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I GIOVANI E I NOSTRI ANTICHI VILLAGGI
di Viviana Rosi
Che dipenda dai giovani il futuro delle nostre zone rurali è un dato scontato, ma non è altrettanto ovvio che ciò accada in base al normale avvicendarsi delle generazioni. Nei 32 Comuni valdostani che rientrano nel programma di iniziativa comunitaria "Leader plus" si assiste al progressivo invecchiamento della popolazione e di conseguenza si riducono le possibilità stesse di sopravvivenza, oltre che di sviluppo, di intere comunità e di territori le cui reali potenzialità agricole ed economiche in senso lato risultano, ancora oggi, in buona parte inespresse.
Il programma europeo Leader (Liaisons Entre Actions de Développement de l'Economie Rurale), che ha come obiettivo quello di sostenere e incentivare la crescita socio-economica delle aree rurali, non può non tenere in debita considerazione le nuove generazioni e il ruolo che esse sono chiamate a svolgere per il raggiungimento di una migliore qualità della vita di tutti coloro che abitano e operano nel contesto montano. Per questo motivo d'ordine generale e, in particolare, per sensibilizzare i giovani ai problemi che affliggono le zone rurali e sollecitare analisi, pareri ed opinioni in vista dell'attuazione di concrete azioni di recupero e di valorizzazione dei villaggi alpini, è stato promosso il concorso Hameaux qui vivent - Villaggi che vivono, destinato agli Istituti Superiori valdostani, che presenta, tra l'altro, alcuni interessanti elementi di novità.
Intanto, gli elaborati ammessi al concorso corrispondono a tre differenti tipologie, così da sollecitare l'impiego delle specifiche competenze curricolari degli studenti per lo svolgimento dei temi proposti. In particolare, mediante la forma del saggio o del reportage viene chiesto ai ragazzi di analizzare le difficoltà che incontrano molte comunità valdostane, dal punto di vista sia sociale che economico, e di individuare le attuali mancanze, i "punti critici" che rendono i giovani scarsamente interessati ad investire le proprie energie e le proprie capacità nello sviluppo delle zone rurali.
La seconda traccia del concorso, pensata in special modo per gli Istituti Tecnici, punta invece sull'idea di valorizzazione dei villaggi montani e chiede agli studenti di elaborare una proposta di recupero di un villaggio rurale a partire dall'analisi del patrimonio storico-culturale e architettonico e delle potenzialità agricole e ambientali che risultano a tutt'oggi non adeguatamente valorizzate.
Infine si chiede ai ragazzi, specie agli alunni dell'Istituto d'Arte, di progettare una campagna di comunicazione che riveda l'immagine deteriore delle aree rurali troppo frequentemente veicolata dai media. L'imperante modello urbano può trovare, infatti, una valida alternativa nello stile di vita e di lavoro che l'auspicabile sviluppo delle aree rurali può garantire anche e soprattutto ai giovani in cerca di occupazioni imprenditorialmente innovative e di modalità esistenziali esenti dai molti condizionamenti imposti dalla realtà cittadina.
Ciascuna classe o gruppo di alunni (composto da un minimo di sei persone) può prendere parte al concorso Hameaux qui vivent - Villaggi che vivono scegliendo di sviluppare uno dei temi proposti.
I premi messi in palio non si limitano a conferire un valore monetario all'eventuale buona riuscita della partecipazione, ma corrispondono a tre differenti opzioni di vincita. Gli autori dei tre elaborati premiati potranno, infatti, richiedere di ricevere 1.000 euro sotto forma di biglietti d'ingresso a mostre, spettacoli, musei oppure sotto forma di libri e cd rom o, ancora, come pagamento di un soggiorno presso un agriturismo a scelta, in Italia o in un altro paese dell'Unione Europea.
Con quest'iniziativa si intende non solo richiamare l'attenzione dei giovani sulle problematiche esistenti in ambito rurale, ma anche e soprattutto evidenziare la necessità di progettare insieme alle nuove generazioni cambiamenti e innovazioni che proficuamente dialoghino con la tradizione e valorizzino il ricco patrimonio culturale, architettonico e agro-pastorale della Valle d'Aosta.
   
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