MONOGRAFIA RISCHIO
L 'Assessorato Territorio, Ambiente e Opere pubbliche partecipa ad alcuni progetti cofinanziati dallo Stato italiano e/o dall'Unione europea in materia di rischio idrogeologico.
INTERVENIRE SUL RISCHIO
di Jean-Pierre Fosson
SERVIZIO DIFESA DEL SUOLO
Progetto UE INTERREG Il "Paleoambiente glaciale recente, rischi associati all'evoluzione del paesaggio nel massiccio del Monte Bianco - Combal"
, in collaborazione con 1'Université de Savoie di Chambéry.
Il progetto ha come obiettivo l'analisi dell'evoluzione climatica di un ambiente glaciale e periglaciale alpino (Lago del Combal - Ghiacciaio del Miage), attraverso lo studio delle sequenze stratigrafiche di depositi glaciali particolarmente significativi.
Azioni previste: prospezione geofisica (sismica) sulla piana del Combal, realizzazione di sondaggi e, quindi, di analisi di laboratorio (palinologia e macroresti vegetali, sedimentologia, datazioni C14, geochimica isotopica); correlazione dei dati ottenuti con la documentazione esistente sui ghiacciai alpini; diffusione dei risultati.
Il progetto consentirà una migliore gestione dei rischi naturali nonché un perfezionamento delle tecniche di previsione dei cambiamenti ambientali provocati dalle modificazioni del clima (su vegetazione e ghiacciai).
SERVIZIO CARTOGRAFIA E ASSETTO IDROGEOLOGICO
Progetto UE Interreg IIC "Assetto del territorio e prevenzione delle inondazioni"
, in collaborazione con il Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali e le Regioni Piemonte, Liguria, Corsica, Provence-Alpes-Côte d'Azur, Rhône-Alpes e Languedoc-Roussillon (F). Obiettivi: migliorare la cooperazione in materia di allarme idrometeorologico, sulla base delle esperienze maturate a livello regionale, nonché attraverso l'installazione di specifiche strumentazioni; definire delle metodologie per l'identificazione dei rischi e per la loro valutazione nella gestione del territorio; permettere l'avvio di azioni di pianificazione comuni nell'area di riferimento. Azioni previste: dotazione delle regioni coinvolte di una rete informativa e analitica atta a supportare gli Enti preposti alla definizione delle azioni di difesa dalle inondazioni; elaborazione di una metodologia di condivisione del rischio inondazioni con gli Enti locali. Inoltre, è prevista la definizione - sperimentazione di alcuni strumenti operativi volti alla prevenzione del rischio e alla gestione del territorio e, in particolare: l'elaborazione di un software conoscitivo a livello di versante sfruttando le immagini satellitari SPOT; l'implementazione di metodologie atte a conoscere i movimenti franosi su scale diverse; l'installazione di reti di allarme; il test sull'applicabilità dei modelli previsionali alle regioni di riferimento; l'integrazione delle applicazioni connesse al sistema d'informazione geografica (SIG);
azioni di valorizzazione delle aree soggette alle inondazioni.
Per quanto riguarda la Valle d'Aosta, sono attualmente in fase di installazione tredici nuove stazioni idrometeologiche sul territorio regionale, ad integrazione di quelle già esistenti. L'avvio del sistema di rilevamento è previsto per l'estate 2000.
Progetto UE Interreg Il C "Prévention des mouvements de versants et des instabilités de falaises", in collaborazione con le Regioni Piemonte, Lombardia e Rhône-Alpes (che interviene per il tramite della Prefettura SGAR), con il Canton du Valais e il Canton du Vaud e con diversi Istituti universitari (Pâle grenoblois d'études et de recherches, Politecnico di Torino, Università di Milano - Dipartimento Scienze della terra, ecc...). Obiettivi: approfondire le metodologie di indagine sui fenomeni dei crolli rocciosi, con specifico riferimento alle loro caratteristiche di pericolosità; definire una migliore perimetrazione delle aree minacciate da frane ricorrenti.
Azioni previste: determinazione delle zone di partenza di potenziali frane, attraverso un intenso raffronto di dati tra i partner coinvolti; definizione delle traiettorie di caduta dei blocchi isolati, basandosi su specifici software. In particolare, in Valle d'Aosta si prevede lo studio di una zona della Valtournenche (Fiernaz) storicamente soggetta a fenomeni franosi, su cui saranno testati diversi metodi di calcolo delle traiettorie fornendo altresì indicazioni per la scelta e il dimensionamento degli interventi più opportuni a mitigare il rischio.
Progetto CARG (Carta geologica nazionale), finanziato nell'ambito dei piani triennali per l'ambiente e coordinato da parte del Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali - Servizio Geologico nazionale
- della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Azioni previste: rilevamento ex -novo di tre fogli su scala 1:50.000 della "carta geologica d'Italia", relativamente a 1.376 Kmq del territorio regionale (fogli di Courmayeur, Aosta e Châtillon); utilizzo della suddetta cartografia, con dettaglio su scala 1:10.000, nell'ambito del SITR (Sistema informativo territoriale regionale). Recentemente, è stata finanziata la realizzazione di un quarto foglio - "Monte Cervino" -per il quale saranno avviati i rilievi geologici entro breve; è prevista, invece, la consegna dei primi tre fogli per la fine dell'anno.
Legge nazionale n. 267/1999, c.d. "legge Sarno", in base alla quale sono stati assegnati alla Regione dei fondi per la predisposizione degli strumenti conoscitivi sul rischio idrogeologico e delle linee guida per la redazione delle carte degli ambiti inedificabili; l'ammontare disponibile è stato ripartito tra i Comuni valdostani sulla base dell'elaborazione di particolari parametri quali il livello di attenzione per il rischio idrogeologico, la superficie comunale, la popolazione residente e l'esistenza o meno di cartografie adeguate.
Infatti, ai sensi della l.r. n.11/1998 "normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d'Aosta", è stabilito che i Comuni stessi devono provvedere all'individuazione dei terreni soggetti a frane, inondazioni e valanghe, delimitandone il relativo perimetro in apposita cartografia.
In tal caso, alla Regione compete, oltre al controllo di merito, la definizione delle linee guida per la realizzazione delle cartografie previste, nell'ottica di rendere più soggettivo e omogeneo il prodotto finale per un suo utilizzo nell'ambito del Sistema informativo territoriale regionale.
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EDITORIALE
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INFORMAZIONE AMBIENTALE: UN DIRITTO
V.I.A. IN VALLE D'AOSTA
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