto le folte sopracciglia, «Un popolo leggendario! Ricchissimi, potenti e… beh, oserei dire misteriosi. Io intrattengo scambi commerciali ma non ho mai avuto il piacere e l’onore di conoscerli di persona… e tu, MEGALIÒ?».
MENÈC guardò con curiosità l’elegante e possente personaggio accanto a GROSPIERRE, con cui oltretutto sembrava intrattenere ottimi rapporti. MEGALIÒ lo prevenne: «Io sono MEGALIÒ, capo di GrandePietra, la terra che si allarga oltre le montagne di GranLastra verso sud e attraverso la quale si possono raggiungere le vaste pianure. GROSPIERRE e io, anche in virtù del recente matrimonio dei nostri figli, siamo i signori delle Terre Alte!”.
MENÈC vide immediatamente raddoppiare i suoi guadagni!
E non gli sfuggì la presenza delle signore…«Oh, quanto onore mi fa la vostra presenza… Mai avrei creduto in un simile benevolo segno divino! Inizierei dunque a mostrarvi qualcosa in grado di impreziosire ancor di più, sebbene forse non ve ne sia bisogno, la grazie delle vostre gentili signore…»; ed ecco comparire magnifici collier di perle e ciondoli in una pietra turchese mai vista prima. MEGALIE, LASTRABELLA e MEGALISE rimasero senza parole. «Questa è variscite: una preziosa pietra verde-azzurra che arriva dalle più remote coste dell’ovest! Ha in sé tutto lo splendore dell’oceano, declinato nelle incantevoli sfumature dell’acqua… di certo valorizzerebbero i vostri occhi e il vostro incarnato…».
MEGALIÒ incrociò lo sguardo di MEGALIE e della figlia. Non vi fu bisogno di altro. «Beh, MENÈC… direi meravigliose… credo che troveremo un accordo, ma… dimmi, esistono anche ornamenti maschili?». «Oh certo, grande MEGALIÒ… i nostri abili intagliatori realizzano anche bracciali assai adatti al polso di un capo!», rispose il mercante mostrandogliene un paio.
Intanto GRANSAX, perlustrando la carovana, rimase colpito da punte di freccia davvero particolari. «E queste? In che materiale sono fatte?», chiese all’artigiano intento a sagomarle.
«Queste sono punte di freccia in selce, signore. È una roccia dura, compatta e molto tenace! Ha una grana finissima e può presentare diverse colorazioni: dal giallo chiaro al rosso scuro fino al grigio fumo e al nero».
«Magnifiche! Ne avevo sentito parlare diverse volte, ma non l’avevo mai vista! Da queste parti non c’è… noi usiamo il cristallo di rocca. È splendida, sembra quasi cristallina…».
GRANSAX si fece dare il maggior numero di informazioni possibile, si fece mostrare anche dei blocchi di selce grezzi e, alla fine della trattativa, riuscì ad ottenere da MENÈC che quel talentuoso artigiano si fermasse a GranLastra il tempo necessario per produrre una buona quantità di frecce insegnando ai suoi intagliatori a lavorare questo materiale che lui avrebbe in seguito continuato ad acquistare in blocchi, meno cari rispetto al prodotto finito!
Quanto a MEGALIÒ riuscì ad accaparrarsi meravigliose parures in variscite scambiandole con pellami e manufatti in pietra verde alpina.
Ma anche qualcun altro si stava aggirando nei pressi della carovana in cerca di erbe e piante medicamentose tanto efficaci quanto poco conosciute… JOLIESÉE! Cosa aveva in mente?...