NOTIZIE
AULE VERDI CHE NASCONO E... CRESCONO
di Ronni Bessi
Innanzi tutto precisiamo che cosa dovrebbe essere un'Aula Verde e quali scopi potrebbe prefiggersi.
Si immagini allora uno spazio all'aperto della superficie minima di qualche centinaio di metri quadrati dove si trovi una zona umida (in quanto habitat con i più alti valori di biodiversità) preesistente o realizzata ex novo, abbastanza prossima ad almeno una scuola locale. In quest'ambito, corredato da pannelli esplicativi e di identificazione della flora e della fauna ivi presenti, sono possibili varie lezioni interattive di educazione ambientale finalizzate non solo alla conoscenza di animali e piante caratteristiche delle zone palustri, ma anche alla sensibilizzazione dei giovani studenti verso queste componenti sempre più rare in natura. Non a caso, infatti, è generalmente prevista la gestione - almeno parziale - del sito in questione da parte degli studenti stessi. In questo modo essi imparano a prendersi cura di un microcosmo naturale e vulnerabile presente nel territorio della loro comunità e sviluppano verso lo stesso un rapporto emotivo ed affettivo. Ne diventano quindi i primi e più attenti custodi nel senso più ampio del termine. Affinché questo avvenga è sempre necessario che si attivino con i partecipanti a queste attività esperienze dense di emozioni. Per ottenere questi risultati la strategia più indicata, sulla base di molteplici interventi educativi condotti in questi anni, potrebbe essere quella di ricorrere all'ausilio di piante ed animali "magici". I bambini, infatti, sono particolarmente sensibili a quegli esseri viventi in grado di stimolare la loro fantasia, a quelli cioè capaci di trasformazioni e mutamenti esteriori sorprendenti (come il passare da forme acquatiche a forme terrestri) o che sovvertono le più elementari catene alimentari (quali le piante carnivore che si nutrono appunto di animali). Ed è proprio nelle zone umide che si rinvengono tali specie. Inoltre, molte di queste si prestano ad incontri ravvicinati senza alcun pericolo per i giovani studenti e soddisfano la loro esigenza di poter osservare (ed anche toccare e accarezzare) altre forme di vita che non abbiano distanze di sicurezza dell'ordine di decine o centinaia di metri, come ad esempio gli uccelli ed i mammiferi. Tramite queste pregnanti esperienze i bambini possono poi re-insegnare agli adulti il rispetto e la tolleranza anche verso quegli aspetti della natura che apparentemente non siano portatori di immediati interessi economici.

La prima Aula Verde della Valle d'Aosta
Correva l'anno 2002 (più precisamente si era a novembre) quando l'Istituzione Scolastica "Comunità Montana Monte Cervino 2" inoltrò all'Assessorato all'Agricoltura e Risorse Naturali ed ai Sindaci di Antey-Saint-André e di Valtournenche la proposta di destinare, in ciascuno di questi Comuni, una zona umida a luogo di studio e ricerca per le scuole locali. Grazie al parere favorevole espresso da questi Enti la Direzione Flora, Fauna, Caccia e Pesca del suddetto Assessorato poté preliminarmente delineare sulla carta le prime Aule Verdi della nostra Regione. In particolare ad Antey-Saint-André si pensò di progettare e realizzare una nuova zona umida, su un terreno acquistato appositamente dall'Amministrazione comunale in questione, per il raggiungimento degli scopi suddetti. La località che anche per sua vocazione ambientale risultò la più idonea porta il nome di Filey ed è attraversata da un modestissimo corso d'acqua, il ruscello Fontana Grossa, dalle componenti naturalistiche e morfologiche ancora abbastanza inalterate. Giunti a questa fase riteniamo opportuno evidenziare come il successo di progetti di questo tipo si ottenga quando si riesce a sviluppare quella collaborazione e quella adesione convinta da parte di tutti gli Enti locali a vario titolo direttamente coinvolti. Si deve cioè credere nel valore sia immediato che nel tempo di tali iniziative. Si sceglie così di "investire" risorse a favore delle attuali giovani generazioni, e di quelle future, per educarle concretamente all'attenzione ed all'uso corretto del territorio dove vivono e dove hanno le loro radici.
Tornando alla prevista Aula Verde (Petit Coin-Nature) di Antey-Saint-André, nella tarda primavera del 2003 una ditta incaricata da questo Comune realizzò i modesti movimenti di terra necessari alla creazione del nuovo laghetto e del percorso visita. Sul fondo e lungo le pareti dell'invaso vennero poi posizionate vecchie lose di recupero quali piani di riferimento per i futuri interventi di asportazione del materiale vegetale che col tempo lentamente tende ad accumularsi naturalmente e rischia prima di ridurre e poi di occludere lo specchio d'acqua. Queste previste azioni di manutenzione evidenziarono una caratteristica di questa nuova zona umida, e cioè quella di essere "pilotata", quindi di dover essere mantenuta allo stadio nel quale siano possibili lo sviluppo e la persistenza di tutte quelle componenti floristiche e faunistiche tipiche sia dei fondali e degli ambienti intermedi sia delle rive solo parzialmente impregnate d'acqua. Trascorso l'afoso periodo estivo si trapiantarono i primi vegetali veramente acquatici, come il Ranuncolo a foglie capillari, l'Erba tinca ed il Millefoglio mentre una squadra di operai forestali della Direzione Sistemazioni Montane e Infrastrutture provvedeva alla realizzazione delle recinzioni in legno, della passerella sul ruscello e dei muretti di contenimento dell'isolotto con gli ontani e del canale emissario del laghetto. Le Guardie forestali di Antey-Saint-André inserirono quindi arbusti ed altre piante, fornite dal Vivaio Regionale di Quart, adatte a rinaturalizzare la grande "scogliera" che caratterizza una parte di questa Aula Verde. Con la primavera del 2004 è previsto il termine dei lavori con la posa sia delle lose sul percorso visita che dei pannelli esplicativi e fotografici relativi all'area in questione. A questo punto il primo Petit Coin-Nature della Valle d'Aosta potrà essere inaugurato ed affidato ai suoi primi e più diretti fruitori, i bambini di Antey-Saint-André.

Altre Aule Verdi in cantiere
Attualmente sono in fase di ultimazione i pannelli documentativi che, grazie anche alla disponibilità espressa dal Consorzio "Lotz-Pessey", informeranno sia i bambini di Valtournenche che i turisti sugli animali e sui vegetali che caratterizzano il Lago di Loz e forniranno alcune indicazioni su una rispettosa e corretta fruizione dello stesso.
Ognuno di questi pannelli terminerà con una frase beneaugurante: buone scoperte a tutti!
Sempre nel corso del 2004 dovrebbero iniziare i lavori per la realizzazione del Petit Coin-Nature di Doues che a differenza di Loz, dove la natura stessa ha creato un'ideale Aula Verde e dove quindi non sono stati previsti particolari interventi, necessiterà della ricreazione di un ambiente umido, in questo caso caratterizzato da un lunga isola centrale, parte integrante del futuro percorso visita. L'Amministrazione comunale interessata ha reso inoltre disponibile una vasta area da destinare alla preparazione delle attività di educazione ambientale da svolgersi nel Petit-Coin Nature in progetto e che svolgerà anche funzioni di spazio di sosta e di riflessione al termine delle lezioni.
   
Pagina a cura dell'Assessorato territorio, ambiente e opere pubbliche © 2024 Regione Autonoma Valle d'Aosta
Condizioni di utilizzo | Crediti | Contatti | Segnala un errore