L'allineamento circolare di pietre (bretone: cromlech), posto esattamente sullo spartiacque italo-francese al colle del Piccolo San Bernardo, è da gran tempo noto. Nel corso degli ultimi secoli è stato oggetto di ricerche ed interventi privi di sistematicità, non rivolti comunque a salvaguardare l'integrità del monumento antico.
I successivi eventi storici, sino alla Seconda guerra mondiale, hanno contribuito a loro volta a danneggiare il monumento e l'area archeologica nel suo insieme.
Sembra che in origine il cromlech fosse costituito da 50 pietre. Agli inizi del XX secolo ne vennero rimosse ed asportate parecchie (circa una ventina), più tardi sostituite. Almeno 5 furono divelte per consentire il passaggio della strada che attraversava diametralmente il cromlech.
Al termine della Seconda Guerra mondiale si provvide a livellare il terreno sconvolto dagli eventi bellici, ed in particolare dalla costruzione delle opere militari. Vennero allora riordinate anche le pietre del cerchio, orientandole con la bussola secondo i punti cardinali.
Allo stato attuale dei rilievi il cromlech è composto da 43 pietre di modeste dimensioni che formano un cerchio di 73 m circa di diametro. Le pietre distano in media da 4 a 6 m l'una dall'altra, mentre sono più rari i casi di distanze minori (3 m) o maggiori (7 m).
A tutt'oggi l'epoca esatta della costruzione del cromlech non è precisabile: esso è stato in passato concordemente definito come “celtico”, e pertanto risalente ad età preromana.
Sondaggi archeologici di recente eseguiti, sia da parte francese che italiana, non hanno raccolto elementi per una sicura datazione. Allo scopo si rendono indispensabili scavi più estesi in tutta l'area.